La produzione vinicola della Romania cresce del 21%. L'Organizzazione internazionale della vigna e del vino (OIV) stima che raggiungerà 5,2 milioni di ettolitri quest'anno e supererà il precedente massimo registrato nel 2013.
Romania, un chiaro mercato emergente che ha preso il suo posto al tavolo dei Paesi leader della produzione vinicola europea. Il Paese della penisola balcanica nel 2017, con 5,2 mhl di vino, il 21% in più rispetto allo scorso anno, si conferma sesto produttore di vino in Europa, dopo l'Italia che, secondo gli ultimi dati sulla congiuntura vitivinicola mondiale trasmessa dall'OIV, raggiunge i 48,5 mhl, la Francia con 46,4 mhl, la Spagna con 40,9 mhl, la Germania 9,8 mhl e il Portogallo con 5,3 mhl.
Ricordo che la Romania è tra i paesi dalla più lunga tradizione vinicola al mondo (ci sono testimonianze di vino fino a 6000 anni fa, quindi ben precendenti all’Impero Romano) e si spiega facilmente guardando la posizione centrale del paese e direttamente contigua alla Georgia, Paese simbolo di origine della Vitis Vinifera. Secondo gli ultimi studi, la Romania è il quarto produttore a livello europeo per ciò che riguarda la superficie coltivata a vite ed il quinto per quantità di uva prodotta ed il sesto, appunto, per produzione totale di vino.
Negli ultimi anni si è avuto un netto miglioramento della qualità dei vini rumeni che hanno inoltre un costo di produzione molto basso. I vini prodotti sono principalmente destinati al mercato interno, tanto che solo il 3% è destinato all’export in Germania, Cina, Stati Uniti ed Inghilterra. Per ciò che riguarda i consumi, il 60% circa sono vini bianchi, il 4% rosato e la parte restante vini rossi. A fronte di tanti piccoli produttori vi sono cinque aziende che controllano quasi il 40% del mercato.
Le prospettive per il mercato vinicolo della Romania sono di fatto decisamente ottimiste. Da quando il Paese è entrato a far parte della Comunità Europea, infatti, gode degli stessi finanziamenti di cui hanno goduto e godono molti dei produttori italiani. I fondi sono stati spesi principalmente per costruire nuove cantine moderne, formare i nuovi tecnici, e dunque iniziare a produrre “in un certo modo”.
La Romania è sostanzialmente terra di vini bianchi, anche dolci muffati che hanno di per se una certa storia e blasone, e di promettenti vini rossi a base Merlot e altre uve internazionali. Nel 1998 è stata istituita una classificazione basata sul modello Europeo con vini da pasto, vini di qualità superiore (VS), di qualità con denominazione di origine (VSO) e di qualità speciale e grado di qualità (VSOC).
Romania, un chiaro mercato emergente che ha preso il suo posto al tavolo dei Paesi leader della produzione vinicola europea. Il Paese della penisola balcanica nel 2017, con 5,2 mhl di vino, il 21% in più rispetto allo scorso anno, si conferma sesto produttore di vino in Europa, dopo l'Italia che, secondo gli ultimi dati sulla congiuntura vitivinicola mondiale trasmessa dall'OIV, raggiunge i 48,5 mhl, la Francia con 46,4 mhl, la Spagna con 40,9 mhl, la Germania 9,8 mhl e il Portogallo con 5,3 mhl.
Ricordo che la Romania è tra i paesi dalla più lunga tradizione vinicola al mondo (ci sono testimonianze di vino fino a 6000 anni fa, quindi ben precendenti all’Impero Romano) e si spiega facilmente guardando la posizione centrale del paese e direttamente contigua alla Georgia, Paese simbolo di origine della Vitis Vinifera. Secondo gli ultimi studi, la Romania è il quarto produttore a livello europeo per ciò che riguarda la superficie coltivata a vite ed il quinto per quantità di uva prodotta ed il sesto, appunto, per produzione totale di vino.
Negli ultimi anni si è avuto un netto miglioramento della qualità dei vini rumeni che hanno inoltre un costo di produzione molto basso. I vini prodotti sono principalmente destinati al mercato interno, tanto che solo il 3% è destinato all’export in Germania, Cina, Stati Uniti ed Inghilterra. Per ciò che riguarda i consumi, il 60% circa sono vini bianchi, il 4% rosato e la parte restante vini rossi. A fronte di tanti piccoli produttori vi sono cinque aziende che controllano quasi il 40% del mercato.
Le prospettive per il mercato vinicolo della Romania sono di fatto decisamente ottimiste. Da quando il Paese è entrato a far parte della Comunità Europea, infatti, gode degli stessi finanziamenti di cui hanno goduto e godono molti dei produttori italiani. I fondi sono stati spesi principalmente per costruire nuove cantine moderne, formare i nuovi tecnici, e dunque iniziare a produrre “in un certo modo”.
La Romania è sostanzialmente terra di vini bianchi, anche dolci muffati che hanno di per se una certa storia e blasone, e di promettenti vini rossi a base Merlot e altre uve internazionali. Nel 1998 è stata istituita una classificazione basata sul modello Europeo con vini da pasto, vini di qualità superiore (VS), di qualità con denominazione di origine (VSO) e di qualità speciale e grado di qualità (VSOC).
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