Passa ai contenuti principali

Il sorpasso. Quando l’Italia si mise a correre, 1946-1961, Al Museo di Roma in una grande mostra fotografica il ritratto collettivo degli italiani e dell’Italia della rinascita: 160 scatti, videoinstallazioni e documentari

Una grande mostra fotografica che racconta l'Italia dalla dura ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale al clamoroso boom economico degli anni ’60. 15 anni in cui un paese distrutto e stremato riuscì a superare i traumi della guerra dando vita a un tumultuoso sviluppo economico, sociale, di immaginario, ammirato nel mondo intero.



In un ricco percorso espositivo che attraversa la recente storia italiana, partendo dalla fine della Seconda guerra mondiale sono esposte immagini dell’epoca, provenienti da straordinari archivi, tra cui molte scattate da sconosciuti fotografi di agenzia - ma capaci di rappresentare in modo vivace, acuto e preciso le molteplici realtà del paese - e altre scattate da firme note e acclamate della fotografia contemporanea, come Gianni Berengo Gardin, Fulvio Roiter, Cecilia Mangini, Federico Patellani, Caio Mario Garrubba, Pepi Merisio, Wanda Wultz, Tazio Secchiaroli, Ferruccio Leiss, Romano Cagnoni, Walter Mori, Bruno Munari, Italo Insolera, Italo Zannier, e tra gli stranieri i grandi Willian Klein, Alfred Eisenstaedt, Gordon Parks.
Dalla dura ricostruzione del paese dopo la devastazione della seconda guerra mondiale al clamoroso boom economico degli anni ’60. È questo il periodo storico narrato nella grande mostra fotografica Il sorpasso. Quando l’Italia si mise a correre, 1946-1961, ospitata al Museo di Roma dal 12 ottobre 2018 al 3 febbraio 2019.

1946-1961: 15 anni in cui un paese distrutto e stremato riuscì a superare i traumi della guerra dando vita a un tumultuoso sviluppo economico, sociale, di immaginario, ammirato nel mondo intero. Un momento irripetibile, entusiasmante e contraddittorio, una storia tanto intensa da essere ancora un retaggio rilevante del nostro presente.

Il sorpasso, richiamo a un film-icona di un’epoca, sintesi memorabile del viaggio dell’Italia del tempo, è il racconto straordinario per immagini di un paese nel momento in cui entra per sempre nella modernità. Vita politica e vita privata, le lotte del lavoro e le rivoluzioni del costume, la costruzione delle autostrade e quella dell’immaginario di cinema e TV, il cambiamento del paesaggio, delle forme, del volto di un paese come non era accaduto per secoli. È l’idea dell’Italia che accelera e guadagna posizioni – anche con tratti di aggressività, di volgarità e di vanagloria – che sorpassa i propri tratti arcaici e arretrati, andando avanti nonostante enormi problemi che spesso lascia irrisolti, o che sono generati dalle stesse forme di uno sviluppo veloce, e vorace.

Le immagini dell’epoca, provenienti da straordinari archivi, rappresentano un ritratto collettivo dell’Italia con le sue speranze, le sue conquiste, i suoi progressi senza nascondere i molti problemi irrisolti, le ingiustizie, le disuguaglianze.

Molte di queste foto sono scattate dai “lavoratori dell’immagine” dell’epoca dei settimanali illustrati: oscuri fotografi di agenzia, ma capaci di rappresentare in modo vivace, acuto e preciso le molteplici realtà del paese. Artisti spesso anonimi, artefici di un’arte dello sguardo che la mostra invita a osservare come a una vera scoperta. E che il percorso espositivo mette accanto e a confronto con firme note e acclamate della fotografia contemporanea, autori italiani e stranieri in un’epoca in cui l’Italia è scoperta e attivamente visitata dai grandi fotografi internazionali, anche per l’influsso del grande cinema neorealista e di quel fenomeno irresistibile che divennero gli Studi di Cinecittà, la Hollywood sul Tevere. Troveremo così scatti di nomi del calibro di Gianni Berengo Gardin, Fulvio Roiter, Cecilia Mangini, Federico Patellani, Caio Mario Garrubba, Pepi Merisio, Wanda Wultz, Tazio Secchiaroli, Ferruccio Leiss, Romano Cagnoni, Walter Mori, Bruno Munari, Italo Insolera, Italo Zannier, e tra gli stranieri i grandi Willian Klein, Alfred Eisenstaedt, Gordon Parks.

