I Bassotti: il fascino del "giallo" senza tempo. La Golden Age, tutti libri scritti tra il 1920 ed il 1940
La casa editrice Polillo ha ripubblicato nella Collana "I bassotti" alcuni gialli della Golden Age, tutti scritti tra il 1920 ed il 1940, libri di autori a volte poco noti, inglesi o americani, a volte riscoperti, in altri casi famosi, che hanno aperto la strada al thriller moderno. Le storie di questa epoca d'oro si distinguevano per la loro struttura rigorosa, spesso basata su un "gioco di logica" tra l'autore e il lettore, e per l'ambientazione in mondi chiusi e circoscritti, come case di campagna, treni o piccole comunità.
La collana "I Bassotti", pubblicata dall'editore Marco Polillo, rappresenta uno dei capitoli più affascinanti e significativi della narrativa gialla italiana. Nata negli anni '70, questa serie ha contribuito a diffondere il genere poliziesco in Italia, portando ai lettori storie avvincenti, personaggi indimenticabili e una varietà di autori sia italiani che internazionali.
Marco Polillo, editore visionario e appassionato di gialli, fondò la Collana con l'obiettivo di creare una serie accessibile ma di alta qualità, che potesse competere con le grandi opere del genere pubblicate all'estero. Il nome "Bassotti" evoca l'immagine di cani tenaci e determinati, metafora perfetta per gli investigatori e i protagonisti delle storie proposte. La collana si distingueva per la sua copertina caratteristica: un bassotto stilizzato, che divenne un simbolo riconoscibile per gli appassionati del genere.
La Collana si caratterizzava per la sua eterogeneità, con storie che spaziavano dal giallo classico al noir, dal poliziesco deduttivo al thriller psicologico. Polillo selezionò con cura autori classici del giallo, come Agatha Christie, Raymond Chandler, Dashiell Hammett e Rex Stout, ma diede spazio anche a scrittori italiani emergenti, contribuendo a rilanciare il giallo made in Italy. Tra gli autori italiani pubblicati nella collana figurano nomi come Giorgio Scerbanenco, Loriano Macchiavelli e Carlo Lucarelli, che hanno poi lasciato un segno indelebile nella letteratura poliziesca italiana.
Questo mix di generi e stili ha reso la Collana particolarmente apprezzata da un pubblico vasto e variegato. I temi affrontati erano spesso legati alla società contemporanea, con una particolare attenzione alle dinamiche sociali, ai conflitti morali e alle ambiguità umane, elementi che hanno contribuito a elevare il giallo da semplice intrattenimento a forma di letteratura impegnata.
Marco Polillo, noto per il suo ruolo di pioniere nell'editoria gialla italiana, non si limita a promuovere nuovi autori e talenti emergenti, ma ha dedicato anche grande attenzione alla riscoperta e alla valorizzazione dei classici del passato. Tra le sue iniziative più apprezzate la ripubblicazione di alcuni capolavori della cosiddetta "Golden Age del giallo", un periodo d'oro per il genere poliziesco che va dagli anni '20 agli anni '40 del Novecento. Questa operazione culturale permette ai lettori italiani di riscoprire autori e opere che avevano segnato la storia del giallo, contribuendo a mantenere viva la memoria di un'epoca irripetibile.
La Golden Age del giallo è un periodo storico-letterario che si colloca tra il 1920 e il 1940, caratterizzato da una fioritura di opere poliziesche basate su trame intricate, enigmi apparentemente insolubili e soluzioni sorprendenti. Questo periodo vide l'affermazione di autori che sarebbero diventati icone del genere, come Agatha Christie, Dorothy L. Sayers, Ellery Queen, John Dickson Carr e Rex Stout.
Marco Polillo, consapevole del valore di queste opere, decise di ripubblicare alcuni dei gialli più rappresentativi della Golden Age nella sua collana I Bassotti. La scelta dei titoli non fu casuale: Polillo selezionò romanzi che avessero lasciato un segno nella storia del genere, sia per la loro originalità che per la maestria narrativa. Un esempio è l'"enigma della camera chiusa o mistero della camera chiusa" in cui l'indagine si svolge intorno a un delitto compiuto in circostanze apparentemente impossibili come quello scoperto in una camera chiusa dall'interno, uno dei temi più amati della Golden Age.
La decisione di Polillo di ripubblicare questi classici non fu solo un omaggio alla tradizione, ma anche un'operazione culturale di grande valore che ebbe un impatto significativo sulla cultura giallistica italiana. Da un lato, contribuì a rafforzare l'immagine del giallo come genere letterario di qualità, radicato in una tradizione ricca e prestigiosa. Dall'altro, influenzò una nuova generazione di scrittori italiani, che si ispirarono a questi classici per creare opere originali e innovative. Autori come Andrea Camilleri, Carlo Lucarelli e Gianrico Carofiglio hanno spesso citato i maestri della Golden Age come fonte di ispirazione per le loro storie.
In un'epoca in cui il mercato editoriale era dominato da nuove tendenze e autori contemporanei, Polillo riesce così a mantenere viva l'attenzione sui grandi maestri del passato, dimostrando che questi gialli hanno ancora molto da dire ai lettori moderni. Sfogliare una di queste piccole opere così ricche di complessità, eleganza e ingegno, significa riscoprire un'epoca irripetibile della letteratura poliziesca che hanno fatto la storia del genere. Il fascino della Golden Age è davvero senza tempo.
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