Passa ai contenuti principali

Ricerca. Leonardo da Vinci: lunga vita all'Ultima Cena

In occasione del cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci, (Amboise, 1519), la Direzione  del Polo Museale della Lombardia ha intrapreso un restauro ‘ambientale’ presso l’ex-Refettorio di Santa Maria delle Grazie dove è custodita L’Ultima cena, (1495-1498), capolavoro del pittore e genio del Rinascimento. Illustrati oggi in conferenza stampa presso il CNR i problemi conservativi dell’opera, le metodologie di indagine scientifica e l’iconografia dell’Ultima Cena nella produzione pittorica. 






Del lancio del progetto di restauro ambientale dell'Ultima Cena ve ne avevo già parlato su www.youwinemagazine.it. Obiettivo è quello di regalare cinquecento anni di vita in più ed aumentare il numero dei visitatori che lo possono ammirare. Promosso dal Ministero dei Beni Culturali, a cui contribuisce anche Eataly, nota catena di punti vendita specializzati nella vendita e nella distribuzione di generi alimentari made in Italy di qualità, nonché grande amante delle bellezza italiana che ha deciso di muovere un passo concreto a tutela della sua opera d’arte più rappresentativa.

Il Cenacolo è un’opera fragile, per via della tecnica con la quale è stato realizzato: il dipinto non è infatti un affresco, come popolarmente ritenuto, ma un dipinto parietale su intonaco secco, quindi molto fragile e particolarmente delicato che ogni giorno va incontro a un lento degrado accelerato dalle polveri sottili che gli oltre 400.000 visitatori ogni anno portano con sé. Il rischio alla lunga è quello di privare il nostro Paese di uno dei suoi capolavori più straordinari.

Le ricerche avviate hanno così permesso di potenziare e perfezionare il sistema di trattamento e condizionamento dell’aria presente presso il Museo. Si evita così il rischio dell’immissione dall’esterno di polveri sottili e microrganismi dannosi per l’integrità dell’opera, colpita dal degrado già qualche anno dopo la sua esecuzione. Tale intervento permette a un numero maggiore di visitatori di ammirare il dipinto e, nello stesso tempo, di mantenere le condizioni ambientali ideali per l’integrità dell’opera.

Il progetto di restauro, coordinato dal Museo del Cenacolo, ha coinvolto l’Istituto di tecnologie biomediche del Consiglio nazionale delle ricerche chiamato a eseguire indagini su campioni di intonaci prelevati in diversi ambienti e in prossimità del capolavoro, l’Istituto superiore per la conservazione ed il restauro, il Politecnico di Milano e l’Università degli Studi di Milano -Bicocca - Dipartimento di scienze dell’ambiente e della terra (Disat) che ha eseguito il monitoraggio dei microinquinanti atmosferici. Hanno inoltre partecipato: il progetto bandiera InterOmics (Cnr- Miur), Eataly, come dicevo, ed il Ministero per i beni e le attività culturali che hanno sostenuto economicamente l’impresa.

La conferenza stampa caratterizzata da un approccio interdisciplinare al tema dell’arte, si terrà oggi a Roma, presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche, Aula Marconi, durante la quale, verranno illustrati: i problemi conservativi dell’opera, le metodologie di indagine scientifica e l’iconografia dell’Ultima Cena nella produzione pittorica.

Intervengono: Massimo Inguscio, Presidente del Consiglio nazionale delle ricerche; Emanuela Daffra, Direttore Polo Museale Lombardia, Mibac; Chiara Rostagno Polo Museale Regionale della Lombardia Mibac, (Direttore del Museo del Cenacolo 2015-2018); Ezio Bolzacchini, Disat, Università degli Studi di Milano-Bicocca; Luciano Milanesi, Istituto di tecnologie biomediche del Cnr; Lauretta Colonnelli, Corriere della Sera. Modera: Sandra Fiore, Ufficio stampa Cnr. Patrocinio dell'Università degli studi Milano- Bicocca.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...

Vino e sicurezza, rischio asfissia nel processo di fermentazione dell'uva. Morte in Calabria 4 persone a causa di esalazioni tossiche da vasca con mosto. Il punto sulla prevenzione

Quattro persone sono morte in Calabria a causa delle esalazioni emanate da una vasca dove era contenuto mosto d'uva. Una quinta persona è rimasta ferita gravemente ed è stata trasferita in ospedale.  E' appena arrivata in redazione la notizia di un grave incidente avvenuto in Calabria e precisamente nel  comune di Paola (Cosenza) in contrada Carusi. Un fatto grave che fa riflettere sul perché ancora dopo tanta comunicazione relativa alla sicurezza sul lavoro e nello specifico sulle attività lavorative che riguardano l'enologia tutto questo questo possa ancora accadere e che fa tornare indietro nel tempo quando l'attività contadina non aveva gli stessi mezzi di prevenzione che abbiamo oggi grazie alla ricerca in continua evoluzione. Bisogna allora ribadire quali sono i rischi di esposizione a gas e vapori nelle cantine vinicole e su come prevenirli. Il documento sulla sicurezza nelle cantine vinicole riporta indicazioni precise sui rischi correlati all’esposizione a vari...