Il Cenacolo, un opera fragile, un progetto di restauro in corso approvato dal Mibact lo preserverà dal lento degrado
Cinquecento anni di vita in più ed aumentare il numero dei visitatori che lo possono ammirare. È questo l'obiettivo del restauro ambientale del capolavoro di Leonardo da Vinci promosso dal Ministero dei Beni Culturali, a cui contribuisce anche Eataly che ha deciso di muovere un passo concreto a tutela della sua opera d’arte più rappresentativa.
Il Cenacolo è un’opera fragile, per via della speciale tecnica con la quale è stata prodotto. Al contrario di quello che molti pensano infatti, l'Ultima Cena, che fu dipinta tra il 1494 e il 1498 all'interno del refettorio della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano, non è un affresco. Si tratta di un'opera realizzata con una tecnica molto particolare: è un dipinto parietale a tempera grassa su intonaco. In pratica, per poter rifinire e modificare il lavoro in corso d'opera, Leonardo Da Vinci utilizzò su una parete la stessa tecnica che utilizzava per i suoi dipinti su tela: motivo per il quale il deterioramento è stato rapido e piuttosto evidente. Il dipinto cominciò a rovinarsi già prima di essere concluso: sembra che quando Leonardo lo completò fosse visibile una piccola crepa sul lato sinistro. Una ventina di anni dopo la sua realizzazione, il Vasari scrisse: "non si scorge più se non una macchia abbagliata”.
Il dipinto di fatto, ogni giorno, va incontro a un lento degrado a causa delle polveri sottili che ognuna delle 400.000 persone che possono vedere il dipinto ogni anno portano con sé. Il rischio alla lunga è quello di privare il nostro Paese di uno dei suoi capolavori più straordinari. Per evitare che questo accada, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha approvato un grande progetto di restauro stanziando 1 milione e 200 mila euro in tre anni e che vedrà Eataly come unico protagonista tra le aziende private con un investimento di circa 1 milione di euro.
Il progetto: Nuova aria pulita per il Cenacolo
Dal 2019 - data prevista per la fine dei lavori e anno del cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci - ogni giorno saranno immessi circa 10.000 m³ di nuova aria pulita all’interno del refettorio di Santa Maria delle Grazie, che custodisce l’opera, contro i circa 3.500 m³ immessi attualmente.
Al progetto, che allungherà di cinque secoli la vita del dipinto permettendo a molte più persone ogni giorno di ammirarlo, hanno collaborato diversi istituti di ricerca (ISCR, CNR, Politecnico di Milano, Università Milano Bicocca); l’iniziativa è coordinata da Arts Council, realtà italiana specializzata nel fundraising per la cultura, e avrà particolare risalto negli Stati Uniti grazie alla collaborazione con IRF – Italian Renaissance Fund.
L'accesso all'Ultima Cena è attualmente limitato a 1300 visitatori al giorno. Dopo l'intervento di restauro ambientale finanziato da Eataly, questa cifra aumenterà considerevolmente.
Il Cenacolo è un’opera fragile, per via della speciale tecnica con la quale è stata prodotto. Al contrario di quello che molti pensano infatti, l'Ultima Cena, che fu dipinta tra il 1494 e il 1498 all'interno del refettorio della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano, non è un affresco. Si tratta di un'opera realizzata con una tecnica molto particolare: è un dipinto parietale a tempera grassa su intonaco. In pratica, per poter rifinire e modificare il lavoro in corso d'opera, Leonardo Da Vinci utilizzò su una parete la stessa tecnica che utilizzava per i suoi dipinti su tela: motivo per il quale il deterioramento è stato rapido e piuttosto evidente. Il dipinto cominciò a rovinarsi già prima di essere concluso: sembra che quando Leonardo lo completò fosse visibile una piccola crepa sul lato sinistro. Una ventina di anni dopo la sua realizzazione, il Vasari scrisse: "non si scorge più se non una macchia abbagliata”.
Il dipinto di fatto, ogni giorno, va incontro a un lento degrado a causa delle polveri sottili che ognuna delle 400.000 persone che possono vedere il dipinto ogni anno portano con sé. Il rischio alla lunga è quello di privare il nostro Paese di uno dei suoi capolavori più straordinari. Per evitare che questo accada, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ha approvato un grande progetto di restauro stanziando 1 milione e 200 mila euro in tre anni e che vedrà Eataly come unico protagonista tra le aziende private con un investimento di circa 1 milione di euro.
Il progetto: Nuova aria pulita per il Cenacolo
Dal 2019 - data prevista per la fine dei lavori e anno del cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci - ogni giorno saranno immessi circa 10.000 m³ di nuova aria pulita all’interno del refettorio di Santa Maria delle Grazie, che custodisce l’opera, contro i circa 3.500 m³ immessi attualmente.
Al progetto, che allungherà di cinque secoli la vita del dipinto permettendo a molte più persone ogni giorno di ammirarlo, hanno collaborato diversi istituti di ricerca (ISCR, CNR, Politecnico di Milano, Università Milano Bicocca); l’iniziativa è coordinata da Arts Council, realtà italiana specializzata nel fundraising per la cultura, e avrà particolare risalto negli Stati Uniti grazie alla collaborazione con IRF – Italian Renaissance Fund.
L'accesso all'Ultima Cena è attualmente limitato a 1300 visitatori al giorno. Dopo l'intervento di restauro ambientale finanziato da Eataly, questa cifra aumenterà considerevolmente.
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