Nel 1945, l’Italia è un paese da ricostruire sia materialmente sia nella propria identità, alle prese con enormi problemi strutturali e politici: carenza di alloggi, cibo, medicinali, materie prime, infrastrutture e industrie, e nell’attesa incerta e delicatissima di nuove scelte politiche, a cominciare da quella tra monarchia e repubblica e per la creazione di un nuovo stato democratico. Un paese lacerato da ferite fisiche e morali, da grandi tensioni e contrasti, nella politica e nelle piazze; ma in cui la voglia di rinascere, il desiderio di superare lutti e lacrime, recuperando sul piano culturale e civile tutto il tempo perso con le chiusure del ventennio fascista, fanno sì che le diversità e gli attriti non siano un blocco, ma un inedito motivo di slancio, una fonte di energia e di confronto, verso un’ambizione a migliorare le proprie condizioni, a mettersi alla prova, a essere di nuovo protagonisti della propria storia.

La mostra è suddivisa in dieci sezioni tematiche che sviluppano un affascinante “doppio sguardo”, affiancando alla visione ottimistica della ricostruzione del paese avviato verso il boom economico, lo sguardo spesso critico dei fotografi indipendenti, che di quell’esplosione osservano contraddizioni, finzioni, perdite. Molte immagini di questi ultimi, documentate adeguatamente nei fondi dell’inestimabile Archivio storico dell’Istituto Luce e nell’archivio Publifoto conservato – con altri importanti fondi – presso il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, sono pubblicate nei rotocalchi dell’epoca, principale specchio, insieme al cinema, della nuova Italia del dopoguerra.

Un doppio binario che mostra la capacità di rinascere nonostante le divisioni politiche, le scissioni tra democristiani e comunisti, tra sindacato e industriali, addirittura tra tifoserie, tra cantanti melodici e urlatori… Ma con una tensione unitaria a ricostruire animi, e case, monumenti, officine. Un paese che freme per il ritorno di Trieste italiana o la tragedia dei nostri immigrati a Marcinelle, che teme i tumulti per l’attentato a Togliatti, e conosce le rivendicazioni dei lavoratori in piazza. L’Italia soffre per le profonde differenze sociali ed economiche fra sud e nord, tra città e campagna, che provocano vaste emigrazioni in cerca di lavoro in Europa o verso le due Americhe. Un paese che cambia volto, iniziando anche a mostrare i limiti e i pericoli di una crescita sfrenata senza nessuna attenzione al paesaggio, alla conservazione del passato architettonico e urbanistico, all’aumento incontrollato del traffico automobilistico privato. Un anticipo del volto congestionato delle città di oggi.

Senza dimenticare la politica, l’obiettivo delle foto in mostra è puntato sulla vita quotidiana delle persone comuni: il loro stile di vita, la mentalità e i comportamenti che esprimono perfettamente la nuova Italia. Esemplare la sezione che racconta ‘l’amore’ nelle declinazioni dei nuovi rapporti uomo-donna, in un immaginario cinematografico che promuove le maggiorate e la politica che abolisce le ‘case chiuse’, dove si affaccia di prepotenza ‘La dolce vita’, le star di Hollywood fuggono (o cercano) gli scoop dei paparazzi, e il puritanesimo della televisione inizia a cadere sotto i colpi delle gemelle Kessler.

Un paese che scopre alla fine degli anni ’50 le forme di un benessere conquistato, controverso, alla portata ideale di tutti. Tra analfabetismo e un’irripetibile classe intellettuale, i segni del benessere personale identificati nell’automobile e nel frigorifero insieme alla deriva rappresentata dall’esplosione edilizia, l’Italia guadagna posizioni su posizioni nel contesto mondiale, arrivando nel 1957 ad avere con Roma la sede di fondazione della Comunità europea.

Da nazione sconfitta e devastata, quindi, a una potenza industriale in grado di esportare davvero in tutto il mondo tecnologie, spettacolo, bellezza, moda, cinema, innovazione e invenzione. Una storia che si chiude idealmente con le Olimpiadi di Roma e il completamento della rete televisiva, ambedue nel 1960, la mostra torinese Italia ’61 e l’Autostrada del Sole, ultimata nel 1964. Un racconto che lascia spazio alle emozioni, compresa la tenerezza e la nostalgia.

Una riflessione per immagini sull’Italia di ieri e indirettamente su quella di oggi; un invito a ripensare il valore del lavoro, dell’iniziativa e della cultura insieme alla capacità di condividere un progetto di Italia. Non la prevedibile storia dell’Italia di quegli anni, piuttosto un ritratto collettivo degli italiani, delle loro speranze e del loro impegno, delle loro debolezze e dei loro sogni. Che sono spesso, a evidenza delle foto in mostra, spesso e ancora i nostri sogni presenti.

Il sorpasso, oltre ai 160 scatti fotografici offre nel percorso delle spettacolari video-installazioni realizzate con filmati dell’Archivio storico Luce, un pendant visivo necessario e di impatto per il racconto di un periodo largamente dominato dal cinema e dalla comunicazione audiovisiva.

