Passa ai contenuti principali

FORMAZIONE. IN SICILIA LA 6^ EDIZIONE ITALIANA DEI CORSI PER ASPIRANTI MASTER OF WINE

Sarà la Sicilia, con la cantina Donnafugata, ad ospitare dal 3 al 5 marzo la sesta edizione italiana dei corsi per aspiranti Master of Wine, organizzati in collaborazione con l’Istituto del vino Grandi Marchi. 


Dopo Piemonte, Veneto, Toscana, Umbria e Campania, quest'anno sarà la Sicilia ad ospitare i corsi per aspiranti Master of Wine. La sesta edizione italiana della masterclass si svolgerà a Marsala, nella sede della storica cantina Donnafugata.

Tra le materie che saranno approfondite dagli aspiranti Master of Wine nella tre giorni a Marsala: le varietà, gli stili e le tendenze nell’enologia internazionale; i vini fortificati; l’eco sostenibilità vitivinicola; i mercati e la comunicazione del vino oltre a masterclass dedicate specificamente all’acquisizione delle abilità tecniche di degustazione.

Il corso IMW in lingua inglese si rivolge ad operatori con almeno 3 anni di esperienza in ambito vitivinicolo o con una qualifica di settore. Nel mese di giugno, gli iscritti potranno sostenere on line l’esame di ammissione al programma di studi dell’Institute of Masters of Wine, l’accademia londinese che conta solo 353 membri attivi in 28 Paesi.

Complessivamente sono 320 gli studenti aspiranti Master of Wine in tutto il mondo, di cui 17 italiani (4 al primo livello e 13 al secondo).

La segreteria organizzativa della 6^ edizione del corso per Master of Wine è affidata a Iem (per info e iscrizioni: g.zullo@iem.it).

Istituto del Vino Grandi Marchi: Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Greppo, Ca’ del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte". "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta la Vergine incinta, in piedi al centro di una preziosa tenda ...

È del poeta il fin la meraviglia, Gianbattista Marino: l'Adone manifesto poetico del barocco italiano

Gianbattista Marino è una delle figure più emblematiche della letteratura barocca italiana, e il suo poema L'Adone è considerato un vero e proprio "manifesto poetico del Barocco", non solo in Italia ma in tutta Europa. Ecco un'analisi del suo ruolo e delle caratteristiche che lo rendono un'opera fondamentale per il periodo. Marino fu un poeta innovativo, tra i massimi esponenti della poesia barocca, noto per il suo stile elaborato, ricco di metafore, giochi di parole e virtuosismi linguistici. La sua poetica si distacca dalla tradizione classica e rinascimentale, abbracciando invece i principi del Barocco: l'arte come meraviglia, l'ostentazione della tecnica e la ricerca del sorprendente. Marino visse in un'epoca di grandi cambiamenti culturali e sociali, e la sua opera riflette questa complessità. L'Adone è un poema epico-mitologico in 20 canti, composto da oltre 40.000 versi. Narra la storia d'amore tra Venere e Adone, tratta dalla mitologia ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...