Passa ai contenuti principali

Export, Cina: un futuro roseo per i vini italiani

In Cina cresce l'appetito per il vino italiano. Rapporto qualità prezzo ed ampia offerta sono i parametri che spingono i consumatori cinesi a guardare oltre le classiche referenze francesi e australiane, tradizionalmente più popolari nel Paese del Dragone. Grande successo per le produzioni del sud Italia.






Se in passato, i consumatori cinesi avevano meno familiarità con i vini italiani rispetto ai loro concorrenti francesi e australiani, entrati nel mercato cinese molto prima di noi, oggi stiamo assistendo ad un cambio di tendenza che premia una gamma di vini più diversificata che solo l'Italia sa offrire.


Redditi crescenti e gusti sofisticati. Oggi il consumatore cinese guarda sempre con più attenzione al nostro Paese. L'Italia, con oltre 60.000 cantine, produce più di un quarto del vino mondiale con una continua promozione dedicata alla Cina, considerato un mercato dal grande potenziale di crescita.

Osservando la carta geografica del vino italiano in Cina, si evince che la maggior parte è venduto così come a Shanghai, anche in molte grandi province, come quelle di Fujian, Zhejiang, Jiangsu, Hebei, Sichuan e Liaoning, compreso la regione autonoma della Mongolia interna.

Spiccano in vetta alle vendite i vini provenienti dal sud Italia. Il successo di questi vini è dovuto ad alcune caratteristiche organolettiche che incontrano i gusti del consumatore cinese, in cerca di vini più fruttati e freschi. Ad orientare le scelte è anche il loro rapporto qualità prezzo. Sono molti infatti i vini del sud che hanno un prezzo di vendita ragionevole nel paese, circa 100 yuan, (12 euro) a bottiglia.

Secondo Liu Qiang direttore generale di Genagricola in Cina, i maggiori acquirenti sono uomini d'affari, l'organizzazione di banchetti di grandi dimensioni ed i ristoranti sia di fascia alta sia di quella media. Ma le referenze di quella che è considerata la più grande azienda agricola italiana, appartenente al Gruppo Generali Italia, è la più grande Azienda agricola italiana, vengono proposte anche su piattaforme di e-commerce, come Tmall.

Augusto Bordini, general manager della piattaforma di importazione di food & wine italiano in Cina Chengdu Two Lions Trading, riferisce che l'azienda ha in programma di investire 3 milioni di yuan nella promozione dei vini italiani, dallo sviluppo del prodotto, alla pubblicità e formazione del personale. La previsione per il prossimo anno è quella di collaborare con le principali piattaforme di e-commerce quali JD e Tmall. Resta comunque il fatto che in Cina, sono i supermercati a rimanere il principale canale di vendita per il vino, seguiti dai negozi di liquori.

Lo scorso anno, il valore totale delle esportazioni di vino italiano ha raggiunto 6,2 miliardi di euro e il valore commerciale bilaterale tra Cina e Italia ha raggiunto 54,24 miliardi di dollari, con un aumento su base annua del 9,1%. In una intervista, Qian Keming, vice ministro del Ministero del Commercio, ha riferito che l'industria vinicola in Cina per raggiungere una crescita di alta qualità, deve continuare a esplorare nuove tecnologie e modelli operativi e rafforzare la cooperazione con le aziende globali

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro

Musica e psicologia, cambia la percezione di consonanza e dissonanza: uno studio smentisce l'universalità del concetto di armonia di Pitagora

I risultati di una ricerca dell'Università di Cambridge, smentiscono l'universalità del concetto di armonia di Pitagora. Nascono apprezzamenti istintivi verso nuovi tipi di armonia. Lo studio pubblicato su Nature Communications. Un team di ricerca dell’Università di Cambridge, Princeton e del Max Planck Institute for Empirical Aesthetics, ha scoperto che nei normali contesti di ascolto, in realtà non preferiamo che gli accordi siano perfettamente all'interno dei rapporti matematici professati da Pitagora.  Il tono e l’accordatura degli strumenti musicali hanno il potere di manipolare la nostra percezione dell'armonia. I risultati dello studio ribaltano gli assunti di secoli di teoria musicale occidentale e incoraggiano una maggiore sperimentazione con strumenti provenienti da culture diverse. Secondo il filosofo greco Pitagora, la "consonanza" - una combinazione di note dal suono piacevole - è prodotta da relazioni speciali tra numeri semplici come 3 e 4. Rece

Libri. La tecnica del contrappunto vocale nel Cinquecento. Un trattato fondamentale per giovani compositori

Scritto da Renato Dionisi e Bruno Zanolini per la Suvini Zerboni, La tecnica del contrappunto vocale nel Cinquecento è ancora oggi un testo di riferimento per quanti vogliano intraprendere gli studi di composizione offrendo all'allievo una base per potersi appropriare di un solido artigianato che gli consenta di "piegar la nota al voler dell'idea". Quello scritto da Renato Dionisi e Bruno Zanolini che fu suo allievo, costituisce un'ottima guida sullo studio del contrappunto e per la formazione del giovane compositore che ancora non ha individuato una personale cifra stilistica. La scrittura corale era per Dionisi, allievo di Celestino Eccher, maestro di formazione romana, la base di ogni possibile apprendistato in virtù del rigore che la scrittura corale impone e del relativamente più facile controllo che se ne può avere.  In Italia, e non solo in Italia, gli studi di composizione si svolgono ancora secondo un percorso obbligato, che parte dall'armonia, proseg