Passa ai contenuti principali

Società Italiana di Musicologia, nasce il Gruppo di ricerca «La Musica è una Donna»: la storia della musica oltre il genere

Segnalo questa nuova iniziativa a cura della Società Italiana di Musicologia. Il Gruppo di ricerca «La Musica è una Donna»: la storia della musica oltre il genere, nasce con l’obiettivo di creare un luogo di incontro, confronto disciplinare, e una rete di scambi tra progetti di ricerca. 


Nella stesura di Opera und Drama, Richard Wagner identificò la musica con la donna e definì la natura dell’arte dei suoni in chiave sessuale, un’interpretazione che assimilava i due termini sulla base della comune natura generativa. La compresenza in musica di tratti maschili e femminili era una realtà che si era già palesata nella famosa distinzione di Adolph Bernhard Marx sulla natura antinomica dei due temi nella forma sonata, e, nel rispondere al crescente dilagare di figure femminili in campo musicale e nello specifico nella composizione – settore inviolabile della creatività maschile –, la critica musicale si era espressa e si esprimerà in misura crescente nel corso del XIX secolo attingendo le proprie immagini dalla tipizzazione prototipica dell’identità di genere, ovviamente con un atteggiamento pregiudiziale nei confronti della donna.

«Ogni genio che nasca donna è perso per l’umanità», dichiarava Stendhal, consapevole della marginalizzazione a cui la donna era sottoposta, frutto di una storia millenaria che l’aveva resa dipendente dall’uomo non solo in termini economici ma anche moralmente e psicologicamente.

Il riconoscimento di un’eguaglianza in campo musicale (e non solo) tra l’uomo e la donna è un percorso ancora in atto, ma decenni di battaglie hanno creato uno spazio per la scoperta dell’Altro (nel nostro caso la donna). Se oggi la musica declinata al femminile ha spazi qualche decennio fa inimmaginabili, resta da costruire l’apporto dato dalla donna nel passato all’arte musicale: l’oggi non è un improvviso risveglio dal nulla; l’assenza della voce femminile nella storia non scaturisce dal suo silenzio bensì dal silenzio che la storia ha calato sulla sua voce.

STATO DELL’ARTE

L’odierno corpus di studi sul ruolo delle donne nell’ambito della musica d’arte è talmente ampio da creare l’illusione di aver raggiunto un riconoscimento paritario a quello maschile. Alle numerose pubblicazioni e riviste specificamente dedicate a riscoprire figure relegate nell’anonimato della vita domestica, private della dignità dell’essere artista, costrette ad operare in confini ristretti, si accompagna un crescente fervore di interpreti che, guidati talvolta da un’ideale di uguaglianza talaltra da semplice curiosità, riportano alla luce un repertorio per secoli dimenticato in biblioteche e collezioni private. Ad una lettura attenta, tuttavia, la legione delle Invisibili resta ancora numericamente cospicua e il contributo della donna nelle vesti di compositrice, interprete, mecenate da esplorare.

Inficiata – inevitabilmente – e al contempo favorita per alcuni decenni dalla prospettiva di genere, la ricerca sull’arte sonora al femminile può oggi proseguire scevra dalla rivendicazione di eguaglianza per puntare alla realizzazione di una ricostruzione della storia della musica che mostri l’apporto della donna non come semplice nota a margine ma come elemento caratterizzante la vita musicale di ogni epoca e in ogni contesto.

OBIETTIVI E STRUTTURA DEL GRUPPO

Il gruppo nasce con l’obiettivo di creare un luogo di incontro e confronto disciplinare fra studiose/i interessate/i alla ricostruzione di “un’assenza” nel nostro passato musicale, che non si cimenti esclusivamente sui singoli casi ma che affronti il ruolo della donna nella musica d’arte da prospettive ampie, che consentano di contribuire alla ricostruzione di una tanto spesso invocata – quanto spesso dimenticata – musica nella storia. 

Il gruppo si propone di creare una rete di scambi tra progetti di ricerca già in atto e nuove proposte al fine di facilitare lo scambio di esperienze e i risultati conseguiti. Particolare attenzione sarà posta alla produzione compositiva delle Nostre al fine di poter contribuire alla diffusione di un repertorio ancora sconosciuto ai più. Senza pregiudizi di natura estetica ma, allo stesso tempo, senza la sterile convinzione che quanto ereditato dalla creatività femminile debba necessariamente configurarsi come un opus nel termine idealistico ottocentesco, il gruppo ha come fine di rendere tangibile, concreta, visibile e – perché no – sonora l’opera d’arte musicale di mano femminile.

La collaborazione con associazioni e gruppi di ricerca attivi a livello nazionale e internazionale sarà fondamentale affinché, attraverso la conoscenza di studi già in atto, si stabilisca su quali sentieri ancora non battuti sia opportuno procedere. Fondamentale sarà predisporre incontri e dibattiti nei luoghi deputati all’insegnamento della musica così che la staticità che caratterizza la visione canonica del passato possa entrare nel meccanismo di ricreazione continua di ciò che fu. Parallelamente si predisporranno percorsi di divulgazione musicale per un pubblico più ampio per rispondere a quell’esigenza di guidare l’ascoltatore alla scoperta del “nuovo” e progetti editoriali che possano supportare sia l’attività didattica sia la ricerca musicologica.

Coordinata da Bianca Maria Antolini, Mariateresa Storino, la prima fase del progetto partirà con la costituzione del comitato scientifico che avrà il compito, insieme alle coordinatrici, di guidare il gruppo. Per candidarsi a membro del comitato scientifico si richiede alle/agli studiose/i interessate/i di inviare una lettera di motivazione accompagnata da un curriculum e da eventuali proposte di progetto/i di ricerca. Dal vaglio delle candidature scaturirà il comitato scientifico il quale definirà il piano di azione per il conseguimento degli obiettivi prefissati e sottoporrà a selezione successive proposte.

La candidatura dovrà essere inviata entro il 31 dicembre 2024 alle coordinatrici ai seguenti indirizzi di posta elettronica: biancamaria.antolini@fastwebnet.it; storino@tiscali.it

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...

Vino e sicurezza, rischio asfissia nel processo di fermentazione dell'uva. Morte in Calabria 4 persone a causa di esalazioni tossiche da vasca con mosto. Il punto sulla prevenzione

Quattro persone sono morte in Calabria a causa delle esalazioni emanate da una vasca dove era contenuto mosto d'uva. Una quinta persona è rimasta ferita gravemente ed è stata trasferita in ospedale.  E' appena arrivata in redazione la notizia di un grave incidente avvenuto in Calabria e precisamente nel  comune di Paola (Cosenza) in contrada Carusi. Un fatto grave che fa riflettere sul perché ancora dopo tanta comunicazione relativa alla sicurezza sul lavoro e nello specifico sulle attività lavorative che riguardano l'enologia tutto questo questo possa ancora accadere e che fa tornare indietro nel tempo quando l'attività contadina non aveva gli stessi mezzi di prevenzione che abbiamo oggi grazie alla ricerca in continua evoluzione. Bisogna allora ribadire quali sono i rischi di esposizione a gas e vapori nelle cantine vinicole e su come prevenirli. Il documento sulla sicurezza nelle cantine vinicole riporta indicazioni precise sui rischi correlati all’esposizione a vari...