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Il Tintilia del Molise

Il Tintilia è il vitigno più intimamente legato alla storia ed alla tradizione della civiltà contadina del Molise, una delle tante cose rare e preziose all'interno di uno scrigno di bellezze inedite 
E’ piccolo il Molise, una terra che spesso veniva dimenticata o associata alla vecchia denominazione “Abruzzi e Molise” come se volesse significare un'unica realtà. Questa piccola-grande regione ha in sé invece delle peculiarità territoriali ben distinte



Qualcuno l’ha definita "uno scrigno di bellezze inedite" e non sbagliava, in poche migliaia di chilometri quadrati sono comprese quasi tutte le diverse tipologie paesaggistiche, dai monti alle colline, dalle pianure ai boschi rigogliosi, ai fiumi e al mare.

San Felice del Molise è un piccolo comune molisano adagiato su un colle che domina le valli più basse e che dunque permette di apprezzare un suggestivo scenario. Insieme ai comuni di Acquaviva Collecroce e Montemitro costituisce la minoranza etnico-linguistica di origine croata nel Molise: in effetti il paese ha orgogliosamente conservato la lingua degli antenati e l'atmosfera tipica di quei paesi dove tutto è figlio della produzione locale.

Qui si coltiva un vitigno che ha chiare origini spagnole: il Tintilia che è da considerare il vitigno più intimamente legato alla storia ed alla tradizione della civiltà contadina del Molise.

Fino a qualche decennio fa’, sulla sua origine e caratterizzazione morfologica e genetica c'era solo incertezza e confusione: in un primo momento infatti, era stato considerato un equivalente generico dei vitigni Bovale Grande e Bovale Sardo, in base ad un accostamento fenotipico.

Alla luce invece di recenti studi effettuati sul DNA e in virtù delle fonti documentarie, si può oggi affermare che il Tintilia sia arrivato in Molise nella seconda metà del ‘700 sotto la dominazione spagnola dei Borboni. Deriva dunque il suo nome presumibilmente dall'etimo "Tinto" che in lingua iberica significa "rosso".

Questa nuova varietà si acclimatò così bene, grazie alle sue notevoli doti di adattamento (il Tintilia è un vitigno rustico che resiste bene al freddo, alle malattie ed all'attacco di muffe), da diffondersi sul territorio molisano tanto rapidamente che, alla fine dell'800, era senza dubbio la varietà maggiormente coltivata in tutto il territorio del Molise e considerata necessaria nelle zone regionali più interne, dove andava ad apportare maggiore corpo e colore ai vini con poco tono e debole struttura.

Nel dopoguerra si è assistette ad un progressivo abbandono delle vigne, proprio nelle zone di antica coltura del Tintilia, tanto da considerarlo virtualmente scomparso dalle superfici vitate regionali. Le recenti tendenze consumistiche volte alla riscoperta dell'originalità, hanno ridestato invece l'interesse per il vitigno legato alle antiche genti molisane, che si identifica sempre più come una delle tante eccellenze sconosciute della regione e che può ora mirare ai mercati più qualificati e sempre più esigenti.

La Cantina Cipressi è con il loro pluripremiato Tintilia la portavoce della rinascita di questo vitigno autoctono molisano. Una azienda a conduzione famigliare che ha sempre creduto nelle grandissime potenzialità enologiche della propria terra.

A circa 500 metri sulle colline dell'Appennino molisano, al confine con l'Abruzzo, su un colle dal quale è possibile emozionarsi alla vista del mare e delle vicine isole Tremiti, si estendono i vigneti intervallati da querceti, distese di campi di grano e girasoli.

Questa azienda si presenta oggi come il maggior coltivatore di questo raro vitigno che copre solo il 3% della superficie vitata regionale. 

Belle le impressioni del loro Tintilia Macchiarossa 2008, si presenta di un bel colore rosso rubino intenso. 

Al naso è intenso, complesso, fine, con note floreali di viola, lavanda e sentori di frutti di bosco, amarena e spezie con un gusto pieno e avvolgente. 

Emergono piccoli frutti rossi molto maturi e in confettura, amarena e mora, frutta secca come la noce, note speziate di vaniglia e liquirizia e ancora sentori di macchia mediterranea, sottobosco e accenni balsamici. 

In bocca è secco, caldo, abbastanza morbido, con una buona freschezza, tannico e sapido. Di buon corpo, intenso e con una lunga persistenza gustativa.

Maturazione e affinamento, 6 mesi in serbatoi di acciaio inox, 6 mesi in barriques di rovere francese, 6 mesi in bottiglia prima della commercializzazione.

Abbinamenti con secondi piatti importanti come arrosti e tagliate di carni rosse, formaggi di media stagionatura.

Una curiosità: alla mostra vinicola di Parigi nel 1900, un vino molisano, il Sannio Rosso, composto da uve Tintilia, veniva premiato con la medaglia d'oro.

www.cantinecipressi.it/

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