Il Mar Nero e la sua area circostante è un territorio con il più grande potenziale vitivinicolo al mondo. A dirlo è Michel Rolland, oggi probabilmente il più conosciuto enologo e wine consultant a livello mondiale.
L'area che circonda il Mar Nero è solo al 30% della sue possibilità in termini di vitivinicoltura. Lo ha detto a The Drinks Business Michel Rolland, ovvero colui che oserei definire il miglior "costruttore" di vini disponibile oggi sul mercato. Sebbene oggi si parli molto della Georgia, definita la culla della viticoltura mondiale, la regione ha ancora molto potenziale inespresso. E questo vale anche per Turchia, Bulgaria, Romania e Armenia, dove la produzione di vino può avere grandi margini di miglioramento.
Volevo sottolineare, a ragione, che la biodiversità viticola in Caucaso e Mar Nero è di grande importanza, in quanto queste aree sono da sempre riconosciute come uno dei centri primari di domesticazione (se non l’unico centro) per la vite e della nascita della viticoltura. In tal senso volevo informarvi che nel 2004 nacque un progetto triennale di cooperazione dell’Ipgri dove anche l’Italia ha offerto il suo contributo attraverso il Dipartimento di produzione vegetale dell’Università di Milano e l’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente (Isiao), per migliorare le capacità organizzative e la ricerca nei Paesi della regione – Armenia, Azerbaijan, Georgia, Moldova, Russia e Ucraina – per identificare, raccogliere e caratterizzare le risorse genetiche viticole e pianificare strategie per la loro conservazione.
L’abbondanza di vitigni, anche tuttora coltivati, risulta particolarmente interessante proprio per il ruolo che storicamente potrebbero avere avuto nella nascita della piattaforma varietale attualmente coltivata. Inoltre, la presenza della vite selvatica nella flora spontanea di questi Paesi è importante sia dal punto di vista storico sia nell’ottica di strategie di miglioramento genetico.
Cresciuto nella tenuta di famiglia Château Le Bon-Pasteur a Pomerol, nella regione di Bordeaux, Michel Rolland dopo il diploma all'Istituto di Enologia ha creato con la moglie Dany un laboratorio specializzato nell'analisi del vino e una società di consulenza che attualmente affianca 240 aziende in 14 Paesi, accompagnandole verso un miglioramento della qualità e del posizionamento dei loro vini.
Rolland, globetrotter attualmente impegnato in 105 aziende su 5 continenti, è oggi probabilmente il più conosciuto wine consultant al mondo e le sue competenze nel blending sono state definite “fenomenali” da Wine Spectator.
L'area che circonda il Mar Nero è solo al 30% della sue possibilità in termini di vitivinicoltura. Lo ha detto a The Drinks Business Michel Rolland, ovvero colui che oserei definire il miglior "costruttore" di vini disponibile oggi sul mercato. Sebbene oggi si parli molto della Georgia, definita la culla della viticoltura mondiale, la regione ha ancora molto potenziale inespresso. E questo vale anche per Turchia, Bulgaria, Romania e Armenia, dove la produzione di vino può avere grandi margini di miglioramento.
Volevo sottolineare, a ragione, che la biodiversità viticola in Caucaso e Mar Nero è di grande importanza, in quanto queste aree sono da sempre riconosciute come uno dei centri primari di domesticazione (se non l’unico centro) per la vite e della nascita della viticoltura. In tal senso volevo informarvi che nel 2004 nacque un progetto triennale di cooperazione dell’Ipgri dove anche l’Italia ha offerto il suo contributo attraverso il Dipartimento di produzione vegetale dell’Università di Milano e l’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente (Isiao), per migliorare le capacità organizzative e la ricerca nei Paesi della regione – Armenia, Azerbaijan, Georgia, Moldova, Russia e Ucraina – per identificare, raccogliere e caratterizzare le risorse genetiche viticole e pianificare strategie per la loro conservazione.
L’abbondanza di vitigni, anche tuttora coltivati, risulta particolarmente interessante proprio per il ruolo che storicamente potrebbero avere avuto nella nascita della piattaforma varietale attualmente coltivata. Inoltre, la presenza della vite selvatica nella flora spontanea di questi Paesi è importante sia dal punto di vista storico sia nell’ottica di strategie di miglioramento genetico.
Cresciuto nella tenuta di famiglia Château Le Bon-Pasteur a Pomerol, nella regione di Bordeaux, Michel Rolland dopo il diploma all'Istituto di Enologia ha creato con la moglie Dany un laboratorio specializzato nell'analisi del vino e una società di consulenza che attualmente affianca 240 aziende in 14 Paesi, accompagnandole verso un miglioramento della qualità e del posizionamento dei loro vini.
Rolland, globetrotter attualmente impegnato in 105 aziende su 5 continenti, è oggi probabilmente il più conosciuto wine consultant al mondo e le sue competenze nel blending sono state definite “fenomenali” da Wine Spectator.
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