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Modifica disciplinare, Acqui D.O.C.G. “Rosé”: imbottigliamento anche fuori del Piemonte

Modificato il disciplinare, l’Acqui D.O.C.G. “Rosé” variante non dolce del Brachetto si potrà imbottigliare anche nelle regioni che confinano con il Piemonte.






Lo scorso 30 maggio a Roma il Comitato Nazionale Vini DOP e IGP ha approvato la modifica del disciplinare di produzione del Brachetto, l’unico vino spumante naturalmente rosato con la docg, cioè con la denominazione d’origine controllata e garantita, ottenuto da un unico vitigno al cento per cento piemontese e italiano che ora si potrà imbottigliare non solo nell’area di produzione, ma anche nelle regioni che confinano con il Piemonte.

L’Acqui docg Rosé, variante non dolce del Brachetto, vino spumante con tipologie da extra brut a demi–sec da uve aromatiche brachetto, ha ottenuto la modifica del disciplinare che ne permetterà la presa di spuma e l’imbottigliamento in Lombardia, Liguria, Emilia Romagna e Valle d’Aosta.

Il disciplinare permette anche di vinificare solo in zona un Acqui D.O.C.G. nella versione cosiddetta - “ferma”- vino, rosè e rosso non dolce, che alcuni produttori dell’acquese stanno già proponendo sul mercato con annata 2018.

«È un grande risultato che permetterà a questa tipologia ipotesi di sviluppo interessanti che spero saranno colte dalle Case spumantiere» è il commento di Paolo Ricagno, presidente del Consorzio di Tutela del Brachetto e Vini d’Acqui che recentemente è stato confermato alla guida dell’Ente.
La modifica del disciplinare che permette l’imbottigliamento fuori dall’area piemontese della docg è auspicata dal Consorzio da quasi un paio d’anni. Il risultato è stato possibile grazie anche al supporto della Regione Piemonte.

«Purtroppo la lunghezza dell’iter burocratico ci ha rallentati – spiega Ricagno -, ma alla fine – aggiunge – abbiamo raggiunto lo scopo e crediamo di aver fornito alla filiera del Brachetto uno strumento in più di sviluppo e contenimento di una crisi che da troppo tempo attanaglia soprattutto i viticoltori».

Parole di speranza che ora attendono l’interesse delle Case vinicole nei confronti dell’Acqui D.O.C.G. Rosé. Dice Ricagno: «Ci sono già stati contatti interessanti. Il nostro impegno c’è tutto. Ora deve arrivare la collaborazione di tutto il comparto».

Ora, per rendere operativa la modifica, si attende la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale e del decreto ministeriale.

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