Passa ai contenuti principali

Luigi Boccherini, il violoncellista lucchese amico di Haydn ed ammirato da D'Annunzio. Con i suoi pregevoli quintetti ispirò Mozart

Luigi Boccherini, uno dei principali compositori della scena musicale del XVIII secolo. Amico e collega sia di Haydn che di Mozart, nonché un formidabile virtuoso del violoncello. Famosi i suoi quintetti rilanciati dal Quintetto Boccherini. A Luigi Boccherini è dedicato l'Istituto Superiore di Studi Musicali. Il Centro Studi Luigi Boccherini valorizza e divulga la sua opera grazie al fondo Gérard con la più ampia collezione al mondo di fonti musicali boccheriniane.

Mi ricordo d'aver sentito un Quintetto quattro o cinque anni fa, al Conservatorio di Bruxelles; e mi parve magnifico, e poi nuovissimo, pieno d'episodii inaspettati. Mi ricordo bene che in alcune parti il Quintetto, per l'uso dell'unisono, si riduceva a un Duo; ma gli effetti ottenuti con la differenza dei timbri erano d'una finezza straordinaria. Non ho ritrovato nulla di simile nelle altre composizioni strumentali.

(Gabriele d'Annunzio, il Piacere, cap. II)


Ricordo che conobbi Boccherini di ritorno da un vano colloquio di lavoro. Ero appena ventenne e all’epoca studiavo e, possibilmente lavoravo. Ero in macchina quando un brano alla radio mi colpì in particolar modo. Un senso di pace ma al contempo di rivincita mi invase. Avevo da poco iniziato ad apprezzare alcuni classici della musica classica, in particolare Bach ed i suoi affascinanti concerti branderbughesi. L’orecchio ancora grezzo si stava via via formando. Volli subito conoscere chi era l’autore di quel brano. Così appena arrivato a casa telefonai alla Rai. L’operatrice gentilmente mi disse che a quell’ora stavano trasmettendo i Quintetti per archi, Op. 10, 11 e 13 di Luigi Boccherini. Fu amore a primo ascolto!

Luigi Boccherini nasce a Lucca nel 1743. Figlio d'arte, nacque in una famiglia di musicisti. Suo padre era un contrabbassista, e fu lui ad introdurlo fin da piccolo nell'ambiente musicale. Le eccezionali doti di Boccherini furono da subito visibili tanto, che nel 1751 era già capace di partecipare come voce bianca al solenne servizio musicale che ogni anno celebrava la tradizionale Festa di Santa Croce. 

Dopo un soggiorno a Roma, Boccherini tornò a Lucca per continuare gli studi e debuttò come solista al violoncello, nel Monastero di S. Domenico, ottenendo, più tardi, il posto di violoncellista nella Cappella di Palazzo e fondò con altri musicisti, Manfredi, Nardini e Cambini, il primo quartetto stabile che può essere storicamente accertato. Con il quartetto e con il solo Manfredi, violinista, Boccherini tenne numerosi concerti in Italia e in altri paesi d'Europa. 

Cominciò quindi un periodo di viaggi all'estero ed esperienze diverse che lo portarono in Francia. A Parigi entrò a far parte della corte del fratello del re di Spagna, l’infante Don Louis di Borbone, divenendo amico di Francisco Goya. Poi lo troviamo soprattutto a Vienna e in Spagna, paese che poi lo allontanò dalla vita lucchese. Ed infatti nel 1768 Boccherini si trasferì definitivamente a Madrid dove morì in miseria il 28 maggio del 1805. Di fatto, nonostante la fama e la stima guadagnatasi in tutta Europa, grazie soprattutto alle numerose edizioni delle sue composizioni, gli ultimi anni di vita del compositore lucchese trascorsero con fatica per la mancanza di committenze e di mecenati. 

Dal 1927, le spoglie di Boccherini sono contenute nella chiesa di San Francesco nel centro storico di Lucca. La città non si è mai dimenticata di lui e della sua grandezza artistica riconoscendo i suoi meriti e annoverandolo tra le proprie glorie. A Luigi Boccherini è infatti dedicato l'Istituto Superiore di Studi Musicali di Lucca, una delle scuole di musica più antiche d'Italia. 

Luigi Boccherini, senza ombra di dubbio fu uno dei principali compositori della scena musicale del XVIII secolo. Fu amico e collega sia di Haydn che di Mozart, nonché un formidabile virtuoso del violoncello, suo strumento d’elezione, con cui ha contribuito a sviluppare tecniche ragguardevoli come il registro sovracuto, l’uso degli armonici, la tecnica delle dita e via dicendo. La sua reputazione era tale che fu soprannominato "Mrs Haydn", ma non in senso dispregiativo, anzi, l'appellativo si riferiva al fatto che la sua musica suonava haydnesca, ma con una grazia sensuale e femminile che si contrapponeva allo Sturm und Drang del suo collega e amico austriaco.

Tra i suoi lavori più riusciti e apprezzati troviamo le numerose sinfonie, solidamente costruite e ricche di una vena melodica tipica italiana ma mai troppo sentimentale. Ma è nella musica da camera che poggia oggi la sua reputazione, soprattutto nei quintetti di cui Boccherini è considerato l'inventore; così pregevoli e ricchi di spunti musicali che furono fonte di ispirazione anche a Mozart.

