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Grappa del Trentino: Nel segno del Tridente

Le 4 “T”: la ricetta segreta della Grappa del Trentino
A vendemmia iniziata si accendono gli alambicchi delle 29 distillerie associate all’Istituto. Si prevede una annata all’insegna delle grappe monovitigno, soprattutto da vinacce a bacca rossa. Con il marchio del Tridente, la grappa del Trentino è l’unica certificata in Italia


Territorio. Tempestività. Tradizione. Tutela. Sono le 4 “T” che sintetizzano la ricetta per una grappa di qualità. La ricetta è scritta nel disciplinare di produzione delle grappe marchiate con il Tridente. Si potrebbe dire l’unica “Docg” dei distillati in Italia. A garantire questa qualità e la messa in atto del disciplinare l’Istituto di Tutela Grappa del Trentino.

Territorio. Il disciplinare dell’Istituto prevede che le grappe del Trentino, per essere tali, debbano essere ricavate dalla distillazione di vinacce provenienti dal territorio della Provincia di Trento. E’ il primo elemento per garantire da un lato la qualità, dall’altro l’unicità di questi distillati riconoscibili quindi per il loro forte legame con il territorio. L’aromaticità fruttata delle vinacce di uve a bacca rossa, o quella floreale delle grappe da vinaccia di uve bianche, sono il segreto del successo a livello nazionale e internazionale.

Tempestività. La vinaccia viene prelevata all’istante dalle cantine, al fine di garantire il giusto grado di freschezza e l’umidità necessari a tirare fuori le caratteristiche olfattive al momento della distillazione che deve avvenire entro e non oltre il 31 dicembre di ogni anno, ma che in Trentino si conclude quasi in linea con la vendemmia delle uve. 


Tradizione. Il metodo di distillazione utilizzato è quello discontinuo, nato in Trentino per mano di Tulio Zadra, più noto come il sistema del “bagnomaria”, il più oneroso e lento, ma che permette un’estrazione degli aromi delicata e accurata. La costruzione e il funzionamento di un alambicco a bagnomaria sono decisamente costosi, ma si ottiene un prodotto finale di qualità. Da notare che la grappa ottenuta con questo metodo è solo circa il 3% della produzione totale in Italia e proviene quasi tutta dal Trentino.

Tutela. L’Istituto di Tutela della Grappa del Trentino si occupa proprio di questo, oltre che della promozione. Controlli serrati sul prodotto che sarà certificato sono all’ordine del giorno. Solo dopo analisi chimiche e organolettiche, una grappa potrà fregiarsi della fascetta col Tridente che ne riconosce l’unicità e la provenienza.

Il Tridente. E’ il risultato del percorso delle grappe del Trentino. Un marchio e una fascetta, unico caso in Italia, che certificano la qualità e la provenienza del prodotto in bottiglia. Una garanzia per il consumatore, un valore aggiunto per i 29 produttori trentini.

Mastro distillatore a fine cotta
La produzione annua di grappa del Trentino rappresenta circa il 10% di quella nazionale, vale a dire circa 4 milioni di bottiglie equivalenti (da 70 centilitri). La produzione media annua di grappa in Trentino è di circa 10 mila ettanidri di grappa distillando, sempre in media annua,16 mila tonnellate di vinaccia. Tre le tipologie principali di grappa prodotta: quella da uve aromatiche (40% del totale), quella destinata all’invecchiamento (circa il 35%) e quella da vinacce miste (circa il 25% della produzione). Il fatturato medio annuo che la grappa genera in Trentino è calcolato intorno ai 15 milioni di euro per l’imbottigliato e 2 milioni di euro per quanto riguarda la materia prima. La quota export rappresenta circa il 20 per cento del totale.

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