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VINO, VENETO QUARTA POTENZA MONDIALE

Il Veneto ancora prima regione vitivinicola italiana, ma anche 4° esportatore mondiale di vino in termini di valore e 6° per volumi. Il traino del “fenomeno stellare” Prosecco. 

Tutti i numeri della vendemmia 2016 e gli scenari dei mercati internazionali del vino veneto sono stati discussi lo scorso dicembre a Lonigo-VI in occasione del 3° appuntamento del Trittico Vitivinicolo, di Regione, Veneto Agricoltura e Avepa. Presenti l’Assessore all’Agricoltura, Pan, e il Direttore dell’Agenzia regionale, Negro.

Con una produzione di 13.040.000 quintali di uva il Veneto si conferma, anche per il 2016, prima regione italiana per produzione di uva da vino, segnando un +4% rispetto al 2015. Di questi, ben 8.064.000 quintali, i due terzi, diventano vino a Denominazione di Origine (DOC e DOCG), mentre 3.869.000 quintali sono trasformati in vini a Indicazione Geografica Tipica (IGT).

Dati alla mano, ciò significa che la nostra regione si posiziona addirittura al 4° posto nella classifica mondiale dei maggiori esportatori di vino in termini di valore e al 6° per quantità. Davanti solo le tre corazzate vitivinicole mondiali, ovvero Francia, Italia (Veneto incluso) e Spagna; dietro tutti gli altri Paesi della top ten: Cile, Australia, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Argentina, Portogallo e Sudafrica.

Il quadro con i dati definitivi ufficiali della vendemmia 2016 e l’analisi dei mercati internazionali del vino è stato presentato oggi a Lonigo-VI, presso la Cantina dei Colli Berici-Collis Group, in occasione dell’ormai “storico” terzo appuntamento del Trittico Vitivinicolo voluto da Regione, Avepa e Veneto Agricoltura-Europe Direct.

“Quello raggiunto dal Veneto vitivinicolo – ha sottolineato l’Assessore regionale all’Agricoltura, Giuseppe Pan – è un risultato straordinario che premia i nostri viticoltori e l’intera filiera. Quindi, bene la produzione, bene il sistema che è stato creato e che è diventato modello non solo per altre regioni ma anche per altri paesi. La strada intrapresa è quella giusta. Continuiamo a spingere. La Regione sarà sempre vicina ai produttori”.

Parole che hanno soddisfatto i tanti produttori e operatori del comparto presenti. Del resto, i numeri illustrati oggi a Lonigo parlano da soli e sono cifre in costante crescita. “Tra i tanti aspetti interessanti e che meritano di essere sottolineati – ha ricordato Alberto Negro, direttore della Agenzia regionale Veneto Agricoltura - vi è quello della qualità: ormai il 90% del vino veneto è riconosciuto dai marchi DOC, DOCG e IGT, una situazione, questa, che si è capovolta nell’arco degli ultimi quindici anni”.

Più in dettaglio, i tecnici regionali hanno delineato un comparto non solo in piena salute ma anche in costante crescita. Grazie all’acquisizione dei diritti d’impianto da altre regioni è aumentata la superficie vitata, che complessivamente nel Veneto supera gli 87mila ettari, con Treviso (36.583) e Verona (28.502) che fanno la parte del leone.

Per quanto riguarda la produzione, la vendemmia 2016 ha superato i 13 milioni di quintali, dei quali oltre 5.394 milioni prodotti in provincia di Treviso e 4.633 in provincia di Verona. A seguire Vicenza (1.237 mln di quintali), Venezia (oltre 936.000), Padova (oltre 811.000), Rovigo (15.000) e Belluno (11.600).

Di conseguenza, dall’ultima vendemmia sono stati ottenuti ben 10.208.920,51 milioni di ettolitri di vino di cui, come si è detto, costituiti per il 90% da vino a Denominazione di Origine, con il Prosecco imperatore assoluto del Veneto, seguito da Conegliamo-Valdobbiadene Prosecco, Valpolicella, Soave, Bardolino, Venezia, Bianco di Custoza, Asolo-Prosecco, Colli Berici.

Agenzia Veneto Agricoltura

L’Agenzia Veneto Agricoltura è un ente strumentale della Regione del Veneto, che svolge attività di supporto alla Giunta Regionale nell’ambito delle politiche che riguardano i settori agricolo, agroalimentare, forestale e della pesca. Si occupa inoltre di ricerca applicata e sperimentazione finalizzate al collaudo e alla diffusione delle innovazioni tecnologiche e organizzative volte a migliorare la competitività delle imprese e delle filiere produttive, la sostenibilità ambientale, nei comparti agricolo, agroalimentare, forestale e delle pesca. E anche diffusione, supporto e trasferimento al sistema produttivo delle innovazioni tecnologiche, organizzative, di processo e di prodotto, ivi compresi i processi di valorizzazione e certificazione della qualità, anche avvalendosi di strutture produttive private rappresentative delle diverse realtà produttive del territorio regionale; salvaguardia e tutela delle biodiversità vegetali e animali autoctone di interesse agrario, naturalistico e ittico nonché gestione del demanio forestale regionale. Molto interessante il compito affidatole del raccordo fra strutture di ricerca e attività didattiche e sperimentali degli istituti di indirizzo agrario, presenti sul territorio regionale, al fine di trasferire e testare la domanda di innovazione proveniente dagli operatori. All’Agenzia poi, la Giunta regionale potrà affidare l’attuazione di progetti (comunitari, statali, interregionali e regionali) in materia agricola, agroalimentare, forestale e della pesca.

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