Passa ai contenuti principali

MOSTRE: WASHOKU LA COLORATA VITA ALIMENTARE DEI GIAPPONESI

Il cibo: emblema di tradizioni culturali locali, strumento di armonia con la natura, filosofia di vita
Dal 20 gennaio al 19 aprile 2017 a cura di Hiroko Nakazawa, Nagano Prefectural College. Inaugurazione e visita guidata 20 gennaio ore 17.00.


Dopo il successo del Padiglione Giappone di EXPO 2015 a Milano, l'Istituto di Cultura Giapponese, nell'ambito di Japan Food Culture, presenta la mostra sulla cultura enogastronomica giapponese.


Il washoku, o cibo giapponese, dichiarato nel 2013 Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO, diffuso e apprezzato a Roma e in Italia, verrà presentato negli aspetti materiali delle lavorazioni e in quelli antropologici della riconoscenza e della preghiera; la modalità espositiva sarà dinamica e coinvolgente, al fine di superare la conoscenza standard e approfondire temi antichi e attuali.

Sei sezioni presentano colori e sapori dello stile alimentare del popolo più longevo del mondo, attraverso video, prodotti, riproduzioni di piatti, stampe nishiki-e sul tema, gadget e utensili di uso quotidiano, accanto a pannelli e oggettistica provenienti dal Padiglione Giappone presso EXPO MILANO 2015.

Programma del 20 gennaio:

ore 17.00 Inaugurazione con CERIMONIA KAGAMIWARI* / DEGUSTAZIONE DI SAKE e VISITA GUIDATA con la curatrice prof.ssa Hiroko Nakazawa

ore 18.30 Conferenza di apertura dell’omonima mostra sull’alimentazione giapponese, tra scienza, impresa e salute a cura di Hiroko Nakazawa Nagano Prefectural College, interviene Hiroto Kobayashi Direttore Generale JETRO

*La cerimonia Kagamiwari consiste nell'apertura con mazzetta di legno di un barile di sake ben augurante, distribuito ai partecipanti in contenitori di legno masu.

Info e aggiornamenti www.jfroma.it/

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte". "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta la Vergine incinta, in piedi al centro di una preziosa tenda ...

È del poeta il fin la meraviglia, Gianbattista Marino: l'Adone manifesto poetico del barocco italiano

Gianbattista Marino è una delle figure più emblematiche della letteratura barocca italiana, e il suo poema L'Adone è considerato un vero e proprio "manifesto poetico del Barocco", non solo in Italia ma in tutta Europa. Ecco un'analisi del suo ruolo e delle caratteristiche che lo rendono un'opera fondamentale per il periodo. Marino fu un poeta innovativo, tra i massimi esponenti della poesia barocca, noto per il suo stile elaborato, ricco di metafore, giochi di parole e virtuosismi linguistici. La sua poetica si distacca dalla tradizione classica e rinascimentale, abbracciando invece i principi del Barocco: l'arte come meraviglia, l'ostentazione della tecnica e la ricerca del sorprendente. Marino visse in un'epoca di grandi cambiamenti culturali e sociali, e la sua opera riflette questa complessità. L'Adone è un poema epico-mitologico in 20 canti, composto da oltre 40.000 versi. Narra la storia d'amore tra Venere e Adone, tratta dalla mitologia ...

Vino e sicurezza, rischio asfissia nel processo di fermentazione dell'uva. Morte in Calabria 4 persone a causa di esalazioni tossiche da vasca con mosto. Il punto sulla prevenzione

Quattro persone sono morte in Calabria a causa delle esalazioni provenienti da una vasca contenente mosto d'uva, mentre una quinta persona è rimasta gravemente ferita ed è stata trasferita in ospedale.  La notizia, appena giunta in redazione, riguarda un grave incidente avvenuto nel comune di Paola, in contrada Carusi. Questo tragico episodio fa riflettere sul perché, nonostante l'ampia comunicazione sulla sicurezza sul lavoro, e in particolare sulle attività enologiche, simili tragedie possano ancora verificarsi. Riporta alla mente tempi in cui le attività contadine non disponevano degli strumenti di prevenzione oggi garantiti dalla continua evoluzione della ricerca e delle tecnologie. È quindi fondamentale ribadire quali siano i rischi legati all’esposizione a gas e vapori nelle cantine vinicole e come prevenirli. Un importante documento sulla sicurezza nelle cantine vinicole, “Lavoro in spazi confinati nelle cantine vinicole. Indicazioni operative per la gestione dei rischi”...