Eseguire i classici oggi: Il ruolo dell'esecutore nell'attualizzazione della musica. La call for paper per il Convegno alla Chigiana
E' uscita la call for paper del prossimo Convegno internazionale organizzato dall' Accademia Chigiana. Il tema: Eseguire i classici oggi: Il ruolo dell'esecutore nell'attualizzazione della musica. Siena – Accademia Musicale Chigiana 4-6 dicembre 2024. Ad ottobre il workshop organizzato dalla Sapienza Università di Roma sulla pratica dell'improvvisazione nel repertorio pianistico dell'Ottocento.
Si preannuncia un convegno di massimo interesse alla Chigiana. Tutti gli interessati ad inviare la call hanno tempo fino al 15 maggio 2024. Le proposte, che dovranno essere inviate a chigiana.journal@chigiana.org, devono rispondere al tema del convegno che intende promuovere una discussione sui procedimenti artistici messi in campo dagli interpreti per ‘attualizzare’ (ovvero riportare al suono) le opere musicali composte fra il tramonto delle estetiche settecentesche e l’alba delle poetiche d’avanguardia del Novecento; indagare i possibili processi di mediazione fra le virtualità del testo e le sue realizzazioni performative, con particolare riguardo alle pratiche di improvvisazione ed estemporizzazione storicamente informate; stimolare il dibattito tra interpreti e musicologi, con il contributo di musicisti che hanno realizzato operazioni artisticamente significative facendo dialogare i repertori classici con altre esperienze musicali della contemporaneità; aprire uno spazio di confronto sui diversi modi di progettare l’esperienza di ascolto elaborati dalle direzioni artistiche di festival e istituzioni che si dedicano alla promozione della musica classica e alla formazione del pubblico.
L'invito agli studiosi è quello di presentare proposte sui seguenti temi:
a) Fonti mediali (rulli di pianoforte, registrazioni audio e audiovisive) che documentano la persistenza nel Novecento di pratiche improvvisative nell'esecuzione del repertorio strumentale scritto dell'Ottocento, con particolare attenzione alla realizzazione di preludi e transizioni tra diverse composizioni.
b) Fonti storiche sulla teoria e sulla diffusione della pratica improvvisativa nell'esecuzione del repertorio strumentale nell'Ottocento (trattati, manuali didattici, esemplari, recensioni, cronache, diari, quaderni, carteggi).
c) Rimediazione creativa della musica classica da parte di artisti contemporanei, che creino un dialogo tra repertorio ottocentesco e musiche di epoche e/o provenienze culturali diverse.
d) La ricezione dell'identità della musica classica e il modo in cui sono strutturate le aspettative del pubblico, nell'attuale sistema dinamico di valori del gusto musicale.
Sappiamo che nel XIX secolo, la progressiva affermazione del concetto di opera musicale, intesa come qualcosa di completo, immateriale e riproducibile, ha progressivamente eclissato alcune pratiche performative e di ascolto che prevedevano una mediazione attiva con opere aperte a molteplici interpretazioni. Rispetto ai passi da gigante degli ultimi cinquant’anni nel campo della prassi esecutiva della musica barocca, e nonostante il continuo rinnovamento di metodi e forme di creazione estemporanea nella musica del Novecento, l’interpretazione del repertorio ottocentesco resta indietro nell’attivazione di processi performativi in tempo reale. La necessità di promuovere una rinnovata pratica esecutiva nasce dall’esigenza di riautenticazione del repertorio ottocentesco attraverso una consapevolezza analitica non solo delle sue forme testuali, ma anche delle pratiche esecutive dei tempi e degli orizzonti di attesa della nostra contemporaneità.
Se in passato le tradizioni interpretative venivano tramandate dagli insegnanti agli alunni, negli ultimi decenni la disponibilità immediata e apparentemente illimitata di registrazioni di epoche e circostanze diverse sta provocando un progressivo restringimento delle scelte artistico-interpretative. Oggi il ruolo dell'interprete di musica classica è carico di crescenti responsabilità verso la cosiddetta 'fedeltà' al testo e alle intenzioni dei compositori da un lato, e verso la necessità di favorire nuove forme di coinvolgimento e interazione con il pubblico dal lato l'altro.
Tra gli artisti partecipanti al convegno, Uri Cane terrà un concerto il 4 dicembre nell'ambito della stagione concertistica dell'Accademia Musicale Chigiana Micat a Vertice .
Una sessione del convegno sarà dedicata alla discussione dei risultati di un workshop sulla pratica dell'improvvisazione nel repertorio pianistico dell'Ottocento, che sarà ospitato da Giorgio Sanguinetti, Costantino Mastroprimiano e John Mortensen a Roma, ottobre 2024.
Il workshop è organizzato dalla Sapienza Università di Roma in collaborazione con altre istituzioni musicali nell'ambito del progetto Improvvisazione – Composizione: la doppia identità della musica europea (PRIN 2020), realizzato dalle Università di Pavia, Sapienza e Tor Vergata di Roma, Cassino e Macerata.
