Alle radici del rinascimento musicale pratese. Biagio Pesciolini: Secondo Libro di musica sacra, il nuovo cd per Tactus del Tuscae Voces diretto da Elia Orlando
Appena uscito per Tactus in formato fisico e in digitale il “Secondo Libro di musica sacra” di Biagio Pesciolini. Il nuovo disco dell’ensemble Tuscae Voces diretto da Elia Orlando vede anche la partecipazione dell’ensemble strumentale “La Pifarescha”. Maestro di cappella, molto noto tra il ’500 e il ’600, fu poi dimenticato. Ora le sue opere rivivono. Merito di Orlando, Belli, Becheri e altri studiosi.
L’album in formato fisico e in digitale, trascritto recentemente dal musicologo Paolo Belli e dallo stesso Elia Orlando, riporta in 17 tracce una Messa e cinque mottetti per doppio coro a dieci voci, tre mottetti e il cantico Magnificat per doppio coro a otto voci, due mottetti a sei e uno a cinque voci, con evidenti differenze stilistiche tra i brani policorali e quelli a cinque o sei voci.
Come spiegato da Orlando, Biagio Pesciolini fu il più importante compositore del rinascimento musicale pratese, ma nonostante l’interesse intorno alla sua figura che negli anni ha portato numerosi studiosi a scrivere di lui fino alla giornata di studi nel 1996, non era a oggi possibile reperire alcun tipo di materiale riguardante le sue composizioni. Questo tassello mancante nella storia della città ha innescato un processo di ricerca che ha portato alla riscoperta del compositore, prima attraverso il reperimento delle sue opere e la trascrizione moderna e in seguito all’esecuzione della sua musica.
Del prolifico compositore pratese sono presenti musiche non solo nelle biblioteche italiane ma anche a Londra, Berlino, Danzica, e l’indagine di recupero non è stata facile nonostante l’interesse intorno alla sua figura, che negli anni ha portato numerosi studiosi a scrivere di lui.
Questo progetto discografico è il culmine di un lavoro di ricerca cominciato nel 2020: il disco, cronologicamente, è l’ultima tappa del percorso di studio su Pesciolini, avviato nel 1996 dalla giornata di studi organizzata dal maestro e compositore pratese Roberto Becheri, i cui atti sono stati pubblicati nel 2002. Il contributo più recente è quello di Marco Mangani (2023), cui segue l’edizione critica oggetto della tesi di Paolo Belli.
I risultati sembrano confermare che l’ambiente musicale pratese del Rinascimento sia meritevole di maggiori attenzioni di quelle che ha ricevuto fino a ora e che Biagio Pesciolini – oltre a essere saldamente legato alla corte fiorentina – sia un autore il cui orizzonte si estendeva oltre le mura della città di Prato. Sebbene in vita sia stato lodato da Ludovico Zacconi e Antonio Brunelli come compositore esperto in quelle tecniche proprie della ars musica di ascendenza fiamminga, l’agilità stilistica con cui si cimenta nella scrittura ‘ortogonale’ per doppio coro e in quella sinuosa per cinque e sei voci mostra come Biagio Pesciolini fosse invero anche attento e ricettivo rispetto ai diversi orientamenti dei centri musicali più importanti d’Italia.
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