Passa ai contenuti principali

Casavecchia, la condotta Slow Food Volturno celebra un grande vitigno autoctono nel suo territorio d'elezione

Un grande vitigno autoctono, una storia antichissima, un legame strettissimo con il proprio territorio d’origine. Nel comune di Pontelatone, in provincia di Caserta, si celebra in grande stile una delle eccellenze del territorio: il Casavecchia di Pontelatone, dal 2012 Denominazione di Origine (Dop).

Sabato 22 e domenica 23 luglio nel centro storico di Pontelatone per due giorni spazio a degustazioni, Area Food, Spazio Cultura, convegni, Biodiversità, Laboratori del gusto e gemellaggi: è il “Casavecchia Wine Festival”, evento giunto alla terza edizione e promosso dalla Condotta Slow Food Volturno con il patrocinio del Comune di Pontelatone e dell’Associazione Nazionale Città del Vino. 

Un progetto innovativo che vuole far conoscere gli aspetti culturali, economici, storici ed identitari che il vino rappresenta, concentrandosi sulla diffusione e promozione delle caratteristiche della denominazione che dà il nome al Festival. I prodotti tipici che affiancheranno il Casavecchia - proposto nel corso di degustazioni e approfondimenti a cura di Degustatori Ufficiali di AIS Campania e del giornalista e assaggiatore Paolo De Cristofaro - rappresenteranno la forte identità del territorio casertano e, in generale, della Campania. Ma il Casavecchia Wine Festival vuol andare oltre la dimensione dell’enoturismo, offrendo al visitatore consapevole un consumo non solo fisico, ma anche simbolico del prodotto turistico e del suo spazio. Una dimensione esperienziale per il consumo delle eccellenze agroalimentari ma, soprattutto, per il vino, che racchiude in sé anche elementi di forte spessore culturale. A rappresentare il Casavecchia saranno le aziende vitivinicole Agricola Antropoli, Alois, Beati Colli, Cantina di Lisandro, Il Verro, Le Fontanelle, Sclavia, Terre del Principe, Vestini Campagnano, Vigne Chigi, Viticoltori del Casavecchia.

Nel centro storico di Pontelatone, dunque, Convegni, Area Food, Spazio Cultura, Biodiversità, Laboratori del gusto e gemellaggi andranno a comporre l’intenso programma della due giorni casertana. Oltre ai momenti di confronto tra operatori ed istituzioni, all'interno del centro storico di Pontelatone saranno organizzate degustazioni da parte delle aziende produttrici di Casavecchia, affiancate da ristoratori selezionati che serviranno piatti preparati al momento con farine da grani antichi, materia prima esclusivamente da agricoltura biologica, carni selezionate da produttori che lavorano su filiera corta, seguendo rigorosamente la filosofia del "buono, pulito e giusto" che rappresenta il principio fondamentale dell’attività di Slow Food. Talkshow, proiezioni, letture e dialoghi con autori, scambi di esperienze attraverso visite guidate e momenti di approfondimento anche scientifico e divulgativo, per puntare alla valorizzazione del senso del luogo, dell’alimentazione, della riscoperta delle produzioni autoctone, ambiente per uno stile di vita slow a impatto zero, qualità̀ della vita più sostenibile. Una intera area, a ridosso del centro storico, sarà destinata ai produttori di Presìdi e alle Comunità di Terra Madre e non mancheranno i Laboratori del gusto di Slow Food tenuti dai Master of Food Armando Palumbo e Vincenzo Coppola su mozzarella, vino, olio e farine da grani antichi. E ancora i Gemellaggi, con la presenza di altre regioni in esposizione con i propri vini per uno scambio enogastronomico e culturale. Ci sarà spazio anche per i concerti di musica jazz e per l’arte, con una installazione di arte multimediale a Palazzo Galpiati realizzata dal maestro Giovanni Izzo e dall'architetto Raffaele Cutillo dal titolo “Città cruda”, la mostra “Ex vite vita. Casavecchia stories” a cura di Enzo Battarra, e opere di Peppe Ferraro, Battista Marello e Giovanni Tariello.

