A New Light: convince il debutto discografico di The Mancunium Consort. Il giovane ensemble britannico sorprende per maturità esecutiva e raffinata scelta del repertorio sacro
Quello che ho da subito notato in The Mancunium Consort, è la loro linea interpretativa molto riconoscibile, con suoni fermi, intonazione basata sulla scala temperata, grande precisione nelle articolazioni, insomma un ascolto piacevole, indipendentemente dal testo. Una prassi questa, che è frutto di quell'interrotta tradizione squisitamente anglosassone, sempre alla ricerca della migliore performance possibile.
L’ascolto si apre con la solare Hail Gladdening Light di Charles Wood, una scelta non casuale, in quanto il brano ben si accorda con lo stile interpretativo del gruppo, che qui combina grande sobrietà tecnica e raffinata eleganza espressiva. Wood si distingue per la sua capacità di coniugare semplicità e profondità emotiva attraverso l'uso di armonie disinvolte e di strutture che contribuiscono a creare un’atmosfera di serenità e introspezione. La sua musica, molto apprezzata nel mondo della musica sacra anglicana, si caratterizza per la chiarezza delle linee vocali e l'uso sapiente dei contrasti timbrici e dinamici.
A seguire due pagine intense di Thomas Tallis; O Sacrum Convivium e O Nata Lux, sono esempi eccellenti di uno stile in cui lirismo e rigore contrappuntistico convivono armoniosamente. Entrambe le composizioni rappresentano autentici capolavori della musica rinascimentale inglese, veicoli di una spiritualità profonda, in cui bellezza melodica e rigorosa gestione delle voci, si fondono con naturalezza. Le dissonanze finemente risolte creano un dialogo musicale avvolgente, in cui la poetica di Tallis viene mantenuta in equilibrio perfetto tra le esigenze espressive del testo e la coerenza strutturale, generando un’atmosfera contemplativa e di intensa spiritualità.
Vigilate di William Byrd e Quemadmodum di John Taverner sono composizioni emblematiche del profondo senso del sacro che caratterizza la polifonia inglese rinascimentale. In Vigilate, l'atmosfera si veste di intensa solennità; l'ensemble gioca con contrasti di dinamica e tessiture complesse che trasmettono una profonda partecipazione emotiva al testo sacro. La struttura musicale è attentamente costruita per enfatizzare la vigilanza spirituale, con passaggi di grande respiro melodico e momenti di tensione quasi meditativa.
Quemadmodum di Taverner, è un esempio di maestria nella gestione delle linee vocali sovrapposte, dove ogni parte contribuisce a una costruzione sonora di grande imponenza e raccoglimento. Qui l’equilibrio tra armonia e contrappunto raggiunge un livello di perfezione che trasmette con forza la grandezza del messaggio religioso, mantenendo comunque un’intensità intima e contemplativa. Un brano questo a cui sono particolarmente affezionato.
A questa ricca tradizione rinascimentale inglese si affiancano capolavori di maestri italiani e europei come l'ormai immancabile Giovanni Pierluigi da Palestrina e i meno interpretati Heinrich Isaac, John Sheppard e Jean Mouton, che hanno contribuito a definire un ideale di purezza formale e spiritualità musicale.
Il percorso prosegue nel tempo fino ad approdare a pagine del repertorio moderno e contemporaneo, con autori come Francis Poulenc, Maurice Duruflé e Gerald Finzi. La scelta di questi compositori denota una sapiente apertura verso linguaggi espressivi che si caratterizzano per una profonda interiorità e un raffinato colorismo armonico, aggiungendo nuovi livelli di intensità emotiva e profondità spirituale alle radici della musica sacra classica. Mancunium Consort mette qui in scena un linguaggio musicale più denso, dalle atmosfere spesso meditativo-religiose, che cementano il legame tra tradizione e modernità, mostrando una continuità di valori e sensibilità attraverso secoli di musica vocale sacra.
Concludo affermando che A New Light è un album che colpisce per la trasparenza del tessuto vocale, la chiarezza delle linee e il costante equilibrio fra lucidità tecnica e comunicazione emotiva. L’interpretazione di ogni brano palesa attenzione filologica e sincera partecipazione, rivelando un ensemble già in possesso di forte identità stilistica.
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