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Vino e ricerca, il ruolo delle api in viticoltura. Patrimonio della biodiversità, il prezioso insetto viene celebrato nella Giornata Mondiale delle Api

Una ricerca dell'Università di Udine conferma il ruolo fondamentale delle api in viticoltura. Tutelarle fa quindi bene al vino e il prezioso insetto, patrimonio della biodiversità, viene celebrato nella Giornata Mondiale delle Api.

Al via la giornata mondiale delle api, ed in particolare quella del 20 maggio 2019 sarà per noi la “Giornata Mondiale dell’Ape Italiana”, una sottospecie di ape autoctona quella del Belpaese, che si è propagata in poco più di un secolo in tutto il Pianeta e che risulta diffusa, apprezzata e presente su scala planetaria. Come sottolinea la FAI-Federazione Apicoltori Italiani, che trova storicamente ospitalità in casa Confagricoltura, è un caso unico che motiva ancor di più le ragioni dell’orgoglio e dell’impegno della comunità apistica nazionale a tutelare e salvaguardare questo prezioso patrimonio della nostra biodiversità.

Un patrimonio che è grande alleato della nostra viticoltura. Ed è per questo che Confagricoltura Treviso ha lanciato la proposta di un "patto" tra apicoltori e viticoltori, invitando i primi a collocare i loro alveari nei vigneti. Un connubio che genererebbe benefici reciproci per le due attività, come ha assicurato Renato Bastasin, direttore dell'associazione degli imprenditori agricoli.

Anche se non direttamente coinvolte nell'impollinazione dei filari, ad eccezione di varietà poco autofertili come il Picolit, le api sono i custodi della biodiversità vegetale e animale, e che giocano un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell'uva e, di conseguenza, per la qualità del vino prodotto.

A confermarlo è proprio uno studio dell'università di Udine dal quale emerge che le api sono amiche della viticoltura in quanto capaci di mitigare gli attacchi di botrite, intervenendo sull'acino rotto e cicatrizzandolo. Non solo. Ponendo gli alveari lungo le stradine di servizio all'interno del vigneto è stato dimostrato come nelle cultivar di Prosecco, Merlot, Cabernet e Picolit, ci sia stato un miglioramento della conformazione dei grappoli ed un aumento dei lieviti utili necessari per la fermentazione.

La giornata richiama anche un interessante convegno promosso da Confagricoltura, in collaborazione con la Camera di commercio di Treviso e Belluno dal titolo "Le api sentinelle ambientali del nostro territorio" svoltosi lo scorso anno con lo scopo di proporre ai viticoltori alcuni accorgimenti per preservare le api attraverso buone pratiche per la sostenibilità ambientale delle coltivazioni.

Claudio Porrini, entomologo dell'università di Bologna, ha illustrato alcuni espedienti pratici per favorire questa convivenza, come ad esempio la falciatura lungo i filari; far crescere siepi e boschetti; eseguire i trattamenti con assenza di vento e la sera, perché al mattino le api vanno sulle foglie aperte e sui fiori, e non trattare nei giorni immediatamente precedenti l'introduzione degli alveari fino a contenere l'uso di insetticidi durante la fioritura dell'acacia e del castagno. Se le api sparissero, ha spiegato infine, le conseguenze sarebbero devastanti, non solo per le piante e i fiori, ma anche per la vite. Ricordando che il bouquet del vino viene dato dalle erbe, dai frutti e dai fiori: senza l'impollinazione delle api sparirebbe tutto e sarebbe dunque anche la fine delle produzioni tipiche e della qualità. Se non è possibile abolire i parassitari bisogna essere più attenti al loro utilizzo ed usarli solo quando serve e bene.

Siamo alla seconda edizione della “Giornata mondiale delle Api”, proclamata nel 2018 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, su iniziativa della Repubblica Slovena e con il sostegno e il voto favorevole dell’Italia. L’apicoltura italiana costituisce un importante settore del comparto agricolo nazionale, per la capacità produttiva raggiunta e per la funzione impollinatrice che le api svolgono a favore degli ambienti rurali, naturali e urbani. La Fai ricorda che la categoria apistica, grazie anche all’impegno con Confagricoltura ha conseguito, dal 2004, lo status di “produzione agricola” riconosciuto dal nostro Codice civile.

Gli apicoltori censiti sono circa 55.000, cui se ne aggiungono almeno altri 5.000 che, specie tra i giovani, stanno manifestando entusiasmo e propositi di investimento in questo settore. Il patrimonio apistico nazionale è in crescita e, nonostante le numerose avversità, nel 2018 ha raggiunto 1.500.000 alveari, con una produzione potenziale di circa 23.000 tonnellate e un volume d’affari stimato in 150 milioni di Euro, cui sono da aggiungere 2 miliardi di Euro di valore della produzione delle sole colture di interesse agro-alimentare.

La Giornata Mondiale delle Api, rimarcano Confagricoltura e FAI, deve essere l’occasione per promuovere presso l’opinione pubblica iniziative per far conoscere di più la vita delle api, il loro ruolo nel preservare la biodiversità e la necessità che – gli agricoltori per primi, come tutti i cittadini del pianeta – si attivino ulteriormente per aiutare l’ape spargendo semi di fiori utili alla produzione di nettare e polline, le matrici alimentari che sono alla base della più grande e preziosa simbiosi naturale che rende vitale il mondo in cui viviamo.

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