E a corredo prezioso del percorso si affianca per il visitatore un catalogo, pubblicato da Silvana Editoriale e da Istituto Luce Cinecittà, con foto e un apparato testuale storico-critico dei curatori della mostra, Enrico Menduni e Gabriele D’Autilia, che si pone come un approfondimento affascinante a questa storia unica dell’immaginario degli italiani.

Dopo il Museo di Roma a Palazzo Braschi, Il sorpasso. Quando l’Italia si mise a correre, 1946-1961 ha già una nuova data fissata, a Parma a Palazzo del Governatore, dall’8 marzo al 5 maggio 2019.

Per i possessori della MIC Card l’accesso a questa mostra è a pagamento, mentre resta gratuito l’ingresso al museo. Basterà acquistare il biglietto “solo Mostra” secondo la tariffazione indicata.

La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, co-prodotta con l’Istituto Luce-Cinecittà e organizzata in collaborazione con Zètema progetto Cultura, è curata da Enrico Menduni e Gabriele D’Autilia. Alla realizzazione hanno collaborato il Comune di Parma e il CSAC Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma.

Il sorpasso. Quando l’Italia si mise a correre, 1946-1961
Museo di Roma Piazza Navona, 2; Piazza San Pantaleo, 10
Apertura al pubblico dal martedì alla domenica dalle ore 10 – 19 (la biglietteria chiude alle 18). Giorni di chiusura: lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio Giovedì 11 ottobre ore 11.30
Info Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00) www.museodiroma.it; www.museiincomune.it

Commenti

Post popolari in questo blog

Lotta agli insetti alieni, Lycorma delicatula: un nuovo flagello della viticoltura mondiale. Uno studio indaga su comportamento e dispersione nell'ambiente

Uno nuovo studio statunitense per contrastare l'avanzata di un nascente insetto alieno candidato a diventare il nuovo flagello della viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella ma che a differenza di questa provoca danni consistenti ai vigneti. La Lanterna macchiata, così come viene chiamata dagli agricoltori, si è diffusa per la prima volta in Corea anche se originaria della Cina e ha già raggiunto, infestandoli, i vigneti della Pennsylvania. La lotta agli insetti alieni non permette soste, la ricerca si sta muovendo velocemente nel contrastare un nuovo flagello destinato a mettere sotto scacco la viticoltura mondiale. Si tratta della Lycorma delicatula, un insetto dall'aspetto simile alla coccinella, gli agricoltori la chiamano Lanterna macchiata, in inglese Spotted Lanternfly. Si è diffusa per la prima volta in Corea anche se è originaria della Cina. Nel 2014 ha raggiunto i vigneti della contea di Berks, in Pen

Musica e psicologia, cambia la percezione di consonanza e dissonanza: uno studio smentisce l'universalità del concetto di armonia di Pitagora

I risultati di una ricerca dell'Università di Cambridge, smentiscono l'universalità del concetto di armonia di Pitagora. Nascono apprezzamenti istintivi verso nuovi tipi di armonia. Lo studio pubblicato su Nature Communications. Un team di ricerca dell’Università di Cambridge, Princeton e del Max Planck Institute for Empirical Aesthetics, ha scoperto che nei normali contesti di ascolto, in realtà non preferiamo che gli accordi siano perfettamente all'interno dei rapporti matematici professati da Pitagora.  Il tono e l’accordatura degli strumenti musicali hanno il potere di manipolare la nostra percezione dell'armonia. I risultati dello studio ribaltano gli assunti di secoli di teoria musicale occidentale e incoraggiano una maggiore sperimentazione con strumenti provenienti da culture diverse. Secondo il filosofo greco Pitagora, la "consonanza" - una combinazione di note dal suono piacevole - è prodotta da relazioni speciali tra numeri semplici come 3 e 4. Rece

Scienza, sviluppato dispositivo per misurare il metanolo nel vino

Ricercatori svizzeri hanno sviluppato un dispositivo economico che rileva basse concentrazioni di metanolo nel vino. La nuova tecnologia può essere utilizzata sia da i consumatori che dai produttori ed è in grado di rilevare valori di metanolo in soli due minuti. Perdita di coscienza fino al coma, disturbi visivi fino alla cecità, acidosi metabolica. Sono i segni caratteristici dell’intossicazione da alcool metilico o metanolo. In piccolissime percentuali, l’alcool metilico, è un componente naturale del vino ma che se aumentato dolosamente, provoca danni permanenti, portando anche alla morte. E' bene ricordare che più di trent'anni fa e purtroppo proprio in Italia, si verificò il più grave scandalo nel settore del vino. Si tratta del triste episodio del "vino al metanolo" che nel marzo 1986 provocò 23 vittime e lesioni gravissime a decine di persone come la perdita della vista. Al quel particolare vino erano state aggiunte dosi elevatissime di metanolo per