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Dialogues des Carmélites, l’opera di Francis Poulenc apre la stagione 2022-23 del Teatro dell’Opera di Roma

“Chi erano le carmelitane prima del voto? Che tipo di donna si cela dentro la loro tunica da suora?”. Sono gli interrogativi dai quali è partita la regista Emma Dante per mettere in scena Dialogues des Carmélites (Dialoghi delle carmelitane), l’opera di Francis Poulenc che domenica 27 novembre apre la stagione 2022-23 del Teatro dell’Opera di Roma, con la direzione di Michele Mariotti, alla sua prima inaugurazione nel ruolo di Direttore musicale. La serata è ripresa da Rai Cultura e trasmessa in diretta su Rai5 oltre che su Radio3 Rai. 




«Chi, come le carmelitane - prosegue Emma Dante - ha deciso di votare la propria vita al sacrificio, rinunciando ai beni materiali, praticando la penitenza e l’astinenza dai piaceri terreni, all’inizio di tutto è stata una donna, sensuale, curiosa, combattente, vanitosa, amante della bellezza e della spensieratezza. Indago i Dialogues partendo dal desiderio di scoprire l’intimità delle protagoniste, le loro stanze segrete in cui sono ancora donne pervase dai ricordi e dai desideri. Ispirandomi ad alcuni ritratti di Jacques-Louis David che raffigurano donne nude dai capelli ricci, o altre succinte con il corpo appoggiato su morbidi cuscini, ho immaginato le origini delle carmelitane, attraverso la semplicità e la loro bellezza di donne, mettendo da parte il rango sociale, e mostrandole, come nei dipinti settecenteschi, esclusivamente per le loro qualità».

L’opera in tre atti e dodici quadri del compositore francese tratta dal testo di Georges Bernanos, per gentile concessione di Emmet Lavery, basato sulla novella del 1931 Die Letzte am Schafott (L’ultima al patibolo) di Gertrud von Le Fort e sulla sceneggiatura di Révérend-Père Bruckberger e Philippe Agostini, manca dal Teatro Costanzi dal 1991. Il nuovo spettacolo, con le scene di Carmine Maringola i costumi di Vanessa Sannino, le luci di Cristian Zucaro e i movimenti coreografici di Sandro Campagna, è realizzato in coproduzione con La Fenice di Venezia.

«Sono passati 65 anni dalla prima rappresentazione dei Dialogues des Carmélites - dice Michele Mariotti - e in questi anni, al di là delle intenzioni degli autori, l’opera è stata oggetto di letture contrastanti. C’è chi li ha approvati come salutare alternativa alle asprezze delle avanguardie e chi criticati come partitura conservatrice. Lo stesso soggetto, a seconda dei punti di vista, è stato esaltato come condanna della Rivoluzione francese e dei suoi eccessi, o denigrato in quanto reazionario. Il passare del tempo ha dimostrato la sterilità di queste polemiche e ci permette oggi di superarle: sia il testo di Bernanos sia la musica di Poulenc sono ormai universalmente riconosciuti come vertici del teatro musicale del Novecento, che siamo particolarmente felici di presentare per questa inaugurazione di stagione».

Protagonista nel ruolo di Blanche de la Force il soprano americano Corinne Winters, che a Roma è stata indimenticabile interprete di Madama Butterfly e Kát’a Kabanová, reduce da un clamoroso successo personale all’ultimo Festival di Salisburgo proprio nel capolavoro di Janáček. Accanto a lei Anna Caterina Antonacci, che proprio con Mariotti e Dante è stata protagonista della Voix Humaine di Poulenc a Bologna, nei panni di Madame de Croissy. Ewa Vesin interpreta Madame Lidoine, Ekaterina Gubanova Mère Marie de l’Incarnation, Jean-François Lapointe il Marquis de la Force e Bogdan Volkov il Chevalier de la Force. Completano il cast Emöke Baráth (Soeur Constance de Saint-Denis), Krystian Adam (L’Aumônier du Carmel), Alessio Verna (Le Geôlier e II Commissaire), William Morgan (I Commissaire), Roberto Accurso (Officier). Diversi i talenti provenienti dalle ultime edizioni di “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma: Irene Savignano (Mère Jeanne de l’Enfant-Jésus), Sara Rocchi (Soeur Mathilde) e Andrii Ganchuk (Thierry e Javelinot). Il Coro del Teatro dell’Opera di Roma è diretto da Ciro Visco.

Dialogues des Carmélites si basa su una vicenda storica: l’esecuzione, il 17 luglio del 1794 a Parigi, in pieno regime del Terrore, di sedici suore carmelitane che rifiutarono di rinunciare ai loro voti, divenendo poi note come le martiri di Compiègne. Il tragico episodio nel 1931 ispirò Gertrud von Le Fort per il suo romanzo Die Letzte am Schafott (L’ultima al patibolo), dal quale nel 1947 Raymond Bruckberger trasse una sceneggiatura per un film, proponendo a Georges Bernanos di realizzarne i dialoghi. I Dialogues di Bernanos vennero pubblicati nel 1949 e ottennero un grande successo a teatro, tanto che nel 1953 l’editore Ricordi chiese a Francis Poulenc di ricavarne una nuova opera per il Teatro alla Scala. La complessità psicologica dei personaggi, soprattutto femminili, interessò moltissimo il compositore, membro di spicco del “gruppo dei sei”. Si mise subito al lavoro e lo ultimò nel 1956. La prima rappresentazione alla Scala fu data nella versione italiana di Flavio Testi il 26 gennaio del 1957, mentre il 21 giugno dello stesso anno il titolo andò in scena in lingua francese all’Opéra di Parigi. La partitura fu dedicata dall’autore “alla memoria di mia madre, che mi ha dischiuso alla musica, di Claude Debussy, che mi ha donato il gusto di scriverla, di Claudio Monteverdi, Giuseppe Verdi e Modest Musorgskij, che mi sono serviti da modello”.

Dopo la prima di domenica 27 novembre (ore 19.00), trasmessa in diretta su Rai5 e Radio3, Dialogues des Carmélites di Poulenc sarà replicata martedì 29 (20.00), venerdì 2 dicembre (18.00), domenica 4 (16.30), martedì 6 (20.00).

Anche nella nuova stagione 2022-23 proseguono al Costanzi gli appuntamenti che precedono le “prime”. Venerdì 25 novembre, alle ore 19.00, ci sarà l’Anteprima Giovani riservata ai minori di 26 anni. Sabato 26, alle ore 16.00, ci sarà la Lezione di Opera tenuta da Giovanni Bietti presso il Foyer di I piano del Teatro dell’Opera di Roma. Aperta a tutti nasce per soddisfare domande e curiosità del pubblico che viene accompagnato verso la comprensione dell’opera con un linguaggio semplice e accessibile, con l’ausilio di un gran numero di esempi musicali sia dal vivo, che registrati.

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