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Chromatic Renaissance: Lasso, Vicentino, Rore, Lusitano, Marenzio, Luzzaschi. La sperimentazione cromatica nel Rinascimento secondo Exaudi

Chromatic Renaissance è un raffinato percorso sonoro tra alcune delle pagine più innovative della sperimentazione cromatica rinascimentale. L’ensemble Exaudi, sotto la direzione di James Weeks, si distingue per rigore filologico e precisione tecnica, facendo emergere le molteplici sfumature di un’epoca segnata da audaci esplorazioni armoniche e timbriche. Il programma comprende opere di Orlando di Lasso, Nicola Vicentino, Cipriano de Rore, Vicente Lusitano, Luca Marenzio e Luzzasco Luzzaschi, offrendo un’immersione suggestiva nell’avanguardia musicale del XVI secolo.


Chromatic Renaissance, ultimo lavoro dell’ensemble britannico Exaudi, è una splendida raccolta che ha il pregio di valorizzare una delle fasi più affascinanti della polifonia rinascimentale, conducendo l’ascoltatore nel cuore di una rivoluzione musicale spesso dimenticata. Nato in Italia nel XVI secolo, con figure di spicco come il compositore e teorico Nicola Vicentino, questo movimento superò i confini dell’armonia convenzionale, suddividendo la scala in 31 note uguali anziché nelle tradizionali 12. Tali idee rivoluzionarie generarono opere microtonali complesse e intensamente cromatiche, capaci di sfidare le convenzioni musicali dell’epoca e di affascinare principi e mecenati ambiziosi.

Questi capolavori aprirono la strada a compositori come Carlo Gesualdo, Cipriano de Rore, Luca Marenzio e Orlando di Lasso, le cui opere rimangono tra le più intense ed elaborate dal punto di vista emotivo ed espressivo del Rinascimento. Faccio presente che dal 2017, l’ensemble britannico Exaudi è in prima linea nella riscoperta di questo straordinario repertorio. La loro residenza presso Aldeburgh Music nello stesso anno ha segnato la prima esecuzione moderna a cappella delle opere microtonali di Vicentino. Ancora oggi, Exaudi resta l’unico ensemble a esplorare regolarmente questa musica tanto complessa quanto affascinante.

Exaudi, fondato a Londra nel 2002 da James Weeks (direttore) e dalla soprano Juliet Fraser, è considerato uno dei gruppi vocali più importanti nel panorama della musica contemporanea. La formazione riunisce alcuni dei migliori talenti vocali del Regno Unito e si distingue per l’interpretazione di repertori caratterizzati da armonie complesse, con un particolare interesse per la ricerca sonora, la microtonalità e le estetiche sperimentali.

La registrazione si apre con Timor et tremor di Orlando di Lasso, mottetto dalle tinte intense e drammatiche, reso con straordinaria efficacia nel trasmettere il timore e l’angoscia evocati dal testo sacro. È tuttavia Carmina Chromatico, prologo del ciclo dei Prophetiae Sibyllarum, a mettere in luce la centralità e l’uso innovativo del cromatismo, conferendo ai testi un’aura arcaica, misteriosa e profetica, in sintonia con le enigmatiche profezie delle Sibille. La polifonia del brano presenta una tessitura estremamente elaborata che, pur basata su armonie triadiche tipiche del Rinascimento, si sviluppa attraverso modulazioni frequenti e sorprendenti, creando instabilità tonale, sospensione e intensa tensione emotiva. Carmina Chromatico resta una delle opere più studiate e analizzate del repertorio rinascimentale.

Calami sonum ferentes di Cipriano de Rore si distingue per lo splendore espressivo e la finezza della scrittura. Il progressivo movimento ascendente in semitoni genera una tensione intensa e avvolgente, mentre l’equilibrio timbrico valorizza particolarmente le voci gravi, sostenute da tenori dal colore limpido e penetrante. L’interpretazione si colloca a metà strada tra le letture più cupe e dense della tradizione e quelle più recenti, di impronta strumentale, apprezzate per la loro raffinatezza sonora e chiarezza formale.

Le composizioni di Nicola Vicentino si impongono per complessità e solidità esecutiva: Exaudi percorre con rara padronanza l'ardua strada dell’intonazione microtonale, mantenendo precisione e equilibrio tra le voci, trasformando intervalli minuscoli in scelte espressive nitide e percepibili. Dolce mio ben, con le sue sottili e continue modulazioni, mette in luce la capacità dell’ensemble di coniugare virtuosismo tecnico e intensità espressiva, restituendo vitalità e tensione a una musica che altrimenti potrebbe apparire astratta e impegnativa.

Heu me, Domine di Vicente Lusitano offre all’album una prospettiva di grande respiro. Il brano si distingue per la chiarezza dell’intonazione e l’equilibrio nella valorizzazione del testo sacro, come nella frase ubi fugiam, senza ricorrere a eccessi di dissonanza. I moti cromatici ascendenti e discendenti amplificano la tensione emotiva, mentre la struttura segmentata e la tecnica imitativa, articolate con cura, pongono l’ensemble di fronte a una sfida interpretativa stimolante. Exaudi riesce a illuminare parole e frasi chiave, ridefinendo la texture vocale e trasformando la complessità formale in un’esperienza sonora immediata e coinvolgente. Concepito più come esercizio teorico che come composizione convenzionale, Heu me anticipa con la sua audacia cromatica alcune delle sperimentazioni microtonali ed espressive del tardo Rinascimento, instaurando un dialogo ideale con la visione armonica di Nicola Vicentino.

Il programma si conclude con capolavori di Luca Marenzio e Luzzasco Luzzaschi, la cui sensibilità melodica è pienamente colta dall’ensemble; la dinamica vocale, le pause e il ritmo sono ben modellati sul significato delle parole, creando tensione e rilascio emotivo. La musicalità di Marenzio, con i suoi contrasti poetici e la cura del dettaglio, dialoga così idealmente con lo stile virtuosistico e le complesse ornamentazioni di Luzzaschi, richiamando ed esaltando il virtuosismo tipico delle corti ferraresi. Chromatic Renaissance emerge come una lettura decisa che valorizza la varietà e la ricchezza di un’epoca in cui coraggio musicale e ingegno compositivo si incontrano in forme suggestive e quasi moderne nel loro ardire.

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