Vino e cambiamento climatico. Nuovi test incoraggianti sull'utilizzo degli anti-traspiranti per contrastare l’accelerazione dei processi di maturazione delle uve
Un nuovo studio australiano ha testato l’effetto dell’applicazione di un anti-traspirante a base di pinolene, un sistema naturale per contrastare l’accelerazione dei processi di maturazione delle uve con forti anticipi dell’epoca di vendemmia dovuti al global warming.
Probabilmente una tecnica rivoluzionaria quella dell'utilizzo degli anti-traspiranti nella gestione del vigneto ed i test di un nuovo studio australiano sembrano incoraggianti. La tecnica del tutto naturale servirà ad affrontare due sfide fondamentali: contrastare l’accelerazione dei processi di maturazione delle uve e andare incontro alle preferenze dei consumatori sempre più rivolti a vini con moderato contenuto alcolico.
Lo studio condotto da Darren Fahey a capo di un team australiano di ricerca del NSW, il Dipartimento delle Industrie Primarie del settore vitivinicoltura, riflette e conferma le scoperte di altri studi precedenti, tutti con l'obbiettivo di mitigare gli effetti del cambiamento climatico sul processo di maturazione dell'uva attraverso metodi naturali come appunto quello del trattamento con anti-traspiranti, in questo caso il pinolene, polimero naturale ottenuto per distillazione dalla resina di pino.
Come ha spiegato il Dott. Darren Fahey: le condizioni di siccità aumentate e l'accelerazione della maturazione tecnologica delle uve con vendemmie sempre più in anticipo sono diventate una "nuova normalità" in viticoltura. Il nostro interesse era quindi rivolto a prodotti pronti da utilizzare per il viticoltore mantenendo i parametri di qualità dell'uva.
Lo studio ha testato gli effetti dell'anti-traspirante ad un tasso di applicazione dell'1 per cento su 2 cultivar di Vitis vinifera: Shiraz e Pinot Nero. Sette regioni vinicole del New South Wales sono state coinvolte, con differenti condizioni climatiche: fresco / caldo, caldo / secco, caldo / umido e molto caldo e nello specifico durante la stagione 2017-2018 con condizioni dichiarate di siccità dal NSW, che ha di fatto fornito un'eccellente opportunità per provarne l'efficacia. Il prodotto è stato utilizzato in forma concentrata emulsionabile all'acqua, formulato come polimero terpenico a base di pinolene, principio attivo (p.a. di1pmenthene).
Una volta irrorato l'anti-traspirante evapora nel giro di poche ore lasciando sulle foglie una sottile pellicola trasparente che limita in maniera parziale gli scambi gassosi per un periodo di circa 30 / 50 giorni e, una volta degradato, consente alla foglia stessa un recupero di funzionalità pressoché totale (Palliotti et al. , 2008 e 2010) pur consentendo agli stomi, strutture coinvolte nel processo di fotosintesi, di rimanere aperti.
Risultati
Peso dell'acino, del grappolo e la resa sono tutti aumentati nella maggior parte dei vigneti coinvolti nella ricerca. Gli indici per la valutazione del grado di maturità delle uve come pH e acidità titolabile (TA) non sono stati influenzati dall'applicazione dell'anti-traspirante, mentre si sono avuti riduzioni della concentrazione degli zuccheri (° Brix) e antocianine ma senza alcun impatto sui fenolici totali.
Le microvinificazioni hanno prodotto vini con una concentrazione di alcol diminuita sia nel Pinot Nero che nello Shiraz. I pigmenti totali nello Shiraz sono risultati significativamente ridotti in tutti i vigneti trattati. Le concentrazioni di acido acetico sono aumentate con acidità titolabile diminuita nel vino Pinot Noir e pH aumentato in quello Shiraz. Nessuna differenza significativa invece è risultata in termini di zolfo libero, legato o totale e fenolici in entrambi i vini.
In conclusione lo studio ha raggiunto lo scopo di valutare l'uso dell'anti-traspirante a base di pinolene, principio attivo (p.a. di1pmenthene). Questi risultati preliminari suggeriscono che questo trattamento potrebbe fornire al viticoltore uno strumento per mitigare l’accelerazione dei processi di maturazione delle uve e facilmente utilizzabile per affrontare vendemmie anticipate con relative modifiche delle caratteristiche delle uve, del mosto e del vino a causa dei cambiamenti climatici.
