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Vino e solidarietà, Francia: nella Valle della Loira i rifugiati a scuola diventano viticoltori

Diventano viticoltori nove rifugiati in Francia, nella Valle della Loira presso la scuola di Amboise.

Produrre vino in Francia significa anche solidarietà ed integrazione. La scuola di viticoltura di Amboise ha formato nove rifugiati e dopo diverse settimane di intenso studio alcune cantine del territorio hanno provveduto ad assumerli. 

I rifugiati, a cui è stato permesso di rimanere in Francia,  provengono dall'Afghanistan, dal Sudan e dall'Eritrea e dopo aver seguito il programma di formazione, hanno imparato come gestire un vigneto.

Mirza Rohani, uno dei rifugiati intervistato, è ora un uomo felice. Dopo essere fuggito dall'Afghanistan, ha trovato casa in Francia. A 38 anni, si è formato in viticoltura per nove mesi alla scuola di viticoltura di Amboise e alla tenuta di Jacky Blot a Montlouis dove è stato appena assunto. Mirza  ha ora in mano il suo certificato che attesta di essere un provetto viticoltore, non è stato difficile, d'altro canto lui già aveva lavorato nei vigneti dell'Afghanistan dove si produce uva da tavola.

L'industria del vino sta affrontando importanti sfide di assunzione e ora ha meno idee preconcette su persone di diversi colori o religioni, ha affermato Thierry Hesnault uno dei formatori. La scuola di viticoltura di Amboise si sta già preparando a formare nuovi rifugiati. Ad altre otto persone, dal prossimo ottobre fino a maggio 2020,  verrà data la possibilità di frequentare la scuola insieme ad un periodo di tirocinio presso i vignaioli.

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