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Vino e territori, Doc Orcia: le quote rosa innalzano il livello qualitativo della piccola denominazione emergente italiana

Negli ultimi anni la giovane e ambiziosa Doc Orcia ha visto un notevole innalzamento qualitativo tanto da essere annoverata fra le piccole denominazioni italiane emergenti, un modello che continua a funzionare grazie alla presenza al suo interno di ben cinque seggi ricoperti da donne, con a capofila Donatella Cinelli Colombini che inizia così il suo terzo mandato alla presidenza della Doc Orcia.





Nella filiera vitivinicola la presenza delle donne è forte e in costante crescita. Oggi nel nuovo Consiglio della Doc Orcia, ben cinque seggi sono ricoperti da donne con in testa Donatella Cinelli Colombini che inizia così il suo terzo mandato come presidente. La denominazione nata nel 2000 nel Sud della Toscana, in 12 comuni fra i territori del Brunello di Montalcino e del Vino Nobile di Montepulciano. Situata in una zona collinare di grande pregio per i vini rossi e di grande bellezza paesaggistica è considerata come la campagna più bella del mondo tanto che, nel 2004, l’Unesco l’ha inserita nel Patrimonio dell’Umanità, primo territorio rurale ad essere premiato con questo riconoscimento.

Non è un caso se negli ultimi anni la giovane e ambiziosa Doc Orcia ha visto un notevole innalzamento qualitativo tanto da essere annoverata fra le piccole denominazioni italiane emergenti. Un lungo percorso nato nel 2013 con la prima presidenza di Donatella Cinelli Colombini durante la quale venne ideato il progetto con il claim “Orcia, il vino più bello del mondo” che riassume al suo interno eventi, contatti e comunicazione portati avanti fino ad oggi e che si intende continuare ad implementare.

In seno alla denominazione ben presto si è iniziato sentire quel nuovo cambiamento culturale in atto in Italia che ha di fatto permesso una maggior presenza femminile nei posti che contano nelle aziende. Così dal vigneto alla cantina, dalla comunicazione alla tavola, la voce delle donne è sempre più determinante in enologia. Un esempio su tutti è Le donne del Vino, guidata sempre dalla dinamica Donatella Cinelli Colombini, l'associazione italiana nata nel 2008 vanta ad oggi più di 750 socie. Sono produttrici, vignaiole, ristoratrici, enotecarie e giornaliste che hanno come obiettivo quello di diffondere la cultura e la conoscenza del vino attraverso la formazione e la valorizzazione del ruolo della donna nel settore vitivinicolo.

Ancora una volta ringrazio per la fiducia e sono orgogliosa di ricoprire nuovamente questo rinnovato incarico nel cda Orcia Doc che si protrarrà fino al 2022. Il Consiglio intende continuare l’intenso lavoro di eventi, degustazioni e visite svolto nel passato puntando a consolidare la propria visibilità e commercializzazione nell’area di produzione. Un territorio che registra ogni anno un milione e mezzo di presenze turistiche e circa un milione di escursionisti soprattutto stranieri, per cui ha il mercato di esportazione proprio “sotto casa”. Ha affermato la Colombini.

Il Consiglio di Amministrazione si rinnova anche con le nuove generazioni di due storiche aziende presenti nei board precedenti: Capitoni Marco e Cantina Campotondo che vedono rispettivamente l’ingresso di Angelo Capitoni ed Elena Salviucci. Altro nuovo ingresso è quello di Giovanna Santi (Soc. Agr. Bagnaia) e Carlo Pilenga (Az. Agr. Trequanda) che affiancano quindi Antonio Rovito (Soc. Agr. Val d’Orcia Terre Senesi), Giuseppe Olivi (Soc. Agr. Le Buche), Roberto Rappuoli (Az. Podere Forte), Gabriella Giannetti (Az. San Savino) e i due vicepresidenti Giulitta Zamperini (Az. Agr. Poggio Grande) e Roberto Terzuoli (Soc. Agr. SassodiSole) già presenti nel board precedente. Infine Andrea Giorgi (Az. Sampieri del Fa) ricopre il ruolo di Segretario e il Dott. Marco Turillazzi quello di Sindaco Revisore. Altra novità è il numero di donne presenti all’interno del nuovo Consiglio di Amministrazione: ben cinque membri su undici.

Il nuovo Consiglio si è messo subito al lavoro con due nuovi progetti. Il primo è un piano di marketing innovativo all’interno di un progetto di filiera che collega le cantine con la rete commerciale locale. Prevede di offrire a enoteche e ristoranti cantinette climatizzate in vetro e acciaio da usare per conservare le bottiglie Orcia e mostrare le aziende e le bellezze del territorio attraverso un display. Invece per le cantine che vendono in grande distribuzione saranno prodotti espositori in grado di rendere più visibile la denominazione. Il secondo, ancora ai primi sviluppi, riguarda direttamente i turisti con la realizzazione di master class studiate appositamente per loro. Un modo nuovo di mescolare cultura del vino e intrattenimento puntando sul nuovo ruolo assunto dall’enogastronomia nell’esperienza di viaggio e come attrattore turistico.

Il vino Orcia viene prodotto da una settantina di aziende di cui 40 iscritte al Consorzio e dal 2014 ricopre l’incarico di vigilanza e promozione Erga Omnes. La produzione totale della denominazione è di 320.000 bottiglie l’anno con il Sangiovese come principale vitigno dei rossi. Una produzione di nicchia che punta ad essere sempre più visibile.

La denominazione Orcia DOC nasce il 14 febbraio 2000, grazie alla tenacia di alcuni produttori fondatori del Consorzio del Vino Orcia, con lo scopo di tutelare e promuovere l’immagine del vino e del suo territorio. Protagonista indiscusso dei Vini Orcia è il Sangiovese. Questo nobile vitigno è il fil rouge che lega la nostra enologia. Il Consorzio svolge anche un’intensa attività culturale che culmina ogni anno, ad aprile con l’Orcia Wine Festival, evento sul vino e sul territorio nel quale viene prodotto. La zona di produzione dell’Orcia Doc si trova tra quella del Brunello di Montalcino e del Nobile di Montepulciano, uno dei territori più importanti per la produzione dei grandi vini.

Dodici sono i comuni compresi nella denominazione: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia e Trequanda. Inoltre, parte dei comuni di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena.

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