Vino e ricerca, gestione del vigneto: la defogliazione precoce aiuta a ridurre i danni da scottatura delle uve
L'uva si difende da sola dai raggi solari evitando scottature. Lo conferma una ricerca del National Wine and Grape Industry Center in Australia che ha identificato il momento migliore per rimuovere le foglie dalla vite in modo da far sviluppare all’epidermide degli acini composti fotoprotettivi. I risultati dello studio su vitigno Chardonnay gettano una nuova luce su come ridurre i danni da scottatura delle uve.
Il presente lavoro, condotto dal team di ricercatori della Charles Sturt University in Australia guidato dalla Dott.ssa Joanna Gambetta, nasce da un progetto finanziato da Wine Australia, ed è servito a studiare l'impatto dei differenti tempi di defogliazione su uve Chardonnay in due vigneti della regione Orange.
Lo studio getta una nuova luce su come ridurre i danni da scottature sulle uve, in quanto ha portato all'identificazione del momento migliore per rimuovere le foglie dalla vite. La scoperta è che la rimozione precoce delle foglie fa sviluppare sull’epidermide degli acini composti fotoprotettivi, come risposta di adattamento alle condizioni climatiche più calde e ridurre l'incidenza delle scottature solari.
Come affermato da Gambetta, le scottature solari possono colpire fino al 15% delle bacche d'uva a causa dell'alta insolazione e radiazioni ultraviolette (UV), in combinazione ad alte temperature ambientali. Questo comporta un declassamento dell'uva causando significative perdite economiche ai coltivatori e alle cantine.
Il lavoro si è mosso studiando tre diversi tempi e metodologie di defogliazione su vitigno Chardonnay: un gruppo di controllo in cui le foglie non sono state rimosse; un secondo gruppo in cui le foglie sono state rimosse alla fine della fioritura; un terzo gruppo in cui le foglie sono state rimosse nel momento dell'invaiatura, quando il sole era più intenso e le uve più vulnerabili.
I principali risultati dello studio sono stati:
La rimozione delle foglie ha portato a concentrazioni finali più elevate di tutti i composti fotoprotettivi rispetto al controllo non defogliato.
Sono state osservate differenze marcate nei modelli di accumulo dei composti fotoprotettivi tra le bacche defogliate precocemente (fine della fioritura) e quelle defogliate successivamente (invaiatura).
Tra tutti e tre i trattamenti, il danno delle scottature solari è stato più elevato nelle uve delle viti defogliate a ridosso dell'invaiatura.
Non ci sono state differenze significative tra resa, zuccheri solubili totali, pH, acidità titolabile e YAN tra i trattamenti all'interno di ciascun vigneto.
Il focus di questa ricerca attraverso l'Incubator Initiative di Wine Australia è stato sviluppato per aiutare i coltivatori a trovare soluzioni testate localmente ai problemi del settore, nell'ambito delle priorità identificate dai partner del Programma Regionale di Wine Australia nel Nuovo Galles del Sud..
La Dott.ssa Gambetta ha presentato i risultati delle sue ricerche oggi presso la Giornata del campo sanitario della Spring Vine del Dipartimento delle industrie primarie del NSW all'Orange Agricultural Institute.
Tra le pratiche di gestione del vigneto, quella della defogliazione è tra le numerose operazioni successive alla potatura invernale. La sfogliatura della vite è una pratica colturale diffusa da molto tempo, soprattutto nelle aree viticole più fredde che deve essere gestita oculatamente. Essa consiste nell’eliminazione di foglie e/o femminelle dalla zona dei grappoli e ha due obiettivi principali; il primo è quello di coadiuvare l’azione dei trattamenti anticrittogamici nel mantenimento della sanità delle uve, in quanto particolarmente efficace per contenere lo sviluppo di muffe e marciumi; il secondo è quello di consentire un maggior accumulo di composti come i polifenoli (sostanze che regolano la colorazione, la struttura e gli aromi delle uve e dei vini). Di contro in zone calde e nelle uve bianche la sfogliatura può invece causare ustioni e danneggiamenti degli acini. I danni provocati da eccessiva insolazione e dalle scottature causano una serie di problematiche come la perdita di profumi, aromi, acidità e colore. Tutti fattori limitanti per il raggiungimento di elevati standard qualitativi dei vini.
Il presente lavoro, condotto dal team di ricercatori della Charles Sturt University in Australia guidato dalla Dott.ssa Joanna Gambetta, nasce da un progetto finanziato da Wine Australia, ed è servito a studiare l'impatto dei differenti tempi di defogliazione su uve Chardonnay in due vigneti della regione Orange.
Lo studio getta una nuova luce su come ridurre i danni da scottature sulle uve, in quanto ha portato all'identificazione del momento migliore per rimuovere le foglie dalla vite. La scoperta è che la rimozione precoce delle foglie fa sviluppare sull’epidermide degli acini composti fotoprotettivi, come risposta di adattamento alle condizioni climatiche più calde e ridurre l'incidenza delle scottature solari.
Come affermato da Gambetta, le scottature solari possono colpire fino al 15% delle bacche d'uva a causa dell'alta insolazione e radiazioni ultraviolette (UV), in combinazione ad alte temperature ambientali. Questo comporta un declassamento dell'uva causando significative perdite economiche ai coltivatori e alle cantine.
Il lavoro si è mosso studiando tre diversi tempi e metodologie di defogliazione su vitigno Chardonnay: un gruppo di controllo in cui le foglie non sono state rimosse; un secondo gruppo in cui le foglie sono state rimosse alla fine della fioritura; un terzo gruppo in cui le foglie sono state rimosse nel momento dell'invaiatura, quando il sole era più intenso e le uve più vulnerabili.
I principali risultati dello studio sono stati:
La rimozione delle foglie ha portato a concentrazioni finali più elevate di tutti i composti fotoprotettivi rispetto al controllo non defogliato.
Sono state osservate differenze marcate nei modelli di accumulo dei composti fotoprotettivi tra le bacche defogliate precocemente (fine della fioritura) e quelle defogliate successivamente (invaiatura).
Tra tutti e tre i trattamenti, il danno delle scottature solari è stato più elevato nelle uve delle viti defogliate a ridosso dell'invaiatura.
Non ci sono state differenze significative tra resa, zuccheri solubili totali, pH, acidità titolabile e YAN tra i trattamenti all'interno di ciascun vigneto.
Il focus di questa ricerca attraverso l'Incubator Initiative di Wine Australia è stato sviluppato per aiutare i coltivatori a trovare soluzioni testate localmente ai problemi del settore, nell'ambito delle priorità identificate dai partner del Programma Regionale di Wine Australia nel Nuovo Galles del Sud..
La Dott.ssa Gambetta ha presentato i risultati delle sue ricerche oggi presso la Giornata del campo sanitario della Spring Vine del Dipartimento delle industrie primarie del NSW all'Orange Agricultural Institute.
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