Passa ai contenuti principali

Vino e territori, la Biancolella di Ponza, tra viticoltura eroica, biodiversità e mercato

La Biancolella è ritenuto il vitigno autoctono più rappresentativo dell'isola di Ponza e tra viticoltura eroica, biodiversità e mercato, si sta avviando ora un percorso di recupero che punta al rilancio della produzione vitivinicola locale. 


Introdotta nel corso dell’800 ad opera di coloni provenienti dall’isola di Ischia, la Biancolella è al momento ritenuto il vitigno autoctono più rappresentativo e con le maggiori potenzialità di crescita. L’isola di Ponza ha un’antica tradizione vitivinicola ed un esempio è dato proprio dall’ampia diffusione di terrazzamenti coltivati a vite. 



Risale a meno di due anni fa l’approvazione da parte del parlamento italiano del testo unico sul vino, il primo provvedimento organico a carattere normativo che contempla formalmente la salvaguardia e la valorizzazione della viticoltura ‘storica’ ed ‘eroica’ nel nostro paese, esaltandone la funzione di presidio contro il dissesto idrogeologico in aree determinate e richiamando il particolare pregio paesaggistico, storico e ambientale delle coltivazioni.

Trovano così il giusto riconoscimento i valori sociali e culturali collegati alla coltivazione della vite e alla produzione del vino in particolari ambiti e si apre la possibilità di salvaguardare l’identità storica e sociale di una comunità che, attraverso il suo vino, può raccontare se stessa ed il proprio paesaggio. Condizione essenziale per garantire sopravvivenza e sostenibilità ai territori interessati, che solo dal connubio tra tutela paesaggistica e sviluppo turistico qualificato possono sperare di tenere in piedi le loro fragili economie locali. Situazioni queste ultime molto diffuse nel nostro paese, specie nelle aree interne e montane, ma molto spesso anche in quelle impervie costiere e insulari.

Nel Lazio, un caso esemplare è rappresentato dall’isola di Ponza dove un’antica tradizione vitivinicola, testimoniata tra l’altro dall’ampia diffusione di terrazzamenti coltivati a vite, a lungo oscurata per effetto dell’abbandono dell’attività agricola a partire dalla seconda metà del secolo scorso, si è saldata con una forte ‘vocazionalità’ turistica e soprattutto con la lungimiranza e lo spirito imprenditoriale di alcune aziende vitivinicole di primaria importanza regionale e nazionale.

A partire da questi primi investimenti, destinati a riproporre con nuove tecniche la tradizionale coltivazione, è possibile pensare ad un rilancio della produzione vitivinicola locale. Puntando su una varietà di vite da vino a bacca bianca, la Biancolella, introdotta nelle isole ponziane nel corso dell’800 ad opera di coloni provenienti dall’isola di Ischia, al momento ritenuto il vitigno autoctono più rappresentativo e dalle maggiori potenzialità.

In tale prospettiva, risulta di estrema importanza l’attività di censimento e successiva caratterizzazione dei vitigni autoctoni promossa e realizzata da Arsial, su mandato regionale, nel corso degli ultimi quindici anni. Tanto che attualmente, i vitigni autoctoni individuati sull’isola, risultano nella loro totalità iscritti ai registri nazionale e regionale delle varietà di vite idonee alla coltivazione e risale a circa due anni fa l’iscrizione dei medesimi al Registro volontario regionale a tutela delle risorse genetiche autoctone a rischio di erosione.

Recentemente l’Agenzia si è fatta anche promotrice, in sintonia con l’amministrazione comunale di Ponza, di un’opera di sensibilizzazione rivolta alla popolazione agricola locale tesa al recupero e alla riqualificazione dei vecchi vigneti abbandonati. Proponendo anche un percorso che, tenuto conto dei vincoli strutturali e normativi, contribuisca a far ‘emergere’ la superficie vitata esistente finora non dichiarata e di attivare tutti gli strumenti di sostegno a disposizione. Infatti, a fronte di oltre 300 ettari di vite censiti all’impianto (1910) dal catasto terreni delle isole ponziane, appena 6 ettari (4,7 a Ponza e 1,2 a Ventotene) risultano attualmente registrati allo schedario vitivinicolo. Di questi, 3,56 appartengono al vitigno Biancolella e si trovano a Ponza.

In primo luogo quindi occorre provvedere all’iscrizione, su istanza degli interessati e indipendentemente dal profilo giuridico del titolare, delle superfici vitate fino ad oggi non dichiarate – pre-condizione indispensabile per poter etichettare un vino con l’indicazione varietale – con l’obiettivo di raggiungere una massa critica di almeno 25-30 ettari complessivi.

In seconda istanza, favorire l’adesione alla rete di conservazione e sicurezza prevista dalla legge di tutela delle risorse genetiche a rischio di erosione (L.R. 15/2000), tra cui rientra dal 2017 anche la Biancolella, da parte di produttori che detengano superfici vitate inferiori ai 1.000 mq – e come tali esenti dall’obbligo di iscrizione al catasto vitivinicolo – garantendo loro la possibilità di accesso alle misure di sostegno del PSR (misura 10.1.8 “conservazione biodiversità vegetale”) che contempla contributi di 700 €/Ha, ovvero di 70 €/pianta fino a un massimo di 10 piante/Ha.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Felix Culpa: dalle sublimi lacrime di Palestrina alle stelle di Ešenvalds, un dialogo celeste. Il Coro Musicanova in un viaggio sonoro tra le ombre della Passione e l’aurora della Resurrezione

In occasione delle celebrazioni pasquali, il coro polifonico Musicanova presenterà “Felix Culpa - Le Sette Parole di Cristo sulla Croce”, un concerto-meditazione in programma domenica 13 aprile alle ore 20 presso la Parrocchia di Santa Giovanna Antida Thouret a Roma (zona Fonte Meravigliosa), con ingresso gratuito. L’evento, organizzato in collaborazione con Monsignor Antonio Grappone, unirà riflessioni teologiche e un repertorio che spazia dal Rinascimento alla contemporaneità, legando le ultime parole di Gesù in croce a brani emblematici della storia sacra. Felix Culpa si struttura come un itinerario meditativo attraverso un percorso storico-musicale che si svilupperà a partire dalla lettura e dal commento delle frasi che Gesù pronunciò sulla Croce poco prima di spirare: ognuna di esse sarà collegata a un brano che il coro, diretto dal Maestro Fabrizio Barchi, eseguirà poco dopo. La serata vedrà anche la partecipazione di Monsignor Antonio Grappone che, attraverso le sue riflessioni,...

Scienza, sviluppato dispositivo per misurare il metanolo nel vino

Ricercatori svizzeri hanno sviluppato un dispositivo economico che rileva basse concentrazioni di metanolo nel vino. La nuova tecnologia può essere utilizzata sia da i consumatori che dai produttori ed è in grado di rilevare valori di metanolo in soli due minuti. Perdita di coscienza fino al coma, disturbi visivi fino alla cecità, acidosi metabolica. Sono i segni caratteristici dell’intossicazione da alcool metilico o metanolo. In piccolissime percentuali, l’alcool metilico, è un componente naturale del vino ma che se aumentato dolosamente, provoca danni permanenti, portando anche alla morte. E' bene ricordare che più di trent'anni fa e purtroppo proprio in Italia, si verificò il più grave scandalo nel settore del vino. Si tratta del triste episodio del "vino al metanolo" che nel marzo 1986 provocò 23 vittime e lesioni gravissime a decine di persone come la perdita della vista. Al quel particolare vino erano state aggiunte dosi elevatissime di metanolo per alzare fr...