Trasformazione tecnologica delle filiere agroalimentari: la ricerca scende in campo con TEA4IT. Una tappa decisiva in linea con le sfide ambientali e di mercato del futuro
Parte ufficialmente TEA4IT – Tecnologie di Evoluzione Assistita per le filiere agroalimentari italiane, progetto coordinato da CREA e finanziato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. L’iniziativa mira a sviluppare varietà vegetali di alta qualità e maggior resilienza, sfruttando le Tecnologie di Evoluzione Assistita (TEA), come il genome editing e la cisgenesi, per valorizzare le caratteristiche uniche delle colture italiane e rafforzare la competitività del Made in Italy nel mercato globale.
Il settore agroalimentare italiano si prepara a un’importante svolta tecnologica con l’avvio del progetto TEA4IT, finanziato con 9 milioni di euro dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e coordinato dal CREA. Questa iniziativa punta a introdurre le Tecnologie di Evoluzione Assistita (TEA), strumenti innovativi come il genome editing e la cisgenesi, per sviluppare nuove varietà vegetali più resistenti, sostenibili e di qualità superiore.
Il progetto TEA4IT coinvolge i principali centri di ricerca e università italiane e si propone di creare un polo nazionale d’eccellenza per l’innovazione agroalimentare. Grazie a un approccio integrato tra genomica, bioinformatica e sperimentazioni in campo, l’iniziativa mira a trasferire le nuove tecnologie alle filiere produttive, migliorandone la qualità, la resilienza e la sostenibilità. Il sostegno normativo offerto dai recenti decreti governativi ha reso possibile la sperimentazione delle nuove varietà in condizioni reali, favorendo un avanzamento tecnologico strategico per l’agricoltura italiana.
TEA4IT riunisce le principali eccellenze scientifiche nazionali, inclusi numerosi atenei (Torino, Bologna, Milano, Tuscia, Verona, Catania, Ferrara), enti di ricerca pubblici come CNR e Fondazione Edmund Mach, e partner privati come IGA Technology Services, insieme ai centri CREA specializzati in vari settori agricoli: dalla genomica alla viticoltura, dall’orticoltura alla frutticoltura e olivicoltura.
Il progetto punta a costituire un polo d’eccellenza per lo sviluppo condiviso delle TEA, promuovendo innovazioni che migliorino la qualità, la sostenibilità e la sicurezza delle produzioni agricole italiane. Inoltre, TEA4IT si propone come interlocutore autorevole nelle sedi nazionali e comunitarie per la tutela della proprietà intellettuale relativa ai nuovi genotipi e favorisce il trasferimento tecnologico attraverso le aziende sperimentali del CREA, rappresentando così un approccio integrato e strategico alla ricerca applicata.
La sperimentazione in campo è stata resa possibile grazie al Decreto Siccità e al Decreto Agricoltura, due provvedimenti legislativi che hanno aperto nuove opportunità per la ricerca agronomica, anche in condizioni climatiche difficili, e per l’autorizzazione di sperimentazioni basate sulle TEA.
I materiali vegetali generati saranno sottoposti a rigorose analisi genetiche e fenotipiche per verificarne l’efficacia in condizioni reali, secondo le autorizzazioni ministeriali in materia ambientale. Il progetto approfondirà colture strategiche come solanacee, colture arboree e cereali a paglia, ampliando così l’applicabilità delle tecnologie a gran parte del patrimonio agricolo nazionale.
Grazie all’approccio multi-omico e all’uso avanzato della bioinformatica, sarà possibile identificare geni chiave e progettare interventi di genome editing sempre più precisi e sostenibili, con particolare attenzione a sfide tecniche rilevanti come la rigenerazione di specie cruciali quali olivo e pesco.
Infine, TEA4IT si occuperà anche della gestione e tutela della proprietà intellettuale per la valorizzazione e protezione delle innovazioni, a vantaggio della comunità scientifica e dei produttori.
Il presidente del CREA, Andrea Rocchi, sottolinea l’importanza del progetto come passaggio cruciale per il CREA, che potrà ampliare le competenze in questo ambito innovativo, e per l’agricoltura italiana, che acquisirà un potente strumento per essere più resiliente, sostenibile e produttiva. Rocchi ringrazia inoltre il ministro Lollobrigida, che ha fortemente voluto questo progetto affidandone il coordinamento al CREA; una scelta questa che evidenzia il ruolo della ricerca agroalimentare italiana come fulcro di una sinergia efficace a livello nazionale.
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