Il vino raccontato attraverso la fisica, la chimica e le neuroscienze : ecco “Il tempo in una bottiglia - Storia Naturale del Vino”, firmato da Rob DeSalle e Ian Tattersal, dell’American Muesum of Natural History di New York.
I nostri vini - dalle dolci colline della Franciacorta alle luminose terre della Maremma toscana - rappresentano per noi la volontà di preservare ed esaltare la tradizione della grande enologia italiana, nel segno della qualità, delle differenze, della biodiversità, e sono - ne siamo certi - ambasciatori straordinari di uno stile di vita davvero unico in un mondo globalizzato, che però sempre di più cerca l’identità e l’eccellenza. La scienza è da sempre motore di progresso e crescita, singola e collettiva, e deve aiutarci a comprendere il più possibile i processi della nostra vita e del nostro lavoro per renderlo migliore, per stimolarci a raggiungere una giusta armonia tra produzione e consumo, tra piacere ed equilibrio, tra storia e futuro.
Francesca Moretti - Ad Terra Moretti Area Vino
Il libro che è stato presentato, alla presenza dei due autori e dall'editore Vittorio Bo, presso l’Università di Scienza
Gastronomiche di Pollenzo, ed è stato realizzatato anche grazie al contributo del
Gruppo Terra Moretti, con l’ad della divisione vino Francesca Moretti che ha
firmato la prefazione.
Un bell’incontro tra comunità scientifica e mondo del vino,
che parte dalla semplice riflessione che ha guidato l’opera di DeSalle e
Tattersal: “perché gli acini spremuti diventano vino? Per spiegarlo bisogna
tornare all’inizio di tutto: agli atomi e alle molecole, i “mattoni” che
plasmano tanto l’universo quanto il vino”.
La prefazione de “Il tempo in una bottiglia - Storia
Naturale del Vino” di Rob DeSalle e Ian Tattersal
Questo libro è stato pensato e scritto per il pubblico
americano, ma visto che siamo da molto tempo amanti ed estimatori dei vini
italiani, abbiamo accolto con grande entusiasmo la proposta di Codice Edizioni
di far uscire un’edizione per l’Italia.
Per ragioni strettamente pratiche non è stato possibile
riscrivere il volume tenendo presente questo allargamento di lettori; va detto,
tuttavia, che nelle pagine che state per leggere ci occupiamo della storia
naturale del vino in generale, e non di temi più marcatamente nazionali e
regionali, peraltro affrontati in un gran numero di libri. Per questo motivo
siamo convinti che “Il tempo in una bottiglia”, pur nella sua forma originale, non
risulterà meno godibile al lettore italiano.
Tanto per fare un esempio, quando parliamo di come la
geologia, il paesaggio, il clima e le tradizioni nel loro insieme influenzino
la produzione di vino in una particolare area, abbiamo attinto soprattutto da
casi americani e francesi: la Francia è il paese europeo che in fatto di vini è
più familiare al pubblico statunitense, e dove - va detto - è stato coniato il
termine terroir.
Al lettore italiano certo non sfuggirà che gli argomenti
discussi hanno numerosi paralleli nel suo paese, e che i medesimi principi
fondamentali possono essere applicati ovunque cresca la vite. Va da sé che
l’Italia è oggi uno dei paesi più importanti al mondo nel settore vitivinicolo.
Molti andrebbero oltre, sostenendo che è il più importante; giudizio che noi
peraltro non avremmo nessuna difficoltà a condividere.
L’Italia ha giocato un ruolo fondamentale e unico nella
storia del vino, e ancora oggi ci regala una straordinaria varietà, dai bianchi
della Val d’Aosta, snelli, lievemente acidi e sorprendentemente complessi, ai
rossi siciliani, densi, corposi e ricchi di estratto, senza dimenticare le
dolci colline della Franciacorta, culla di eccellenti spumanti di suadente
finezza, e la Toscana, che ancora oggi è un punto di riferimento nella
creazione di vini che sono perfetti interpreti delle specifiche identità della
sua terra. In mezzo c’è stata una vita intera di meravigliose esperienze, ad
ogni livello di qualità, originalità e prezzo; la nostra ammirazione sconfinata
per i vini italiani - e chi li produce - dovrebbe trasparire con una certa
evidenza dai numerosi riferimenti disseminati lungo tutto il libro. Anzi, se
fossimo per qualche motivo costretti a bere i vini di un solo paese - e ci
auguriamo che questo non accada mai ... - con ogni probabilità sceglieremmo
proprio l’Italia.
Questa breve prefazione ci offre anche l’opportunità di
esprimere la nostra gratitudine allo staff di Codice edizioni - a partire da
Vittorio Bo, Enrico Casadei e Beatrice Mautino - che ci ha dato la possibilità
di raggiungere con il nostro libro il pubblico italiano. Vorremmo anche
ringraziare Sonia Cambursano, per la sua traduzione e, ancora una volta,
Patricia Wynne per le illustrazioni. È stato un piacere lavorare con tutti voi.
Rob DeSalle e Ian Tattersal
La prefazione de “Il tempo in una bottiglia - Storia
Naturale del Vino” di Francesca Moretti
Per chi come noi si occupa di vino ogni giorno, in un
presente continuo segnato dalle stagioni e dal loro costante mutamento,
accogliere l’invito ad essere compagni e promotori di questo bellissimo libro
ci è parso del tutto naturale. Già il titolo, “Il tempo in una bottiglia”,
denuncia la precisa intenzione di raccontare in modo inedito la grande storia
del vino e coincide perfettamente con la filosofia delle nostre cantine, nelle
quali si intrecciano racconti di vita, esperienze personali, ricerca continua e
appassionata per l’eccellenza.
Un vino può davvero essere il racconto di una vita, per
quanti lo lavorano con amore e per chi lo apprezzerà nel momento in cui vorrà
gustarlo; ed è proprio il metro del tempo che condiziona, aiuta, arricchisce il
suo senso e il suo valore. Ci ha subito incuriosito il fatto che due grandi
scienziati come Ian Tattersall e Robert DeSalle, un antropologo e un biologo
molecolare, si siano avventurati nelle profondità storiche e scientifiche del
vino, per raccontarne l’origine, la composizione, le variazioni, gli usi e
l’evoluzione. Questo ci aiuta a capire il ruolo e la responsabilità che abbiamo
quando lavoriamo la vite fino ad arrivare sulle tavole dei nostri clienti.
I nostri vini - dalle dolci colline della Franciacorta alle luminose terre della Maremma toscana - rappresentano per noi la volontà di preservare ed esaltare la tradizione della grande enologia italiana, nel segno della qualità, delle differenze, della biodiversità, e sono - ne siamo certi - ambasciatori straordinari di uno stile di vita davvero unico in un mondo globalizzato, che però sempre di più cerca l’identità e l’eccellenza. La scienza è da sempre motore di progresso e crescita, singola e collettiva, e deve aiutarci a comprendere il più possibile i processi della nostra vita e del nostro lavoro per renderlo migliore, per stimolarci a raggiungere una giusta armonia tra produzione e consumo, tra piacere ed equilibrio, tra storia e futuro.
Francesca Moretti - Ad Terra Moretti Area Vino
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