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Ulisse e il suo viaggio, il Teatro Patologico sbarca ad Ostia con un nuovo dramma liberamente tratto dall'Odissea

Il viaggio come metafora della vita: questo è il dramma di Omero interpretato ed adattato dalla compagnia del Teatro Patologico. Ulisse e il suo viaggio è un nuovo dramma liberamente tratto dall'Odissea che diventa anche il viaggio di persone straordinarie che con la loro grande forza di volontà urlano il loro esserci attraverso le voci e le parole che solo il teatro può offrire. Lo spettacolo, unico e straordinario, si terrà ad Ostia il 15 luglio alle 20 sulla spiaggia adiacente al Porto Turistico, sul Lungomare Duca degli Abruzzi, all'altezza del civico 72.





Esiste un'opera nella letteratura di tutti tempi che riassume nella sua interezza i più diversi significati  legati al tema del viaggio: l'Odissea di Omero. Il senso del viaggio di Odisseo è antropologico e simbolico, in quanto rappresenta soprattutto il singolo uomo che conquista la propria identità all'interno di un ordine, che è umano e, nello stesso tempo, cosmico e divino. “Ulisse e il suo viaggio” vuole affrontare, come in molti spettacoli precedenti del Teatro Patologico, anche il problema della follia, ma non solo. Sono molti gli argomenti suggeriti dal testo dell’Odissea e tutti molto vivi e sentiti, anche ai giorni nostri, come l’emarginazione, l’esclusione, l’integrazione e soprattutto la voglia di potere e di sopraffazione.

 A seguito dell’acclamato spettacolo teatrale “Medea”, presentato e allestito in molti Paesi del mondo (Italia, Bruxelles, Gran Bretagna, Giappone, Stati Uniti, Sud Africa), Dario D’Ambrosi e gli attori diversamente abili del Teatro Patologico portano in scena, sulla spiaggia di Ostia, un nuovo dramma liberamente tratto dal grande poema classico dell’Odissea, frutto della penna del poeta Omero.

L’Odissea di Omero è il terzo passo della Compagnia Stabile del Teatro Patologico. I ragazzi diversamente abili, che da anni calcano i palcoscenici di tutto il mondo, sono alle prese con un progetto pensato e voluto dal fondatore e anima del Teatro Patologico, Dario D’Ambrosi che ha adattato il testo classico per creare un percorso emozionale che parla della follia che provoca la guerra, affidandolo alla regia di Franscesco Giuffrè.

Siamo tutti Ulisse, tutti noi affrontiamo la nostra Odissea personale e ognuno di noi ha la nostra Itaca. Simboli e metafore della vita entrate ormai nel linguaggio comune. Ulisse è un guerriero, un soldato, ha distrutto un regno, ha ucciso e si porta dietro questo enorme fardello. Come liberarsi di questi mostri? Dei mostri generati dalla guerra? ITACA! Tornare a Itaca significa molte cose, significa tornare nel luogo dell’anima, nel luogo dove si è sé stessi, dove si può finalmente riposare, espiare i peccati e forse trovare la serenità. il viaggio però non è semplice, il viaggio è la metafora della vita e della morte. Ulisse, durante il suo viaggio, che altro non è che il viaggio della vita, affronterà terribile mostri, tentazioni, sarà sul punto di arrendersi per lasciare tutto e di risollevarsi…”per nascere un uomo deve prima morire” dirà Ulisse poco prima di trovare la pace e sfuggire alla mostruosità della guerra, ma si può mai veramente sfuggire a tale mostruosità? In scena 21 ragazzi con patologie psichiche che attraverso il teatro trovano il modo per incanalare le loro emozioni, per vivere e far vivere personaggi e storie che emozionano puntualmente lo spettatore.


Teatro Patologico

L’Associazione Teatro Patologico nasce nel 1992 diretta dal fondatore e ideatore Dario D’Ambrosi. Dal 1992 l’Associazione si occupa di un lavoro unico ed universale, quello di trovare un contatto tra il teatro e un ambiente dove si lavora sulla malattia mentale, dove girano ragazzi con gravi problemi psichici. Per anni l’Associazione svolge le sue attività didattiche, pedagogiche e teatrali nella sala di Via Ramazzini all’interno del Municipio XVI, fino al 2006 quando la Regione Lazio gli concede un nuovo spazio.

Dal 30 Ottobre 2009 l’Associazione del Teatro Patologico ha il suo teatro stabile a Roma in Via Cassia 472. Proprio all’interno di questo spazio nasce la Prima Scuola Europea di Formazione Teatrale per persone con diverse abilità “La magia del Teatro”, che inizia ufficialmente le sue attività didattiche nel gennaio 2010 (il laboratorio di sperimentazione teatrale, Laboratorio delle Emozioni che era attivo già da 10 anni presso altre sedi). Questa scuola rappresenta la realizzazione di un sogno: far incontrare il teatro e la malattia mentale in un percorso che, arricchendo entrambe le realtà, trovi un nuovo modo di fare teatro e aiuti migliaia di famiglie coinvolte con malati di mente.
Dario D’Ambrosi affianca alla scuola di teatro integrato una programmazione teatrale che propone eventi dove l’elemento sociale resta sempre predominante. 

Il Teatro Patologico, in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e il MIUR, apre nel 2016 il Primo Corso Universitario al Mondo di “Teatro Integrato dell’Emozione”, rivolto a persone con disabilità fisica e psichica. Realtà unica nel suo genere che si rivolge a tutte quelle persone con disabilità che non vedono riconosciuto a pieno il loro diritto allo studio. L’obiettivo è l’integrazione: le lezioni offrono un’ occasione di crescita e scambio artistico, personale e sociale a tutti i partecipanti, in un percorso che vede coinvolte più discipline, dalla musica alla danza, dalla scrittura di un testo alla sua interpretazione, dalla pittura alla creazione di oggetti scenici, scenografie ecc.

Il metodo di lavoro di D’Ambrosi viene studiato presso la New York University, l’Akron University di Cleveland e la Hayward University di San Francisco, e sono molti gli Atenei italiani che dal 2018 daranno avvio al Corso Universitario di “Teatro Integrato dell’Emozione”.

teatropatologico.com/

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