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Performance della musica antica, Arnold Dolmetsch, Gustav Leonhardt e Nikolaus Harnoncourt: i pionieri della pratica esecutiva storicamente informata

L'approccio filologicamente informato alla musica antica, promosso da figure chiave come Arnold Dolmetsch, Gustav Leonhardt e Nikolaus Harnoncourt, rappresenta una rivoluzione nel modo in cui la musica composta prima del XIX secolo viene eseguita e interpretata. Questo movimento, noto anche come "pratica esecutiva storicamente informata", si basa sull'idea che per comprendere e restituire autenticamente la musica antica sia necessario studiare e rispettare le condizioni storiche, tecniche e culturali in cui essa è stata creata. Ecco un approfondimento sul contributo di ciascuno di questi pionieri.


La performance della musica antica è un campo di studio interdisciplinare che combina musicologia, storia, archeologia, filologia e pratica musicale. Gli studi su questo argomento si concentrano su come la musica antica veniva eseguita, interpretata e vissuta nel contesto storico e culturale in cui è stata creata. Una ricerca che cerca di colmare il divario tra passato e presente, combinando rigore scientifico e creatività artistica per restituire vita a repertori musicali che altrimenti rischierebbero di rimanere muti.

Il primo approccio filologicamente informato alla musica antica, fu promosso da figure chiave come Arnold Dolmetsch, (1858-1940) considerato uno dei padri fondatori del movimento della musica antica. Musicista, costruttore di strumenti e studioso, Dolmetsch ha dedicato la sua vita alla riscoperta e alla riproposizione della musica antica, con un approccio basato sulla filologia e sulla ricostruzione storica.

I suoi contributi principali sono stati la ricostruzione di strumenti antichi come clavicembali, viole da gamba e flauti dolci, basandosi su modelli originali e descrizioni storiche. La comprensione delle tecniche esecutive - articolazione e ornamentazione - e la loro applicazione, attraverso lo studio di trattati antichi. La divulgazione attraverso concerti, conferenze e pubblicazioni.

La sua interpretazione della musica barocca, in particolare di compositori come Henry Purcell e Johann Sebastian Bach, ha dimostrato come l'uso di strumenti d'epoca e tecniche storiche potesse trasformare l'esperienza sonora. Insomma come facile immaginare, Dolmetsch ha diffuso la conoscenza della musica antica, influenzando generazioni di musicisti e studiosi.

Gustav Leonhardt (1928-2012) è stato uno dei più influenti interpreti e direttori del movimento della musica antica nel XX secolo. Clavicembalista, organista e direttore d'orchestra, Leonhardt ha portato l'approccio filologicamente informato a nuovi livelli di rigore e raffinatezza.

Tra i suoi contributi principali il rigore filologico: egli ha basato le sue interpretazioni su un'attenta analisi delle fonti storiche, includendo manoscritti, trattati e iconografie. Per quanto riguarda il repertorio barocco, è stato un pioniere nell'esecuzione di opere di Johann Sebastian Bach, Dietrich Buxtehude e altri compositori barocchi, utilizzando strumenti d'epoca e tecniche storicamente appropriate.

Leonhardt fu un emerito insegnante; ha formato molti dei principali esponenti della musica antica, tra cui Nikolaus Harnoncourt e Ton Koopman. Le sue incisioni, come l'integrale delle opere per clavicembalo di Bach, sono considerate punti di riferimento per l'interpretazione filologicamente informata.

Nikolaus Harnoncourt (1929-2016) è stato una figura rivoluzionaria nel campo della musica antica, noto per il suo approccio innovativo e la sua capacità di coniugare rigore storico ed espressività artistica. Violoncellista, direttore d'orchestra e studioso, Harnoncourt ha ampliato l'orizzonte della pratica esecutiva storicamente informata.

Nel 1953, Harnoncourt ha fondato il Concentus Musicus Wien, ensemble dedicato all'esecuzione di musica antica con strumenti d'epoca. Il gruppo è diventato un modello per altri ensemble simili in tutto il mondo. Attraverso il suo approccio interdisciplinare, Harnoncourt ha integrato studi storici, analisi filologiche e intuizioni artistiche per creare interpretazioni vivide e coinvolgenti. 

Oltre alla musica barocca, ha esplorato il repertorio classico e romantico, applicando principi filologici anche a compositori come Mozart, Beethoven e Schubert. Nel suo scritto Il discorso musicale, pubblicato nel 1982, Harnoncourt ha elaborato una filosofia della musica che sottolinea l'importanza di comprendere il contesto storico e culturale per restituire il significato originale della musica.

Come visto i tre musicologi condividevano alcuni solidi principi fondamentali, come appunto l'uso di strumenti d'epoca o loro copie fedeli, elementi essenziali per restituire il suono originale della musica antica. Lo studio delle fonti, attraverso l'analisi di manoscritti, trattati e iconografie è alla base delle scelte interpretative. Le pratiche esecutive: tecniche vocali, articolazione, ornamentazione e accordatura ricostruite sulla base di evidenze storiche.

Nello specifico studi concentrati su come i musicisti antichi articolavano le note e utilizzavano ornamentazioni, basandosi su fonti storiche e trattati. Ad esempio, la pratica del "trillo" nel Barocco era diversa da quella moderna. Temperamenti e accordature in quanto la musica antica spesso utilizzava sistemi di accordatura diversi da quello moderno (ad esempio, il temperamento mesotonico). Non ultimo, pur basandosi su ricerche storiche, il loro approccio filologicamente informato non rinuncia all'espressione artistica, cercando di bilanciare fedeltà storica e coinvolgimento emotivo.

Interessante è stato anche lo studio della funzione della musica nel contesto culturale e sociale. La musica antica era spesso legata a contesti specifici, come liturgie religiose, feste di corte o eventi pubblici. Le ricerche in tal senso esplorano come questi contesti influenzassero le scelte esecutive. Come anche il ruolo dei musicisti, sia come cantori di chiesa, menestrelli o virtuosi di corte, è analizzato per comprenderne lo status sociale e il loro approccio alla performance.

Tra gli approcci interdisciplinari anche l'iconografia musicale ricopre un ruolo fondamentale: dipinti, sculture e altre opere d'arte forniscono di fatto indizi visivi su come gli strumenti venivano suonati e su come la musica era integrata nella vita quotidiana; l'etnomusicologia, disciplina utile a confrontare  tradizioni musicali orali ancora esistenti che possono offrire intuizioni su pratiche antiche, come l'improvvisazione o la trasmissione orale della musica.

E' evidente che l'impatto e l'eredità di questo approccio filologicamente informato ha trasformato il modo in cui la musica antica viene eseguita e percepita. Grazie al lavoro di Dolmetsch, Leonhardt e Harnoncourt, la musica antica è stata rivalutata come parte integrante del patrimonio culturale.

Attraverso il loro lavoro sono nati ensemble specializzati in tutto il mondo, come Les Arts Florissants di William Christie e The English Concert di Trevor Pinnock, lasciando riscoprire al pubblico  compositori e repertori dimenticati, arricchendo il panorama musicale contemporaneo.

Anche se questo approccio ha suscitato dibattiti sulla legittimità delle interpretazioni moderne e sul bilanciamento tra fedeltà storica e espressività artistica, questi pionieri in estrema sintesi hanno dimostrato che la musica antica non è un'arte morta, ma un linguaggio vivo che può essere riscoperto e riportato alla luce attraverso un dialogo costante tra passato e presente.

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