In tal senso merita di essere citato il Quintetto Boccherini, ensemble unica nel suo genere. Fondata a Roma nel 1949, quando due dei suoi primi componenti, Arturo Bonucci e Pina Carmirelli, scoprirono ed acquistarono, a Parigi, una collezione completa della prima edizione dei 141 quintetti per archi del compositore lucchese e si proposero di diffonderla. Così attraverso tournée in tutto il mondo, il Quintetto Boccherini ha restituito la musica di Luigi Boccherini, per lungo tempo dimenticata, all'apprezzamento del mondo musicale. 

Curiosamente oggi Boccherini viene ricordato anche per i molti personaggi dei cartoni animati che si sono mossi sulle note di un suo famoso minuetto. Nel 2003 lo vediamo comparire con i violini struggenti e gli adagio del Quintetto op.30 n° 6 - La Musica Notturna delle strade di Madrid, della colonna sonora di Master & Commander, un film diretto da Peter Weir. Nel 2009 Angelo Branduardi gli dedica una interpretazione dello stesso pezzo nel brano La Tempesta. 

In tema di ricerca e valorizzazione delle opere del compositore lucchese troviamo l’esemplare lavoro che sta svolgendo il Centro Studi Luigi Boccherini, che si è costituito a Lucca il 22 novembre 2005 per volontà del Comitato Nazionale Luigi Boccherini, cogliendo l'occasione del bicentenario della morte del musicista per dar vita a un'istituzione permanente. 

Sul primo versante è da segnalare innanzitutto il lavoro di revisione del catalogo tematico delle opere di Boccherini, la valorizzazione del fondo digitale di fonti boccheriniane “Yves Gérard” e la pubblicazione della rivista scientifica elettronica, "Boccherini Online". E’ proprio nel settembre 2016 che il Centro Studi ha ampliato la sua biblioteca grazie al ricco patrimonio musicale proveniente dalla collezione di Yves Gérard, docente del Conservatorio di Parigi, musicologo di fama internazionale nonché autore del primo catalogo tematico delle opere di Boccherini. 

Attraverso un lodevole lavoro di catalogazione e digitalizzazione il Centro ha reso accessibile questo materiale migliorando il suo stato di conservazione. Per dare visibilità a tale patrimonio e valorizzarlo è stato messo online un catalogo completo in modo che gli studiosi e tutti gli interessati sappiano cosa effettivamente sia possibile consultare, in maniera concentrata nel fondo Gérard. 

Sul versante della didattica il Centro organizza e promuove varie iniziative volte a valorizzare il patrimonio musicale lasciato dal compositore, attraverso un’opera capillare di divulgazione rivolta in primo luogo alle giovani generazioni (Boccherini sulle Mura, Giocando con i testi musicali, POP700) mantenendo uno standard di qualità elevato. A queste due finalità stabilite fin dall’epoca della costituzione del  Centro studi (2005) si aggiunge poi la promozione della stagione concertistica “Il Settecento musicale a Lucca” che riunisce le attività di tutte le associazioni musicali operanti sul territorio lucchese inerenti al XVIII secolo. Voglio infine segnalare che il Prof. Marco Mangani, intellettuale musicologo e presidente del Centro, ha scritto una eccellente monografia sul compositore e pubblicata in occasione del secondo centenario dalla morte. 

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Felix Culpa: dalle sublimi lacrime di Palestrina alle stelle di Ešenvalds, un dialogo celeste. Il Coro Musicanova in un viaggio sonoro tra le ombre della Passione e l’aurora della Resurrezione

In occasione delle celebrazioni pasquali, il coro polifonico Musicanova presenterà “Felix Culpa - Le Sette Parole di Cristo sulla Croce”, un concerto-meditazione in programma domenica 13 aprile alle ore 20 presso la Parrocchia di Santa Giovanna Antida Thouret a Roma (zona Fonte Meravigliosa), con ingresso gratuito. L’evento, organizzato in collaborazione con Monsignor Antonio Grappone, unirà riflessioni teologiche e un repertorio che spazia dal Rinascimento alla contemporaneità, legando le ultime parole di Gesù in croce a brani emblematici della storia sacra. Felix Culpa si struttura come un itinerario meditativo attraverso un percorso storico-musicale che si svilupperà a partire dalla lettura e dal commento delle frasi che Gesù pronunciò sulla Croce poco prima di spirare: ognuna di esse sarà collegata a un brano che il coro, diretto dal Maestro Fabrizio Barchi, eseguirà poco dopo. La serata vedrà anche la partecipazione di Monsignor Antonio Grappone che, attraverso le sue riflessioni,...

Scienza, sviluppato dispositivo per misurare il metanolo nel vino

Ricercatori svizzeri hanno sviluppato un dispositivo economico che rileva basse concentrazioni di metanolo nel vino. La nuova tecnologia può essere utilizzata sia da i consumatori che dai produttori ed è in grado di rilevare valori di metanolo in soli due minuti. Perdita di coscienza fino al coma, disturbi visivi fino alla cecità, acidosi metabolica. Sono i segni caratteristici dell’intossicazione da alcool metilico o metanolo. In piccolissime percentuali, l’alcool metilico, è un componente naturale del vino ma che se aumentato dolosamente, provoca danni permanenti, portando anche alla morte. E' bene ricordare che più di trent'anni fa e purtroppo proprio in Italia, si verificò il più grave scandalo nel settore del vino. Si tratta del triste episodio del "vino al metanolo" che nel marzo 1986 provocò 23 vittime e lesioni gravissime a decine di persone come la perdita della vista. Al quel particolare vino erano state aggiunte dosi elevatissime di metanolo per alzare fr...