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Museo Nazionale degli Strumenti Musicali: In occasione del centenario della nascita, e nel giorno della morte di Pier Paolo Pasolini, ingresso gratuito al concerto e visita gratuita del museo

Il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, omaggia la ricorrenza della morte di Pier Paolo Pasolini con un concerto di Simone Vallerotonda, uno dei più affermati liutisti italiani della sua generazione. Ingresso e visita museo gratuiti.



Sarà di scena il 2 novembre al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali di Roma, Simone Vallerotonda, uno dei più affermati liutisti italiani della sua generazione. Ha inciso il suo ultimo lavoro, il disco Méditation, nella Sala Consiliare di Palazzo Orsini di Bomarzo (VT) nel gennaio 2021, in quell’area dell’alto Lazio tanto cara a Pasolini, ed eletta dal poeta friulano a propria dimora negli ultimi anni della sua vita.

Il concerto per liuto, strumento di cui Vallerotonda è virtuoso di fama nazionale e internazionale, porta alla scoperta della musica dei liutisti francesi del ‘600, in un recital composto da quattro parti. La selezione dei brani, come dichiarato dal musicista, mira a creare un dialogo con l’opera poetica di Pasolini. Seguendo un filo temporale legato alla vita di Pasolini, Vallerotonda prima del concerto 2 novembre (giorno della sua morte, nel centenario della nascita) al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, ha portato come penultima tappa del viaggio, il suo omaggio al Poeta il 24 ottobre 2022 a Stoccolma, con un concerto presso l'Istituto Italiano di cultura. Pier Paolo Pasolini infatti, negli ultimi giorni di ottobre 1975, poco prima di essere assassinato, si era recato proprio a Stoccolma.

Simone Vallerotonda, parla del suo ultimo lavoro. Méditation sono dialoghi e monologhi sonori, meditazioni scritte con le note al posto delle parole, sulla vita in tutte le sue sfaccettature... la riflessione sulla morte espressa con il tombeau, la forma più intima e profonda inventata proprio da questo circolo esclusivo di liutisti, primo esempio di elogio funebre in musica. 

Le note rimandano alla grandezza e all'unicità della musica dei liutisti francesi del‘600. Il suo sottintendere un ritmo non scritto, l’inégalité, e il suo raffinato vocabolario d’ornamentazione, la rivestono di un fascino intimo. La codifica richiesta dai prélude non mesuré, pone l’esecutore in un dialogo direttocon l’autore, rompendo il muro dei secoli che li separano. Il suo carattere elitario traspare in brani spesso costruiti con poche note, dove i rapporti tra i suoni si elevano ad un livello metafisico, ma squarciando il velo del mistero, si ritrova tutto il “sentire” dell’uomo moderno. La sensazione è quella di esser sospesi, aggrappati a nuvole di suono che svaniscono non appena si creano. Sono dialoghi e monologhi sonori, sono meditazioni scritte con le note al posto delle parole, sulla vita in tutte le sue sfaccettature: la bellezza di una donna, la mutevole varietà degli stati d’animo dell’uomo, dalla malinconia, alla superbia, alla dolcezza, la riflessione sulla morte espressa con il tombeau, la forma più intima e profonda inventata proprio da questo circolo esclusivo di liutisti. E come tra le mille pieghe del non detto e dell’immaginato, questa musica costringe l’esecutore a guardarsi allo specchio e fuori di sé e “parlare”.

Acclamato dalla critica, Vallerotonda viene descritto come un musicista all'altezza della sua reputazione confermandosi come uno dei migliori strumentisti del nostro tempo: oltre all’eleganza del gesto, oltre la raffinatezza tecnica, il suo modo di suonare affascina con sensibilità, ricchezza di sfumature, in breve, con alta musicalità. Un fare musica fantasioso e riflessivo e dalla lettura sensibile e raffinata che chiede molto all'ascoltatore ma ripaga i suoi sforzi cento volte tanto. In Meditation, nello specifico, il liutista romano affronta una selezione di musica straordinaria come un viaggio introspettivo dell'esecutore, che invita l'ascoltatore a fare lo stesso attraverso materiali nascosti e diversi strati di lettura, che verranno scoperti ogni volta che ci siederemo per godere di questo gioiello. Semplicemente spettacolare. Insomma uno splendido disco che è un raffinatissimo esempio di come si possa tradurre concretamente il legame sinestesico tra musica e immagine.

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