Birra, il ruolo fondamentale del suo ingrediente chiave: siglato accordo strategico per promuovere la ricerca e l’innovazione sul luppolo coltivato in Italia
La coltivazione del luppolo in Italia sta assumendo sempre più un ruolo di primo piano. Un settore in espansione che ha visto nascere negli ultimi anni aziende agricole specializzate per fornire materia prima di eccellenza alla birra Made in Italy. Ora CREA e Carlsberg Italia insieme per sostenerlo nella filiera brassicola.
Il luppolo costituisce un ruolo chiave nella produzione della birra. Questa pianta a fiore appartenente alla famiglia delle Cannabaceae e all’ordine Uticales, cresce spontaneamente sulle rive dei corsi d’acqua, ai margini dei boschi, dalla pianura fino ad un’altitudine di 1200-1500 metri e predilige ambienti freschi e terreni fertili.
Le sue naturali proprietà antisettiche e conservanti lo rendono un ingrediente prezioso all'interno della filiera brassicola. E questo grazie alla presenza nel fiore della pianta di una resina giallastra e amara, detta luppolina che contiene una percentuale di acidi amari che equilibrano la dolcezza dei malti e di olii essenziali che conferiscono aromaticità alla birra. Non ultimo, le resine del luppolo contribuiscono alla chiarificazione naturale della birra e alla stabilizzazione della schiuma.
Tradizionalmente il luppolo viene prodotto in Germania; il paese di fatto risulta essere il primo produttore al mondo e maggiore esportatore. Ma oggi l’interesse di start up guidate da giovani imprenditori appassionati del mondo della birra fanno ben sperare per il futuro del luppolo made in Italy. Così la coltivazione del luppolo nel nostro paese sta assumendo sempre più un ruolo di primo piano: il settore è in espansione e ha visto nascere negli ultimi anni aziende agricole specializzate per fornire materia prima di eccellenza alla birra Made in Italy. In tal senso il CREA è da tempo sempre più impegnato nel supporto della filiera brassicola, sempre più emergente in Italia.
Per sottolineare l’impegno nella promozione della ricerca e dell’innovazione sul luppolo italiano, il CREA e Carlsberg Italia hanno siglato un protocollo d’intesa, ieri giovedì 28 novembre, a seguito del convegno “La centralità della ricerca per lo sviluppo di una filiera brassicola sostenibile e Made in Italy: l’esperienza del progetto LOB.IT” promosso dal CREA.
In particolare, attraverso l’accordo appena siglato, CREA e Carlsberg intendono fornire consulenza e supportare le aziende del luppolo nell’adozione di tecnologie di precisione per la gestione delle colture, svolgere attività di formazione per gli agricoltori impegnati nella produzione di luppolo o interessati ad avviarne la produzione, con particolare riferimento a tecniche colturali sostenibili nell’uso delle risorse naturali e ambientali oltre che relative al tema dell’innovazione genetica, promuovere il diretto coinvolgimento delle imprese agricole e delle loro rappresentanze nel processo di realizzazione e di progettazione dell'innovazione.
“Il CREA - afferma Andrea Rocchi presidente CREA - è un ente di ricerca applicata, con una forte vocazione sperimentale che lo caratterizza: per questo il supporto all’agroalimentare italiano e al sistema Paese è nel suo DNA. E protocolli, come quello di oggi - che auspichiamo essere solo il primo di una lunga serie da siglare con le nostre tante eccellenze imprenditoriali - intendono favorire sinergie virtuose per creare veri e propri ecosistemi di innovazione, imprescindibili per raggiungere qualsiasi obiettivo di sviluppo sostenibile e per vincere la battaglia della competitività sui mercati”.
“La sigla dell’accordo odierno - spiega Katya Carbone, primo ricercatore CREA, esperta in materia - si inquadra nel più ampio sostegno alla filiera nazionale della birra che il CREA sta portando avanti da tempo. L’interesse del mondo industriale per lo sviluppo delle materie prime agricole d’interesse brassicolo segna una spinta in avanti per il settore in un momento delicato come quello che stiamo vivendo”.
Carlsberg Italia ha sempre avuto un approccio all’avanguardia su questo tema promuovendo il luppolo coltivato in Italia, inserendolo nelle ricette delle birre del Birrificio Angelo Poretti e sostenendo realtà locali.
“Siamo molto soddisfatti di questa intesa siglata con il CREA, centro di eccellenza in Italia dedicato alla valorizzazione della filiera agroalimentare – dichiara Olivier Dubost, Managing Director di Carlsberg Italia. Il CREA rappresenta per noi un partner strategico perché la ricerca e lo sviluppo tecnologico nei processi produttivi ricoprono da sempre un ruolo rilevante nel Gruppo Carlsberg: questa intesa ribadisce l’importanza anche in Italia di supportare il territorio agricolo locale per una filiera brassicola più sostenibile, efficiente e competitiva”.
“La valorizzazione del luppolo coltivato in Italia è una priorità per Carlsberg Italia ormai da alcuni anni, tanto da averlo inserito nell’intera gamma di birre del nostro Birrificio Angelo Poretti. Con il CREA – con cui prevediamo un primo appuntamento nel nostro Birrificio di Induno Olona nel corso della prossima primavera - intendiamo rafforzare questo impegno a favore delle aziende italiane impegnate nello sviluppo della coltivazione del luppolo nel nostro Paese, contribuendo così alla crescita del “made in Italy” nel settore agroalimentare e alla crescita della filiera produttiva del luppolo nazionale. Questo percorso è in linea con la nostra strategia ESG di Gruppo, che, tra i suoi pilastri, promuove un’agricoltura a basso impatto, ponendo l’accento sulla territorialità e sulla vicinanza alla realtà agricola italiana”, commenta Serena Savoca, Marketing&Corporate Affairs Director Carlsberg Italia.
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