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L'Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura in Roma 1890 - 1930, la mostra all'Istituto Nazionale di Studi Romani

Fino al 7 novembre l’Istituto Nazionale di Studi Romani accoglie la mostra che racconta la storia dell’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura (AACAR), fondata nel 1890 a Roma dall’architetto Giovanni Battista Giovenale (1849-1934) e da un gruppo di soci promotori legati al mondo artistico, architettonico e letterario dell’epoca. 



In un’Italia postunitaria, l’Associazione diventò in breve un riferimento importantissimo per la valorizzazione, il restauro e la salvaguardia dei monumenti di architettura, grazie al prestigio e l'intensa operosità dei suoi membri.

Nell’impegno dell’Associazione affondano pure le radici della Scuola di Architettura, la cui l’attività didattica iniziò nel 1921 e che da poco ha festeggiato i “100 anni di Scuola di Architettura alla Sapienza di Roma”.

L’esposizione, promossa e curata dal Centro di Studi per la Storia dell’Architettura (CSSAr) è realizzata con il contributo di Sapienza Università di Roma nell’ambito delle Iniziative di Terza Missione 2020 e organizzata dal Centro di Studi per la Storia dell’Architettura con il Dipartimento di Storia Disegno e Restauro dell’Architettura, presso l’Istituto Nazionale di Studi Romani.

La mostra - divisa in cinque sezioni - raccoglie materiale inedito a illustrare i progetti collegati al ruolo di Roma Capitale, dalle problematiche urbanistiche a quelle edilizie, dal restauro all’archeologia, dal verde fino alle strutture per lo spettacolo: dipinti, schizzi, disegni, fotografie e documenti testimoniano la grande attività dell’Associazione, dai progetti per i villini di Anzio presentati per un concorso del 1921, ai bozzetti del Ministero della Marina e del Ministero della Pubblica Istruzione in mostra alla I Biennale romana (1921); dal disegno per la sistemazione del palazzetto di Venezia (1910), allo studio della torre degli Anguillara, unico esempio di residenza medioevale a Roma; dal progetto di sistemazione tra piazza San Silvestro e via due Macelli, a quello per la sistemazione delle pendici del Campidoglio; dalla veduta prospettica della nuova borgata marina di Ostia agli schizzi delle case cooperative per impiegati a piazza Caprera; dal progetto per la sistemazione del Borghetto Flaminio a quello per il restauro del portico della chiesa di San Lorenzo in Lucina.

Evento eccezionale all’interno della mostra è la presentazione al pubblico di otto grandi tele realizzate in occasione dell’Esposizione Universale di Roma del 1911 e mai più esposte da allora, che rappresentano i principali progetti su Roma dell’Associazione, come lo studio per il restauro della chiesa di San Saba; il piano per il nuovo assetto della piazza davanti Santa Maria in Cosmedin e la Bocca della Verità; il disegno della sistemazione del Foro Boario e del Tempio della Fortuna Virile per finire con gli studi dedicati a via dei Coronari.

Create da Umberto Amati e presentate all’epoca nel Palazzo delle Belle Arti a Vigna Cartoni - oggi Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Valle Giulia -, le tele sono state conservate nell’archivio dell’Associazione prima e nel Centro di Studi poi e recentemente restaurate e intelaiate in modo da garantire una più adeguata protezione e conservazione e consentirne l’esposizione dopo oltre cento anni dalla loro prima apparizione.

I progetti sviluppati dall’Associazione - i cui elaborati sono conservati nell’Archivio e nella Biblioteca del Centro di Studi - rappresentano un patrimonio documentario di particolare importanza per la storia dell’architettura e dell’urbanistica di Roma: il fondo comprende oltre i disegni anche fotografie, scritti e carteggi riconducibili a numerosi architetti e progettisti tra i quali - oltre il fondatore Giovanni Battista Giovenale - anche Gustavo Giovannoni (1873-1947), fautore della nascita della Scuola di Architettura e fondatore del Centro Studi, personaggio di spicco, autore di molte opere edilizie nella prima metà del XX Secolo; per non dimenticare Marcello Piacentini (1881-1960), architetto di primo piano tra le due Guerre.

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