Passa ai contenuti principali

Agrobiodiversità, la Ricerca per la conservazione, caratterizzazione e valorizzazione delle risorse genetiche vegetali per l’alimentazione e l’agricoltura

Agrobiodiversità: la Ricerca per la conservazione, caratterizzazione e valorizzazione delle risorse genetiche vegetali per l’alimentazione e l’agricoltura. Presentati i risultati del Programma RGV FAO 2020-2022, coordinato dal CREA. Grazie al progetto varietà tradizionali come Pinot, Sangiovese, Catarratto e Nero d’Avola saranno più resistenti alle malattie della vite in un ottica di sostenibilità della viticoltura, delle tradizioni e dell’economia legate a questi vitigni.

Conservazione, rinnovamento (innesti e nuovi impianti per le specie arboree) e ringiovanimento (moltiplicazione del seme conservato per le specie erbacee da seme) delle risorse genetiche vegetali; circa 80 mila accessioni, 257 specie coltivate per alimentazione umana e animale e 244 specie selvatiche affini, censite e conservate durante l’intera durata (18 anni) del programma. Tutto questo è RGV FAO, il programma per la conservazione, la caratterizzazione, l’uso e la valorizzazione delle risorse genetiche vegetali per l’alimentazione e l’agricoltura, coordinato dal CREA, Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura (OFA), che si chiude oggi 12 ottobre, con i risultati del VI triennio di attività.

Si tratta di un progetto, finanziato dal Mipaaf,  come risposta italiana all’implementazione del Trattato FAO sulle risorse fitogenetiche - Trattato Internazionale sulle Risorse Genetiche Vegetali per l’alimentazione e l’agricoltura (ITPGRFA) – che coinvolge 10 centri di Ricerca del CREA, il CNR e  la Rete Semi Rurali, un’associazione attiva nella conservazione e nell’uso sostenibile delle risorse genetiche vegetali. Nasce con lo scopo di raccogliere, catalogare, conservare, valorizzare e scambiare le risorse genetiche vegetali, che vengono poi caratterizzate per individuare quei geni utili per il miglioramento genetico o di rilevanza strategica per la specie, in un’ottica di sostenibilità e salvaguardia dell’ambiente (obiettivi previsti dall’Art. 5 del Trattato FAO).

Ne emerge, quindi, un patrimonio non solo di risorse genetiche, ma soprattutto di informazioni e conoscenze - disponibili in un database dedicato, PlantaRes – derivante da 18 anni di attività, che rappresenta uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza alimentare globale e lo sviluppo sostenibile. Si tratta, infatti, di una fonte inesauribile di geni utili: spesso quelle varietà considerate obsolete per la coltivazione perché poco produttive e/o carenti per caratteri fondamentali, o quelle specie affini non coltivabili (Crop Wild Relatives CWR), risultano invece preziose, perché al loro interno possono portare fattori importanti per contrastare nuovi o vecchi problemi, come i cambiamenti climatici in atto o la resistenza a nuovi e vecchi patogeni. Sono, quindi, una risorsa fondamentale per garantire la produzione di cibo a una popolazione mondiale in crescita con sempre meno risorse disponibili. Tutto ciò è possibile solo studiando e individuando, all’interno delle risorse genetiche, quei fattori di pregio da trasferire successivamente alle varietà moderne con il miglioramento genetico sia tradizionale che con le nuove tecnologie genomiche (NGT o TEA).

«Un esempio di risorse genetiche non adatte alla coltivazione e utilizzate per scopi di miglioramento genetico - ha dichiarato Ignazio Verde, Dirigente di Ricerca CREA Centro Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura - è rappresentato dalle specie affini di Vitis resistenti a peronospora e oidio. Queste risorse, scadenti dal punto di vista organolettico, hanno consentito l’ottenimento di nuove varietà resistenti attraverso incrocio e selezione. La possibilità di modificare gli stessi geni per via biotecnologica (NGT o TEA) permetterebbe di dotare le varietà tradizionali (ad esempio Pinot, Sangiovese, Catarratto, Nero d’Avola) degli stessi fattori di resistenza salvaguardando allo stesso tempo la sostenibilità della viticoltura, le tradizioni e l’economia legate a questi vitigni».

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...

Vino e sicurezza, rischio asfissia nel processo di fermentazione dell'uva. Morte in Calabria 4 persone a causa di esalazioni tossiche da vasca con mosto. Il punto sulla prevenzione

Quattro persone sono morte in Calabria a causa delle esalazioni emanate da una vasca dove era contenuto mosto d'uva. Una quinta persona è rimasta ferita gravemente ed è stata trasferita in ospedale.  E' appena arrivata in redazione la notizia di un grave incidente avvenuto in Calabria e precisamente nel  comune di Paola (Cosenza) in contrada Carusi. Un fatto grave che fa riflettere sul perché ancora dopo tanta comunicazione relativa alla sicurezza sul lavoro e nello specifico sulle attività lavorative che riguardano l'enologia tutto questo questo possa ancora accadere e che fa tornare indietro nel tempo quando l'attività contadina non aveva gli stessi mezzi di prevenzione che abbiamo oggi grazie alla ricerca in continua evoluzione. Bisogna allora ribadire quali sono i rischi di esposizione a gas e vapori nelle cantine vinicole e su come prevenirli. Il documento sulla sicurezza nelle cantine vinicole riporta indicazioni precise sui rischi correlati all’esposizione a vari...