Vino e territori, dalla vigna urbana ai paesaggi collinari, fino alla viticultura eroica di montagna, alla scoperta delle eccellenze della provincia di Torino
Sono i vini DOC del torinese, quelli che nascono in un territorio dai panorami più diversi: dalla vigna urbana ai paesaggi collinari, fino alla viticultura eroica di montagna, che raggiunge quasi i 1000 metri di altezza e che permette la produzione del celebre “vino del ghiaccio”.
Erbaluce di Caluso (DOCG) e le DOC Carema, Canavese, Freisa di Chieri, Collina Torinese, Pinerolese e Valsusa. Queste le 7 denominazioni racchiuse nella Torino Doc, la selezione enologica realizzata dalla Commissione di degustazione della Camera di commercio di Torino e dal suo Laboratorio Chimico, in collaborazione con l’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino.
Una selezione di vini che prevede non solo i più noti Barbera, Bonarda, Dolcetto, Freisa e Nebbiolo, ma anche i più particolari e spesso autoctoni: Erbaluce, Avanà, Cari, Doux d’Hernry, e molti altri. Si tratta di bottiglie che nascono in panorami molto diversi, dalla vigna urbana ai paesaggi collinari, fino alla viticultura eroica di montagna, che raggiunge quasi i 1000 metri di altezza e che permette la produzione del celebre “vino del ghiaccio”. Ogni vino porta con sé la storia delle aziende in cui è nato e l’impegno, la cura, la dedizione quotidiana delle persone che stanno dietro ad ogni bottiglia.
Queste eccellenze saranno premiate con una cerimonia prevista venerdì 19 ottobre alle ore 17,30 a Palazzo Birago, e che sarà guidata da Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di commercio di Torino. Dopo la premiazione dei Maestri del Gusto, è già tempo di parlare di vino torinese: sono 45 le aziende e 146 le tipologie selezionate dalla Camera di commercio di Torino attraverso la sua Commissione Degustazione e il Laboratorio Chimico camerale, e premiate, a seconda della qualità, con 1, 2 o 3 “cavatappi”. Risultati da record quest’anno: ben 32 i vini giudicati eccellenti (“top”) con il punteggio massimo di 3 cavatappi.
Al termine della cerimonia di premiazione, a inviti, sarà possibile degustare il vino “top” proposto da ogni cantina. Nel banco assaggi presente nel cortile di Palazzo Birago per tutta la serata sarà infatti possibile conoscere i vini premiati, proposti dall’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino, accompagnati da alcune specialità dei Maestri del Gusto o in originali cocktail realizzati dai migliori barman torinesi con i vermouth di Torino.
Dal 2005 la Selezione enologica Torino DOC permette di impiegare queste funzioni “tecniche” a vantaggio dei produttori, dei consumatori e degli appassionati del vino, abbinando alla certificazione una rigorosa selezione delle eccellenze e, a seguire, un’intensa attività di promozione.
La partecipazione alla selezione è riservata a tutti i produttori della provincia di Torino e a quelli con sede produttiva fuori provincia, ma situata nei territori previsti dai disciplinari delle 7 denominazioni. Di ogni vino, già classificato come DOC e DOCG, viene fatta un’analisi sensoriale (vista, olfatto, gusto) su apposite schede secondo il metodo “Union Internationale des Oenologues”. Il tutto permette, in una decina di sedute di degustazione, di valutare i campioni presentati con riferimento alle numerose tipologie e ai diversi periodi di vendemmia.
I testimoni della viticultura torinese ci raccontano storie molto diverse, ma tutte affascinanti: ci sono gli ex impiegati Olivetti che oggi nel Canavese si dedicano alla vigna, le aziende tradizionali che si riconvertono al biologico, il vigneto ereditato dai nonni, le scuole dove nascono i vini sperimentali, gli amici che, grazie alla coltivazione, recuperano terre abbandonate, le uve dal sapore unico grazie a caratteristiche irripetibili del terreno su cui sono coltivate.
