Passa ai contenuti principali

Mostre. Colori degli Etruschi. Tesori di terracotta alla Centrale Montemartini

In mostra alla Centrale Montemartini preziosi tesori di terracotta. In esposizione una straordinaria selezione di testimonianze di arte etrusca, in parte inedite, dal territorio dell’antica Cerveteri recuperate grazie all’Arma dei Carabinieri e all’impegno del Mibac.





Una straordinaria selezione di lastre parietali figurate e decorazioni architettoniche a stampo in terracotta policroma, provenienti dal territorio di Cerveteri (l’antica città di Caere) e in parte inedite, sarà proposta dall’11 luglio 2019 al 2 febbraio 2020 nella mostra “Colori degli Etruschi. Tesori di terracotta alla Centrale Montemartini”. Si tratta di testimonianze di fondamentale importanza per la storia della pittura etrusca, recentemente rientrate in Italia grazie all’azione di contrasto del traffico illegale di reperti archeologici dell’Arma dei Carabinieri e alla diplomazia culturale del Mibac.

All’inizio del 2016 i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale hanno recuperato a Ginevra una ingente quantità di reperti sottratti illegalmente all’Italia: insieme a vasi figurati della Magna Grecia e a statue romane è stata rinvenuta una straordinaria serie di lastre parietali e di frammenti architettonici etruschi dalla vivace policromia, accumulati in frantumi in decine di casse, senza più alcun ordine coerente.

Un’attenta attività di studio e restauro condotta dalla SABAP su tali reperti, frutto di scavi clandestini e quindi privi di dati di contesto, ha consentito di riconoscere in un cospicuo numero di frammenti, grazie alle loro caratteristiche tecniche e alla raffinatezza di esecuzione, lastre dipinte etrusche provenienti dall’antica Cerveteri, note finora solo da esemplari presenti in alcune delle più importanti collezioni museali italiane e straniere.

A questo fortunato recupero di opere è seguita la ratifica di un importante accordo di cooperazione culturale internazionale siglato tra il Mibac e la Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen, che ha comportato il rientro dalla Danimarca in Italia di una consistente ulteriore serie di frammenti di lastre dipinte etrusche, analoghe a quelle trovate a Ginevra.

Una prima fase di studio e ricerca condotta su questi preziosi materiali, datati tra il 530 e il 480 a.C., è culminata in una mostra e in un convegno internazionale di studi organizzati dalla SABAP presso il Castello di Santa Severa (Santa Marinella, Roma) nel giugno 2018, a cui ora fa seguito l’edizione romana della mostra, nella prestigiosa sede della Centrale Montemartini, in un allestimento rinnovato e aggiornato grazie alla presentazione degli ultimi risultati delle ricerche.

Attraverso l’articolato percorso espositivo, la mostra vuole offrire al pubblico una chiave di lettura il più possibile esaustiva delle terrecotte dipinte etrusche recuperate, suddivise per temi e tipologie (imprese di Ercole e altri miti; la danza; gli atleti e i guerrieri; i contesti; le terrecotte architettoniche) e illustrate da preziosi materiali di confronto, in molti casi inediti, cercando di restituire al meglio a questi frammenti, decontestualizzati dallo scavo e dal commercio clandestino, una serie di preziose informazioni che permettano loro di fornire nuovamente il proprio inestimabile contributo alla conoscenza della storia e della produzione artistica dell’antica Caere all’apice del suo splendore culturale.

I pregevoli materiali archeologici di confronto esposti in mostra per corredare e approfondire le tematiche affrontate nelle varie sezioni espositive sono anch’essi in parte frutto di recuperi effettuati dall’Arma dei Carabinieri, in parte di restituzioni effettuate in base ad accordi internazionali tra il Mibac e prestigiosi Musei stranieri. A questi materiali si aggiunge il contributo fornito da un prezioso nucleo di vasi attici a figure nere e rosse appartenenti alla Collezione Castellani dei Musei Capitolini, normalmente non esposti al pubblico, e scelti per analogia tematica.

La mostra vuole anche rappresentare, con una sezione appositamente dedicata, il dovuto riconoscimento, nel cinquantenario della sua istituzione, all'infaticabile attività svolta dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, impegnato quotidianamente nella sua azione di contrasto al traffico illegale di opere d’arte del nostro Paese.

In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo a cura di Nadia Agnoli, Leonardo Bochicchio, Daniele Federico Maras e Rossella Zaccagnini. L’esposizione, a ingresso gratuito per i possessori della MIC card, che ricordiamo può essere acquistata da chi risiede o studia a Roma al costo di soli solo 5 euro (www.museiincomuneroma.it), è ospitata ai Musei Capitolini, Centrale Montemartini, ed è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dalla SABAP (Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale), con il patrocinio della Regione Lazio. Progetto scientifico e cura di Alfonsina Russo, Claudio Parisi Presicce, Leonardo Bochicchio, Daniele Federico Maras e Rossella Zaccagnini. Organizzazione Zètema Progetto Cultura.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...

Vino e sicurezza, rischio asfissia nel processo di fermentazione dell'uva. Morte in Calabria 4 persone a causa di esalazioni tossiche da vasca con mosto. Il punto sulla prevenzione

Quattro persone sono morte in Calabria a causa delle esalazioni emanate da una vasca dove era contenuto mosto d'uva. Una quinta persona è rimasta ferita gravemente ed è stata trasferita in ospedale.  E' appena arrivata in redazione la notizia di un grave incidente avvenuto in Calabria e precisamente nel  comune di Paola (Cosenza) in contrada Carusi. Un fatto grave che fa riflettere sul perché ancora dopo tanta comunicazione relativa alla sicurezza sul lavoro e nello specifico sulle attività lavorative che riguardano l'enologia tutto questo questo possa ancora accadere e che fa tornare indietro nel tempo quando l'attività contadina non aveva gli stessi mezzi di prevenzione che abbiamo oggi grazie alla ricerca in continua evoluzione. Bisogna allora ribadire quali sono i rischi di esposizione a gas e vapori nelle cantine vinicole e su come prevenirli. Il documento sulla sicurezza nelle cantine vinicole riporta indicazioni precise sui rischi correlati all’esposizione a vari...