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Rinascimento musicale a Firenze, prende il via FloReMus: tra storia, filologia e performance, un viaggio lungo le meraviglie del cinquecento fiorentino

Dal 6 al 25 settembre 2025 Firenze apre le porte alla nona edizione del Festival internazionale "FloReMus. Rinascimento Musicale a Firenze", primo evento interamente dedicato alla musica del Quattrocento e Cinquecento. Nato dall’impegno dell’Associazione L’Homme Armé, il festival riunisce interpreti e studiosi in un dialogo che trasforma la ricerca musicologica in esperienza condivisa. Tra concerti, visite guidate e conversazioni nei luoghi storici della città, FloReMus rinnova l’eredità della tradizione musicale rinascimentale fiorentina, affermandosi come punto di riferimento europeo per la musica antica e come occasione privilegiata di valorizzazione del patrimonio culturale.



Torna FloReMus, giunto alla sua nona edizione il festival si presenta con un ricco e articolato programma che comprende dieci concerti, tre visite musicali e sei conversazioni, per le quali è consigliata, e in alcuni casi obbligatoria, la prenotazione, offrendo un'immersione nella musica antica nella città che ha plasmato il Rinascimento. I concerti serali rappresentano i momenti più alti della produzione artistica del festival con gruppi e musicisti di fama internazionale. L’esecuzione si svolge in luoghi di eccezionale valore storico e architettonico, creando un’esperienza di ascolto unica che unisce il fascino degli spazi alla profondità della musica eseguita.

La manifestazione propone anche i "Concerts à boire", appuntamenti più brevi nel tardo pomeriggio, ideali per l’aperitivo e dedicati a giovani formazioni emergenti, spesso provenienti dalle principali istituzioni musicali italiane. I "Monumenti sonori" valorizzano invece famose chiese fiorentine e i loro organi storici, offrendo un’occasione per riscoprire il patrimonio sonoro rinascimentale nel contesto originario. 

Le visite musicali guidano il pubblico attraverso luoghi di straordinario valore artistico e culturale, come antiche biblioteche ricche di manoscritti, con l’aggiunta di brevi concerti che sottolineano ulteriormente il legame profondo tra musica e spazio storico. Questi spazi non solo rappresentano un patrimonio artistico di grande rilievo, ma creano un dialogo vivo e suggestivo tra musica e arte, contribuendo a rendere FloReMus un’esperienza immersiva e multidisciplinare.

Non ultime, le conversazioni, intendono offrire momenti di approfondimento informale su temi legati a musica, arte, storia e cultura del Rinascimento, con particolare attenzione al contesto fiorentino e toscano, favorendo un dialogo aperto tra specialisti e appassionati.

Il 6 settembre l'Auditorium di Sant’Apollonia ospiterà l’ensemble La Reverdie che inaugura il festival con Il Paradiso di Francesco. Questo concerto trae ispirazione dal Paradiso degli Alberti, raffinata residenza fiorentina della fine del Trecento, intrecciando spiritualità francescana e tradizione cortese con la musica di autori come Gherardello, Lorenzo da Firenze e soprattutto Francesco Landini. Il programma, tratto dai codici trecenteschi toscani, evoca il clima culturale di un’epoca di grande fermento artistico, ponendo in dialogo l’ars nova e l’ars subtilior con le successive trasformazioni rinascimentali verso una musica più trasparente e testualmente articolata. 

Il 13 settembre, nella stessa cornice, la prestigiosa Cappella Pratensis presenterà la Missa Aurea, Musiche per la Cattedrale di Cambrai. Il concerto propone la Messa "Ecce ancilla Domini" di Guillaume Du Fay inserita nella complessa liturgia del mercoledì delle quatuor tempora in Avvento, che prevedeva la drammatizzazione del Vangelo dell’Annunciazione. Le parole di Maria, "Ecco la serva del Signore…", vengono intonate dal tenore sulla melodia gregoriana del Vangelo drammatizzato, struttura portante della Messa, cui fa eco un canto di risposta, "Benedetta sei tu, Maria…". La Cappella Pratensis esegue il programma sulla fonte originale più autorevole, il libro corale della corte borgognona (Bruxelles 5557), integrando il canto piano che richiama la liturgia di Cambrai e della corte borgognona stessa. La presentazione del Vangelo alterna narrazione intonata a parti soliste che interpretano i ruoli di Gabriele e Maria, in linea con la tradizione delle drammatizzazioni tardo medievali. Il concerto si conclude con il mottetto mariano Regina coeli di Busnoys, anch’esso tratto dal medesimo manoscritto. Il risultato è un’immersione nell’atmosfera della Missa aurea, evocando l’immagine di Carlo il Temerario e sua figlia Maria partecipanti alla celebrazione, coinvolti nella meraviglia del miracolo dell’Incarnazione in attesa del Natale.

