Passa ai contenuti principali

Vino e guide, Wine Advocate: Robert Parker, si ritira uno dei più influenti critici dell'enologia mondiale

Si ritira Robert Parker, il più famoso ed influente critico enoico al mondo creatore di una delle sue pubblicazioni più autorevoli, “The Wine Advocate”.






"Ho l'onore di passare il testimone al nostro meraviglioso team. È giunto il momento per me di rinunciare a tutte le responsabilità editoriali e di direzione con effetto immediato. Alzo il mio bicchiere a tutti voi per essere stati parte di questo mio viaggio e spero che tutti continueranno a condividere l'entusiasmo per la scoperta dei vini con i nostri critici". Così l'annuncio di Robert Parker, all'interno dell'articolo pubblicato in questi giorni a firma di Lisa Perrotti Brown, sua più stretta collaboratice, in cui vengono ripercorse le tappe della carriera lavorativa del guru della critica enologica mondiale.

Robert Parker è considerato il padre della moderna critica del vino. Fondatore di The Wine Advocate, la guida ai vini mondiali considerata la bibbia internazionali della critica enologica, la cui originalità sta nel fatto di essere basata su un sistema di valutazione numerico da 50 a 100, scala ampiamente usata nel sistema di classificazione educativo americano, quindi familiare per il consumatore medio, in quanto forniva una linea guida che andava a quantificare la qualità di un vino in un formato standard. 

Tutti i vini sono degustati alla cieca e valutati in modo comparativo, qualificati come molto buoni dall'eccellente rapporto qualità/prezzo tra gli 87/100 e 89/100. I rari vini che superano i 90/100 sono secondo Robert Parker i migliori della loro categoria e delle etichette eccezionali. Basti pensare che gran parte dei rivenditori utilizzano i "punteggi Parker" di The Wine Advocate per commercializzare in maniera aggressiva i vini con un voto più alto. I punteggi sono anche diventati punti focali per i collezionisti e gli investitori nella speranza che i punteggi Parker possano aumentare il valore dei vini acquistati. Insomma una guida il cui metodo, unico nel suo genere, ha di fatto non solo rivoluzionato il modo di fare critica ma che è diventata nel tempo uno strumento capace di influenzare in maniera significativa il mercato mondiale del vino. 

Le origini di The Wine Advocate iniziano nel 1967, quando Robert Parker si prese una breve pausa dalla vita universitaria americana per fare il suo primo viaggio in Alsazia, ed è proprio in questa regione francese che inizia a muovere i primi passi nel mondo del vino e svilupparne il gusto. La vera carriera di Parker comincia nel 1978 ed oggi il gruppo da lui creato conta uffici a Singapore, Napa Valley, Monkton (Maryland), e il sito che ne divulga l’incessante attività di degustazione contiene circa 300mila schede; ogni anno, dal 1992, la guida  raccoglie assaggi a cadenza mensile. La società di Parker organizza anche eventi a tema per enoappassionati in tutto il mondo e sulla scia di questa attività, nel 2016 il suo percorso professionale si amplia con l'acquisizione da parte di Michelin del 40% del gruppo, allo scopo di rafforzare e ampliare la propria esperienza in campo enogastronomico. Si fondono così valori e metodi simili per offrire qualcosa in più agli appassionati di gastronomia e di vino di tutto il mondo.

Dopo Parker a prendere il testimone della guida, saranno Joe Czerwinski, Luis Gutiérrez, Monica Larner, William Kelley, Stephan Reinhardt, Mark Squires, Erin Brooks, Anthony Mueller, Liwen Hao e Lisa Perrotti-Brown.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

È del poeta il fin la meraviglia, Gianbattista Marino: l'Adone manifesto poetico del barocco italiano

Gianbattista Marino è una delle figure più emblematiche della letteratura barocca italiana, e il suo poema L'Adone è considerato un vero e proprio "manifesto poetico del Barocco", non solo in Italia ma in tutta Europa. Ecco un'analisi del suo ruolo e delle caratteristiche che lo rendono un'opera fondamentale per il periodo. Marino fu un poeta innovativo, tra i massimi esponenti della poesia barocca, noto per il suo stile elaborato, ricco di metafore, giochi di parole e virtuosismi linguistici. La sua poetica si distacca dalla tradizione classica e rinascimentale, abbracciando invece i principi del Barocco: l'arte come meraviglia, l'ostentazione della tecnica e la ricerca del sorprendente. Marino visse in un'epoca di grandi cambiamenti culturali e sociali, e la sua opera riflette questa complessità. L'Adone è un poema epico-mitologico in 20 canti, composto da oltre 40.000 versi. Narra la storia d'amore tra Venere e Adone, tratta dalla mitologia ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...