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Vendemmia 2017. La Sicilia sotto il segno della qualità

Un’estate particolarmente calda ha portato a un anticipo della maturazione per alcune varietà di uve, ma si prevede un’annata qualitativamente molto buona.

La stagione estiva 2017 in Sicilia è molto calda, ma le temperature, intorno ai 35-36 gradi, rientrano nella norma della regione, con picchi di calore registrati solo nella settimana scorsa. L’inverno è stato generalmente mite ed ha portato le giuste precipitazioni. Sebbene in alcune zone non piova da metà marzo, anche la primavera in linea generale è stata mite ed il caldo è iniziato a fine maggio, non causando un eccessivo stress alle piante. Questa evoluzione climatica durante l’anno ha determinato una buona curva di vegetazione e le piante si presentano a inizio agosto in condizioni fitosanitarie ottimali.  

È questo il quadro generale delineato dalle cantine di Assovini Sicilia, l’associazione che riunisce 76 aziende siciliane di piccole e medie dimensioni. Ma l’isola è un vero e proprio continente vitivinicolo ed è caratterizzata da una biodiversità unica al mondo e da molteplici differenze pedoclimatiche che variano di zona in zona.

“Finora nelle nostre zone di produzione non abbiamo riscontrato particolari criticità e lo sviluppo vegeto-produttivo delle piante è buono – ha affermato Salvatore Li Petri, direttore di Cantine Settesoli – Nella zona di Menfi, ad eccezione di alcuni giorni di caldo intenso a giugno, le temperature rientrano nella norma. Abbiamo iniziato a vendemmiare con il Pinot Grigio il 26 luglio, due giorni in anticipo rispetto al 2016 e per adesso le operazioni procedono per il meglio. In generale ci aspettiamo un carico di uva inferiore rispetto all’anno scorso, mentre dal punto di vista qualitativo immaginiamo di raggiungere un buon livello, considerando anche la condizione ottimale delle uve, ottenuta con un costante monitoraggio delle vigne durante tutto l’anno”.

Rimanendo nell’area delle Terre Sicane, Ghunter di Giovanna, proprietario dell’Azienda Di Giovanna, riferisce che dal punto di vista climatico l’annata in corso è tendenzialmente nella norma. In termini di quantità si prevedono risultati in linea con lo storico, ma sicuramente inferiori rispetto al 2015 e al 2016, annate particolarmente abbondanti. “Prevediamo una qualità molto elevata – ha affermato Ghunter di Giovanna - L’aspetto fitosanitario delle piante è ottimo, e non sono state rilevate tracce di malattie fungine. È ancora presto, ma ci aspettiamo un’ottima vendemmia”.

La provincia di Trapani sta soffrendo una grave siccità e la mancanza di pioggia da metà marzo si aggiunge all’alta pressione che sta coinvolgendo tutto il sud d’Italia da inizio luglio. Questo andamento climatico ha ovviamente portato a un anticipo della vendemmia di circa una settimana per alcune varietà. “Molto probabilmente ci sarà un calo della produzione di circa il 15-20%, ma la qualità non dovrebbe risentirne, perché la situazione fitosanitaria è perfetta” – spiega Federico Lombardo di Monte Jato, proprietario dell’Azienda Firriato.

Ancora nella zona della provincia di Trapani, Giuseppe Laudicina, enologo dell’azienda Baglio Oro che ha iniziato a vendemmiare lo Chardonnay il 2 agosto con più di una settimana di anticipo , concorda con Federico Lombardo di Monte Jato, convenendo che rispetto allo scorso anno la produzione sarà probabilmente meno consistente in termini quantitativi, ma sarà sicuramente positiva in termini di qualità. Ed aggiunge, “Fatta eccezione per alcuni giorni di vento, le piante non hanno subito particolari stress e hanno realizzato un’evoluzione quasi del tutto omogenea. Il caldo di quest’anno ha permesso una maturazione ideale per le uve a bacca nera e garantirà un’annata molto buona per i rossi”.

Nella provincia di Palermo, Diego Cusumano, proprietario dell’Azienda Cusumano, si dice ottimista per l’annata in corso. “Le uve sono sane, le piante sono in un buon equilibrio vegeto-produttivo – ha affermato - C’è un buon rapporto sia qualitativo che quantitativo. In linea teorica l’annata sarà buona, ma siamo agli albori ed è troppo presto per fare previsioni”.

Nella zona centrale dell’isola, nelle terre dell’Azienda Feudo Montoni dove le vigne si trovano tra i 500 e i 700 metri, il trauma del caldo non è stato avvertito e l’assenza di piogge è stata contrastata ricorrendo all’irrigazione di soccorso. “L’annata non è certamente fresca – ha commentato Fabio Sireci, proprietario dell’Azienda Feudo Montoni – ma la curva di vegetazione delle piante è buona e siamo fiduciosi che nel mese di agosto possano arrivare nuove piogge e che la vendemmia porterà buoni risultati”.

Si evince quindi che, in linea generale, le vigne si trovano in condizioni sanitarie ottimali e dimostrano un buon andamento delle evoluzioni fenologiche. Si prevede una vendemmia di buon livello dal punto di vista qualitativo e meno abbondante rispetto alle due precedenti annate in termini di quantità. Come ogni anno il vigneto siciliano regalerà una vendemmia lunga e variegata.

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