Tutte le informazioni sulle aziende, le cantine e i vini, le storie e i volti dei produttori di Torino DOC 2019-20 sono raccontati sul sito www.torinodoc.com - www.torinodoc.wine. Uno strumento utile anche per andare direttamente a trovare i produttori, conoscendoli di persona, visitando cantine e vigne. Per chi avesse poche occasioni di escursioni nelle aree enologiche torinesi, i vini di Torino DOC sono poi sempre più vicini grazie alla collaborazione delle enoteche - con il progetto Enoteca Diffusa - e dei ristoranti cittadini - con il progetto Torino Restaurant Week: proposte in grado di soddisfare tutti, dagli amanti delle cene nei locali della tradizione a chi frequenta i quartieri della movida.
I vini di Torino DOC, infine, si possono trovare anche all’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino (www.enotecaregionaletorino.wine), istituzione senza fine di lucro che annovera la Camera di commercio di Torino tra i soci fondatori e che promuove la conoscenza e la diffusione dei vini del territorio.
La premiazione Torino DOC apre ufficialmente “Portici Divini”, dieci giorni in cui Torino celebra le etichette del suo territorio con incontri, degustazioni e appuntamenti; il primo fine settimana in sinergia con la kermesse “Vendemmia a Torino”. E mentre Palazzo Birago per due week end ospiterà eventi, presentazioni e degustazioni, in una trentina di locali disseminati per la città i produttori “Torino DOC” si metteranno in gioco per diffondere la conoscenza delle etichette torinesi: i clienti potranno trasformarsi in novelli sommelier a cui saranno proposte degustazioni ‘al buio’ e premi per i vincitori. www.to.camcom.it/portici-divini-seconda-edizione.
DATI PRODUZIONE VINI DOC e DOCG 2017
Nella vendemmia 2017 la produzione di uva per le DOC e DOCG del Torinese ha visto una superficie produttiva dedicata di 501 ettari per un totale di 29.924 quintali di uva, equivalenti a un potenziale produttivo di 20.751 ettolitri, ossia più di 2 milioni e 700mila bottiglie. La produzione complessiva in vino si concentra per il 71% nell’area del Canavese (di cui Erbaluce di Caluso 43%, Carema 2% e Canavese 26%), per il 21% nell’area della Collina Torinese (Freisa di Chieri 17% e Collina Torinese 4%), il restante 8% si divide tra Valsusa (1%) e Pinerolese (7%).
Ricordiamo che tra i compiti della Camera di commercio di Torino c’è quello legato alla loro certificazione a denominazione di origine: dai controlli di filiera dalla vigna alla cantina, al rilascio dell’idoneità per l’immissione in commercio delle partite di vino.
Erbaluce di Caluso (DOCG) e le DOC Carema, Canavese, Freisa di Chieri, Collina Torinese, Pinerolese e Valsusa. Queste le 7 denominazioni racchiuse nella Torino Doc, la selezione enologica realizzata dalla Commissione di degustazione della Camera di commercio di Torino e dal suo Laboratorio Chimico, in collaborazione con l’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino.
Una selezione di vini che prevede non solo i più noti Barbera, Bonarda, Dolcetto, Freisa e Nebbiolo, ma anche i più particolari e spesso autoctoni: Erbaluce, Avanà, Cari, Doux d’Hernry, e molti altri. Si tratta di bottiglie che nascono in panorami molto diversi, dalla vigna urbana ai paesaggi collinari, fino alla viticultura eroica di montagna, che raggiunge quasi i 1000 metri di altezza e che permette la produzione del celebre “vino del ghiaccio”. Ogni vino porta con sé la storia delle aziende in cui è nato e l’impegno, la cura, la dedizione quotidiana delle persone che stanno dietro ad ogni bottiglia.
Queste eccellenze saranno premiate con una cerimonia prevista venerdì 19 ottobre alle ore 17,30 a Palazzo Birago, e che sarà guidata da Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di commercio di Torino. Dopo la premiazione dei Maestri del Gusto, è già tempo di parlare di vino torinese: sono 45 le aziende e 146 le tipologie selezionate dalla Camera di commercio di Torino attraverso la sua Commissione Degustazione e il Laboratorio Chimico camerale, e premiate, a seconda della qualità, con 1, 2 o 3 “cavatappi”. Risultati da record quest’anno: ben 32 i vini giudicati eccellenti (“top”) con il punteggio massimo di 3 cavatappi.
