Passa ai contenuti principali

Siena: gli studenti senesi vanno a lezione in campagna


Dai banchi di scuola alle cantine, ai frantoi, passando per i caseifici, per arrivare infine gli orti: si inizia da bambini a mangiare bene e vivere sani.

E’ questa la meravigliosa esperienza che vivranno oltre duemila studenti che parteciperanno alla quinta edizione della Fattoria degli Studenti, organizzata dalla Cia Siena – sostenuto dalla Camera di Commercio di Siena - in collaborazione con l’Associazione Nazionale Città del Vino e con il patrocinio della Regione Toscana.

L’iniziativa rappresenta un modo semplice e divertente per la valorizzazione delle produzioni agricole tipiche locali.

La Fattoria degli Studenti è arrivata alla sua quinta edizione con il numero di partecipanti in costante crescita ed un allargamento del bacino delle aree coinvolte.

Articolato attraverso incontri in aula e gite in fattoria, il progetto coinvolgerà, fino al mese di maggio, alunni di numerose scuole elementari e medie inferiori della provincia di Siena.

Ogni lezione vede la partecipazione di anziani artigiani e pensionati agricoltori che raccontano l’esperienza diretta e i saperi antichi della campagna senese.

Le gite, articolate con attività di laboratorio e di animazione, si svolgono in numerose fattorie locali e prevedono la messa in piedi di corsi volti a far apprendere i metodi di produzione della pasta fatta in casa, del formaggio e del miele, e a far conoscere i sistemi di piantagione delle patate e degli innesti degli alberi da frutto.

"Le fattorie didattiche – commenta Roberto Bartolini, direttore della Cia Siena - rispondono ad una diffusa esigenza del mondo della scuola in quanto permettono di comprendere il proprio ambiente attraverso la conoscenza e l’esperienza diretta, per i giovani consumatori di domani.

Mi piace pensare a La Fattoria degli Studenti come ad un progetto che mette in contatto mondi apparentemente distanti che hanno molto bisogno di conoscersi e rispettarsi".

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

È del poeta il fin la meraviglia, Gianbattista Marino: l'Adone manifesto poetico del barocco italiano

Gianbattista Marino è una delle figure più emblematiche della letteratura barocca italiana, e il suo poema L'Adone è considerato un vero e proprio "manifesto poetico del Barocco", non solo in Italia ma in tutta Europa. Ecco un'analisi del suo ruolo e delle caratteristiche che lo rendono un'opera fondamentale per il periodo. Marino fu un poeta innovativo, tra i massimi esponenti della poesia barocca, noto per il suo stile elaborato, ricco di metafore, giochi di parole e virtuosismi linguistici. La sua poetica si distacca dalla tradizione classica e rinascimentale, abbracciando invece i principi del Barocco: l'arte come meraviglia, l'ostentazione della tecnica e la ricerca del sorprendente. Marino visse in un'epoca di grandi cambiamenti culturali e sociali, e la sua opera riflette questa complessità. L'Adone è un poema epico-mitologico in 20 canti, composto da oltre 40.000 versi. Narra la storia d'amore tra Venere e Adone, tratta dalla mitologia ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...