Le lingue ufficiali del convegno sono l'inglese e l'italiano. Una selezione degli elaborati presentati sarà pubblicata in Chigiana. Journal of Musicological Studies
Le proposte dovranno essere inviate a chigiana.journal@chigiana.org entro il 15 maggio 2024.
Ciascuna proposta dovrà contenere, in un unico file Word:
– il titolo della presentazione;
– Nome del/i relatore/i;
- Affiliazione;
– Abstract (300 parole).
Comitato Scientifico:
Antonio Cascelli, Valerie Goertzen, Stefano Jacoviello, Roe-Min Kok, John Mortensen, Susanna Pasticci, John Rink, Giorgio Sanguinetti.
Comitato Organizzatore:
Angelo Armiento, Antonio Artese, Marica Coppola, Matteo Macinanti, Nicola Sani, Samantha Stout, Giovanni Vai.
L'invito agli studiosi è quello di presentare proposte sui seguenti temi:
a) Fonti mediali (rulli di pianoforte, registrazioni audio e audiovisive) che documentano la persistenza nel Novecento di pratiche improvvisative nell'esecuzione del repertorio strumentale scritto dell'Ottocento, con particolare attenzione alla realizzazione di preludi e transizioni tra diverse composizioni.
b) Fonti storiche sulla teoria e sulla diffusione della pratica improvvisativa nell'esecuzione del repertorio strumentale nell'Ottocento (trattati, manuali didattici, esemplari, recensioni, cronache, diari, quaderni, carteggi).
c) Rimediazione creativa della musica classica da parte di artisti contemporanei, che creino un dialogo tra repertorio ottocentesco e musiche di epoche e/o provenienze culturali diverse.
d) La ricezione dell'identità della musica classica e il modo in cui sono strutturate le aspettative del pubblico, nell'attuale sistema dinamico di valori del gusto musicale.
Sappiamo che nel XIX secolo, la progressiva affermazione del concetto di opera musicale, intesa come qualcosa di completo, immateriale e riproducibile, ha progressivamente eclissato alcune pratiche performative e di ascolto che prevedevano una mediazione attiva con opere aperte a molteplici interpretazioni. Rispetto ai passi da gigante degli ultimi cinquant’anni nel campo della prassi esecutiva della musica barocca, e nonostante il continuo rinnovamento di metodi e forme di creazione estemporanea nella musica del Novecento, l’interpretazione del repertorio ottocentesco resta indietro nell’attivazione di processi performativi in tempo reale. La necessità di promuovere una rinnovata pratica esecutiva nasce dall’esigenza di riautenticazione del repertorio ottocentesco attraverso una consapevolezza analitica non solo delle sue forme testuali, ma anche delle pratiche esecutive dei tempi e degli orizzonti di attesa della nostra contemporaneità.
Se in passato le tradizioni interpretative venivano tramandate dagli insegnanti agli alunni, negli ultimi decenni la disponibilità immediata e apparentemente illimitata di registrazioni di epoche e circostanze diverse sta provocando un progressivo restringimento delle scelte artistico-interpretative. Oggi il ruolo dell'interprete di musica classica è carico di crescenti responsabilità verso la cosiddetta 'fedeltà' al testo e alle intenzioni dei compositori da un lato, e verso la necessità di favorire nuove forme di coinvolgimento e interazione con il pubblico dal lato l'altro.
Tra gli artisti partecipanti al convegno, Uri Cane terrà un concerto il 4 dicembre nell'ambito della stagione concertistica dell'Accademia Musicale Chigiana Micat a Vertice .
Una sessione del convegno sarà dedicata alla discussione dei risultati di un workshop sulla pratica dell'improvvisazione nel repertorio pianistico dell'Ottocento, che sarà ospitato da Giorgio Sanguinetti, Costantino Mastroprimiano e John Mortensen a Roma, ottobre 2024.
Il workshop è organizzato dalla Sapienza Università di Roma in collaborazione con altre istituzioni musicali nell'ambito del progetto Improvvisazione – Composizione: la doppia identità della musica europea (PRIN 2020), realizzato dalle Università di Pavia, Sapienza e Tor Vergata di Roma, Cassino e Macerata.
Le lingue ufficiali del convegno sono l'inglese e l'italiano. Una selezione degli elaborati presentati sarà pubblicata in Chigiana. Journal of Musicological Studies
Le proposte dovranno essere inviate a chigiana.journal@chigiana.org entro il 15 maggio 2024.
Ciascuna proposta dovrà contenere, in un unico file Word:
– il titolo della presentazione;
– Nome del/i relatore/i;
- Affiliazione;
– Abstract (300 parole).
Comitato Scientifico:
Antonio Cascelli, Valerie Goertzen, Stefano Jacoviello, Roe-Min Kok, John Mortensen, Susanna Pasticci, John Rink, Giorgio Sanguinetti.
Comitato Organizzatore:
Angelo Armiento, Antonio Artese, Marica Coppola, Matteo Macinanti, Nicola Sani, Samantha Stout, Giovanni Vai.
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