Al termine della cerimonia di premiazione, a inviti, sarà possibile degustare il vino “top” proposto da ogni cantina. Nel banco assaggi presente nel cortile di Palazzo Birago per tutta la serata sarà infatti possibile conoscere i vini premiati, proposti dall’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino, accompagnati da alcune specialità dei Maestri del Gusto o in originali cocktail realizzati dai migliori barman torinesi con i vermouth di Torino.
Dal 2005 la Selezione enologica Torino DOC permette di impiegare queste funzioni “tecniche” a vantaggio dei produttori, dei consumatori e degli appassionati del vino, abbinando alla certificazione una rigorosa selezione delle eccellenze e, a seguire, un’intensa attività di promozione.
La partecipazione alla selezione è riservata a tutti i produttori della provincia di Torino e a quelli con sede produttiva fuori provincia, ma situata nei territori previsti dai disciplinari delle 7 denominazioni. Di ogni vino, già classificato come DOC e DOCG, viene fatta un’analisi sensoriale (vista, olfatto, gusto) su apposite schede secondo il metodo “Union Internationale des Oenologues”. Il tutto permette, in una decina di sedute di degustazione, di valutare i campioni presentati con riferimento alle numerose tipologie e ai diversi periodi di vendemmia.
I testimoni della viticultura torinese ci raccontano storie molto diverse, ma tutte affascinanti: ci sono gli ex impiegati Olivetti che oggi nel Canavese si dedicano alla vigna, le aziende tradizionali che si riconvertono al biologico, il vigneto ereditato dai nonni, le scuole dove nascono i vini sperimentali, gli amici che, grazie alla coltivazione, recuperano terre abbandonate, le uve dal sapore unico grazie a caratteristiche irripetibili del terreno su cui sono coltivate.
Tutte le informazioni sulle aziende, le cantine e i vini, le storie e i volti dei produttori di Torino DOC 2019-20 sono raccontati sul sito www.torinodoc.com - www.torinodoc.wine. Uno strumento utile anche per andare direttamente a trovare i produttori, conoscendoli di persona, visitando cantine e vigne. Per chi avesse poche occasioni di escursioni nelle aree enologiche torinesi, i vini di Torino DOC sono poi sempre più vicini grazie alla collaborazione delle enoteche - con il progetto Enoteca Diffusa - e dei ristoranti cittadini - con il progetto Torino Restaurant Week: proposte in grado di soddisfare tutti, dagli amanti delle cene nei locali della tradizione a chi frequenta i quartieri della movida.
I vini di Torino DOC, infine, si possono trovare anche all’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino (www.enotecaregionaletorino.wine), istituzione senza fine di lucro che annovera la Camera di commercio di Torino tra i soci fondatori e che promuove la conoscenza e la diffusione dei vini del territorio.
La premiazione Torino DOC apre ufficialmente “Portici Divini”, dieci giorni in cui Torino celebra le etichette del suo territorio con incontri, degustazioni e appuntamenti; il primo fine settimana in sinergia con la kermesse “Vendemmia a Torino”. E mentre Palazzo Birago per due week end ospiterà eventi, presentazioni e degustazioni, in una trentina di locali disseminati per la città i produttori “Torino DOC” si metteranno in gioco per diffondere la conoscenza delle etichette torinesi: i clienti potranno trasformarsi in novelli sommelier a cui saranno proposte degustazioni ‘al buio’ e premi per i vincitori. www.to.camcom.it/portici-divini-seconda-edizione.
DATI PRODUZIONE VINI DOC e DOCG 2017
Nella vendemmia 2017 la produzione di uva per le DOC e DOCG del Torinese ha visto una superficie produttiva dedicata di 501 ettari per un totale di 29.924 quintali di uva, equivalenti a un potenziale produttivo di 20.751 ettolitri, ossia più di 2 milioni e 700mila bottiglie. La produzione complessiva in vino si concentra per il 71% nell’area del Canavese (di cui Erbaluce di Caluso 43%, Carema 2% e Canavese 26%), per il 21% nell’area della Collina Torinese (Freisa di Chieri 17% e Collina Torinese 4%), il restante 8% si divide tra Valsusa (1%) e Pinerolese (7%).
Ricordiamo che tra i compiti della Camera di commercio di Torino c’è quello legato alla loro certificazione a denominazione di origine: dai controlli di filiera dalla vigna alla cantina, al rilascio dell’idoneità per l’immissione in commercio delle partite di vino.
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