Il Dott. Darren ha affermato tuttavia che sono necessarie ulteriori ricerche a lungo termine in diverse stagioni per valutare il pieno potenziale e il beneficio dell'uso dell'anti-traspirante. Il rapporto sullo studio rcondotto durante la stagione 2017-18 ed i relativi risultati saranno anche presentati alla conferenza tecnica dell'Australian Wine Industry che si terrà ad Adelaide dal 21 luglio al 25 luglio 2019.
Lo studio condotto da Darren Fahey a capo di un team australiano di ricerca del NSW, il Dipartimento delle Industrie Primarie del settore vitivinicoltura, riflette e conferma le scoperte di altri studi precedenti, tutti con l'obbiettivo di mitigare gli effetti del cambiamento climatico sul processo di maturazione dell'uva attraverso metodi naturali come appunto quello del trattamento con anti-traspiranti, in questo caso il pinolene, polimero naturale ottenuto per distillazione dalla resina di pino.
Come ha spiegato il Dott. Darren Fahey: le condizioni di siccità aumentate e l'accelerazione della maturazione tecnologica delle uve con vendemmie sempre più in anticipo sono diventate una "nuova normalità" in viticoltura. Il nostro interesse era quindi rivolto a prodotti pronti da utilizzare per il viticoltore mantenendo i parametri di qualità dell'uva.
Lo studio ha testato gli effetti dell'anti-traspirante ad un tasso di applicazione dell'1 per cento su 2 cultivar di Vitis vinifera: Shiraz e Pinot Nero. Sette regioni vinicole del New South Wales sono state coinvolte, con differenti condizioni climatiche: fresco / caldo, caldo / secco, caldo / umido e molto caldo e nello specifico durante la stagione 2017-2018 con condizioni dichiarate di siccità dal NSW, che ha di fatto fornito un'eccellente opportunità per provarne l'efficacia. Il prodotto è stato utilizzato in forma concentrata emulsionabile all'acqua, formulato come polimero terpenico a base di pinolene, principio attivo (p.a. di1pmenthene).
Una volta irrorato l'anti-traspirante evapora nel giro di poche ore lasciando sulle foglie una sottile pellicola trasparente che limita in maniera parziale gli scambi gassosi per un periodo di circa 30 / 50 giorni e, una volta degradato, consente alla foglia stessa un recupero di funzionalità pressoché totale (Palliotti et al. , 2008 e 2010) pur consentendo agli stomi, strutture coinvolte nel processo di fotosintesi, di rimanere aperti.
Risultati
Peso dell'acino, del grappolo e la resa sono tutti aumentati nella maggior parte dei vigneti coinvolti nella ricerca. Gli indici per la valutazione del grado di maturità delle uve come pH e acidità titolabile (TA) non sono stati influenzati dall'applicazione dell'anti-traspirante, mentre si sono avuti riduzioni della concentrazione degli zuccheri (° Brix) e antocianine ma senza alcun impatto sui fenolici totali.
Le microvinificazioni hanno prodotto vini con una concentrazione di alcol diminuita sia nel Pinot Nero che nello Shiraz. I pigmenti totali nello Shiraz sono risultati significativamente ridotti in tutti i vigneti trattati. Le concentrazioni di acido acetico sono aumentate con acidità titolabile diminuita nel vino Pinot Noir e pH aumentato in quello Shiraz. Nessuna differenza significativa invece è risultata in termini di zolfo libero, legato o totale e fenolici in entrambi i vini.
In conclusione lo studio ha raggiunto lo scopo di valutare l'uso dell'anti-traspirante a base di pinolene, principio attivo (p.a. di1pmenthene). Questi risultati preliminari suggeriscono che questo trattamento potrebbe fornire al viticoltore uno strumento per mitigare l’accelerazione dei processi di maturazione delle uve e facilmente utilizzabile per affrontare vendemmie anticipate con relative modifiche delle caratteristiche delle uve, del mosto e del vino a causa dei cambiamenti climatici.
Il Dott. Darren ha affermato tuttavia che sono necessarie ulteriori ricerche a lungo termine in diverse stagioni per valutare il pieno potenziale e il beneficio dell'uso dell'anti-traspirante. Il rapporto sullo studio rcondotto durante la stagione 2017-18 ed i relativi risultati saranno anche presentati alla conferenza tecnica dell'Australian Wine Industry che si terrà ad Adelaide dal 21 luglio al 25 luglio 2019.
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