Fondata nel 1987 e diretta da Stratton Bull, Cappella Pratensis è uno degli ensemble più autorevoli nella musica polifonica dei secoli XV e XVI, con particolare attenzione a compositori come Josquin Desprez. Le loro interpretazioni si basano su ricerche accademiche impegnate e si caratterizzano per l’esecuzione in formazione storica, con i cantori disposti attorno a leggi centrali e l’uso di facsimili di libri corali originali, offrendo così un’esperienza esecutiva autentica e coinvolgente. Inoltre, prima del concerto, presso la Biblioteca delle Oblate si terrà la conversazione "Guillaume Du Fay e la Missa Aurea: Musica, liturgia e teatro sacro", a cura di Peter De Laurentiis, un approfondimento che permetterà di conoscere la liturgia della Cattedrale di Cambrai e il contesto musicale che dette origine a questo capolavoro.

Il 21 settembre, al Cenacolo del Fuligno, la cantante e gambista Giovanna Baviera proporrà "Soloindue", un percorso che dal "cantar alla viola" rinascimentale si dipanerà fino a composizioni contemporanee, mettendo in luce la ricchezza timbrica e la versatilità della viola da gamba in dialogo con la voce. Il festival si concluderà il 25 settembre nello stesso luogo con "Virgo et Mater" di L’Homme Armé, diretto da Fabio Lombardo, un omaggio alla musica sacra di Giovanni Pierluigi da Palestrina, in occasione dei 500 anni dalla nascita del compositore. Il programma includerà mottetti e messe mariane, espressioni di equilibrio formale e contrappunto raffinato, valorizzate dalla spazialità sonora offerta dal Cenacolo.

Le visite musicali sono un’altra componente fondamentale di FloReMus, poiché collegano repertorio musicale e luoghi storici. Il 7 settembre, nella Chiesa di Santa Maria e Santa Brigida al Paradiso, Luciano Artusi in collaborazione con l’Ensemble La Reverdie guiderà un itinerario tra testi e musiche del Paradiso degli Alberti; il 15 settembre, alla Biblioteca Riccardiana, Roberta Masini, Fabio Lombardo e L’Homme Armé Consort proporranno "Manoscritti che suonano", un viaggio nelle canzoni europee del Quattrocento tratte dai ricchi fondi fiorentini; il 19 settembre, alla Biblioteca Nazionale Centrale, Francesco Zimei e Ada Labriola presenteranno il manoscritto Banco Rari 18, una fonte fondamentale per la lauda trecentesca, accompagnato da esecuzioni dal vivo dell’Homme Armé Consort.

A completare la ricca offerta, come anticipato, sono i "Concerts à boire", appuntamenti conviviali ma di alta qualità musicale, che si svolgono all’ora dell’aperitivo in luoghi vicini a locali pubblici. L’8 settembre al Cenacolo del Fuligno il Duo Le musicali favelle eseguirà "Lamenti d’amore"; l’11 settembre al MAD, Piazza delle Murate, l’Ensemble Le Belve Erranti presenterà "Solo alla finestra"; il 17 settembre al Cenacolo di Andrea del Sarto, Museo di San Salvi, l’Ensemble Dulcedo Ardens proporrà "Maddalene"; infine, il 23 settembre alla Certosa di Firenze, il Sìdar Ensemble chiuderà con "Il nuovo Orfeo".

FloReMus, con la sua miscela di rigore musicologico e di intensa esperienza artistica, conferma il suo ruolo di osservatorio privilegiato sulla musica antica, offrendo un percorso unico attraverso le radici e le trasformazioni che hanno definito la musica rinascimentale e oltre, valorizzando insieme il patrimonio sonoro e culturale di Firenze e della Toscana.


Informazioni: https://hommearme.it/

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