Il Wine Observatory on Sustainability (Osservatorio sulla Sostenibilità del Vino) è il primo collettore delle maggiori iniziative di sostenibilità sviluppate in ambito internazionale nel settore della vite e del vino.
Nato da una felice intuizione di Ettore Capri, professore ordinario in chimica agraria presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, e sviluppato in collaborazione con Unione Italiana Vini e il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il WOS è una piattaforma no-profit creata con la finalità di condividere e coordinare esperienze, attività e progetti rilevanti e positivi sviluppati in tutto il mondo da associazioni, Istituzioni e aziende per la sostenibilità della vitivinicoltura.
Networking, sharing e collecting sono le parole chiave di questo progetto che, con un taglio decisamente internazionale e una forte base scientifica, mira ad essere un punto di riferimento non solo per i professionisti del settore ma anche per chiunque fosse interessato al tema della sostenibilità.
Presente all’interno della sede piacentina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il WOS vanta prestigiose collaborazioni a livello nazionale ed internazionale, in particolare, insieme alla Federazione Internazionale Vini e Spiriti (FIVS), l’Osservatorio sta attualmente lavorando al progetto “Sustainability Outreach to Small Trade Associations” (STAs Project).
Lo STAs Project è stato iniziato nel 2016 dalla responsabile uscente, la dott.ssa Chiara Corbo, laureata in Economia con un Ph.D. in Agrisystem, adesso ricercatrice presso l’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano ed è attualmente sviluppato dall'avvocato specializzato in diritto alimentare Beatrice La Porta, dottoranda Agrisystem dell’UCSC e nuova responsabile del WOS.
Il progetto nasce dalla consapevolezza che, a fronte di una moltitudine di programmi e iniziative di sostenibilità, i produttori vitivinicoli non sempre riescono ad adottare approcci pragmatici per l’implementazione di azioni concrete e le associazioni di categoria difficilmente riescono ad offrire un supporto in questo processo, non riuscendo cogliere pienamente i significati della sostenibilità. Questo è ancora più vero per le realtà situate nei Paesi “emergenti” del mondo del vino.
“Quello della sostenibilità è un argomento “caldo” nel mondo del vino: all’interno del database del WOS abbiamo rilevato più di 40 iniziative a livello globale (e il lavoro è ancora in via di sviluppo!)” afferma Chiara Corbo. “Da un confronto con i responsabili della FIVS è tuttavia emerso come, nonostante il grande fermento, molte associazioni di categoria – soprattutto di medie e piccole dimensioni – rilevano il problema di non riuscire a rispondere alla domanda dei produttori a loro associati: da dove cominciare per implementare nel concreto la sostenibilità? Da dove partire per un approccio pragmatico e consistente?”.
Partendo dai mercati emergenti del vino dell’Est Europa, il progetto, dunque, prevede in primis il confronto diretto con i responsabili delle associazioni di categoria dei produttori vitivinicoli, al fine di coglierne interrogativi ed esigenze. Questo lavoro di condivisione delle informazioni porterà poi alla successiva redazione di linee guida per lo sviluppo di iniziative e programmi che, pur seguendo approcci condivisi e definizioni comuni, saranno specificatamente “tarate” su tali particolari realtà, con l’obiettivo finale di aiutare gli operatori locali a meglio comprendere le ragioni poste alla base della sostenibilità, l’importanza di implementare programmi e iniziative in tal senso e le modalità più idonee per il coinvolgimento dei soggetti attivi.
“Il WOS si caratterizza per essere non solo un collettore di iniziative ma anche una realtà proattiva e duttile capace di un confronto diretto e costruttivo con i soggetti operanti nel settore vitivinicolo” afferma l’Avv. La Porta, che prosegue sottolineando l’importanza dell’Osservatorio anche in vista dell’EXPO 2020 che a Dubai avrà tra i temi principali proprio quello della sostenibilità.
http://wineobservatorysustainability.eu/
http://operaresearch.eu/
Nato da una felice intuizione di Ettore Capri, professore ordinario in chimica agraria presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, e sviluppato in collaborazione con Unione Italiana Vini e il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il WOS è una piattaforma no-profit creata con la finalità di condividere e coordinare esperienze, attività e progetti rilevanti e positivi sviluppati in tutto il mondo da associazioni, Istituzioni e aziende per la sostenibilità della vitivinicoltura.
Networking, sharing e collecting sono le parole chiave di questo progetto che, con un taglio decisamente internazionale e una forte base scientifica, mira ad essere un punto di riferimento non solo per i professionisti del settore ma anche per chiunque fosse interessato al tema della sostenibilità.
Presente all’interno della sede piacentina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il WOS vanta prestigiose collaborazioni a livello nazionale ed internazionale, in particolare, insieme alla Federazione Internazionale Vini e Spiriti (FIVS), l’Osservatorio sta attualmente lavorando al progetto “Sustainability Outreach to Small Trade Associations” (STAs Project).
Lo STAs Project è stato iniziato nel 2016 dalla responsabile uscente, la dott.ssa Chiara Corbo, laureata in Economia con un Ph.D. in Agrisystem, adesso ricercatrice presso l’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano ed è attualmente sviluppato dall'avvocato specializzato in diritto alimentare Beatrice La Porta, dottoranda Agrisystem dell’UCSC e nuova responsabile del WOS.
Il progetto nasce dalla consapevolezza che, a fronte di una moltitudine di programmi e iniziative di sostenibilità, i produttori vitivinicoli non sempre riescono ad adottare approcci pragmatici per l’implementazione di azioni concrete e le associazioni di categoria difficilmente riescono ad offrire un supporto in questo processo, non riuscendo cogliere pienamente i significati della sostenibilità. Questo è ancora più vero per le realtà situate nei Paesi “emergenti” del mondo del vino.
“Quello della sostenibilità è un argomento “caldo” nel mondo del vino: all’interno del database del WOS abbiamo rilevato più di 40 iniziative a livello globale (e il lavoro è ancora in via di sviluppo!)” afferma Chiara Corbo. “Da un confronto con i responsabili della FIVS è tuttavia emerso come, nonostante il grande fermento, molte associazioni di categoria – soprattutto di medie e piccole dimensioni – rilevano il problema di non riuscire a rispondere alla domanda dei produttori a loro associati: da dove cominciare per implementare nel concreto la sostenibilità? Da dove partire per un approccio pragmatico e consistente?”.
Partendo dai mercati emergenti del vino dell’Est Europa, il progetto, dunque, prevede in primis il confronto diretto con i responsabili delle associazioni di categoria dei produttori vitivinicoli, al fine di coglierne interrogativi ed esigenze. Questo lavoro di condivisione delle informazioni porterà poi alla successiva redazione di linee guida per lo sviluppo di iniziative e programmi che, pur seguendo approcci condivisi e definizioni comuni, saranno specificatamente “tarate” su tali particolari realtà, con l’obiettivo finale di aiutare gli operatori locali a meglio comprendere le ragioni poste alla base della sostenibilità, l’importanza di implementare programmi e iniziative in tal senso e le modalità più idonee per il coinvolgimento dei soggetti attivi.
“Il WOS si caratterizza per essere non solo un collettore di iniziative ma anche una realtà proattiva e duttile capace di un confronto diretto e costruttivo con i soggetti operanti nel settore vitivinicolo” afferma l’Avv. La Porta, che prosegue sottolineando l’importanza dell’Osservatorio anche in vista dell’EXPO 2020 che a Dubai avrà tra i temi principali proprio quello della sostenibilità.
http://wineobservatorysustainability.eu/
http://operaresearch.eu/
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