Tra gli appuntamenti già fissati, i convegni sui temi “Promozione e sviluppo enoturistico: strategie e attività sinergiche di sviluppo territoriale” e “Sostenibilità e biodinamica”, alla presenza di Maria Grazia De Simone, consigliere nazionale e responsabile Campania per l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.

Un grande palcoscenico culturale a cielo aperto per una delle denominazioni d’eccellenza della Campania - la cui zona di produzione ingloba 8 comuni, dislocati tra la piana di Pontelatone e la fascia collinare che si affaccia verso il Matese e il Sannio, tra Castel Campagnano e Ruviano - con l’obiettivo di creare un’occasione di incontro tra operatori del settore vitivinicolo, agroalimentare e turistico sviluppando sinergie di promozione e commercializzazione, contribuendo alla realizzazione di un sistema di offerta turistico-enogastronomica basato sulle risorse autoctone.

“I prodotti enogastronomici ormai rappresentano ed esaltano l'identità e la cultura di un territorio come può esserlo il paesaggio – affermano gli organizzatori del Casavecchia Wine Festival, Peppe Santagata e Francesco Scaramuzzo - e perciò sono essi stessi un’importante componente del patrimonio turistico. Grazie ad essi, il potenziale turista può stabilire relazioni e avviare comparazioni culturali all’interno delle comunità con cui entra in contatto. Una relazione che consente di utilizzare i prodotti tipici come volano per stabilire una forte identità regionale nel mercato del turismo, ed utilizzati come strumento di differenziazione in un mercato globale sempre più competitivo, andando a costituire così il terreno su cui giocare il conflitto dimensionale globale-locale. Il valore intrinseco dell’enogastronomia passa trasversalmente tra le motivazioni, le soddisfazioni, le valutazioni del turista, oltre ad assumere sempre più̀ carattere attrattivo di per sé”.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Felix Culpa: dalle sublimi lacrime di Palestrina alle stelle di Ešenvalds, un dialogo celeste. Il Coro Musicanova in un viaggio sonoro tra le ombre della Passione e l’aurora della Resurrezione

In occasione delle celebrazioni pasquali, il coro polifonico Musicanova presenterà “Felix Culpa - Le Sette Parole di Cristo sulla Croce”, un concerto-meditazione in programma domenica 13 aprile alle ore 20 presso la Parrocchia di Santa Giovanna Antida Thouret a Roma (zona Fonte Meravigliosa), con ingresso gratuito. L’evento, organizzato in collaborazione con Monsignor Antonio Grappone, unirà riflessioni teologiche e un repertorio che spazia dal Rinascimento alla contemporaneità, legando le ultime parole di Gesù in croce a brani emblematici della storia sacra. Felix Culpa si struttura come un itinerario meditativo attraverso un percorso storico-musicale che si svilupperà a partire dalla lettura e dal commento delle frasi che Gesù pronunciò sulla Croce poco prima di spirare: ognuna di esse sarà collegata a un brano che il coro, diretto dal Maestro Fabrizio Barchi, eseguirà poco dopo. La serata vedrà anche la partecipazione di Monsignor Antonio Grappone che, attraverso le sue riflessioni,...

Scienza, sviluppato dispositivo per misurare il metanolo nel vino

Ricercatori svizzeri hanno sviluppato un dispositivo economico che rileva basse concentrazioni di metanolo nel vino. La nuova tecnologia può essere utilizzata sia da i consumatori che dai produttori ed è in grado di rilevare valori di metanolo in soli due minuti. Perdita di coscienza fino al coma, disturbi visivi fino alla cecità, acidosi metabolica. Sono i segni caratteristici dell’intossicazione da alcool metilico o metanolo. In piccolissime percentuali, l’alcool metilico, è un componente naturale del vino ma che se aumentato dolosamente, provoca danni permanenti, portando anche alla morte. E' bene ricordare che più di trent'anni fa e purtroppo proprio in Italia, si verificò il più grave scandalo nel settore del vino. Si tratta del triste episodio del "vino al metanolo" che nel marzo 1986 provocò 23 vittime e lesioni gravissime a decine di persone come la perdita della vista. Al quel particolare vino erano state aggiunte dosi elevatissime di metanolo per alzare fr...