Passa ai contenuti principali

Jazz & Wine in Montalcino. Il sound fresco ed accattivante del "contemporary jazz” incontra le eccellenze enoiche di Montalcino

Si alza il sipario su Jazz & Wine in Montalcino con l’energia contagiosa dei Dirty Six. Martedì 17 luglio a Castello Banfi, il sound accattivante del "contemporary jazz” apre la ventunesima edizione del festival che propone una settimana con i grandi protagonisti della musica jazz internazionale.




Partenza strepitosa per la ventunesima edizione di Jazz & Wine in Montalcino, il festival che nasce dalla collaborazione tra l’azienda vinicola Banfi, la famiglia Rubei dell’Alexanderplatz di Roma e il Comune di Montalcino. Martedì 17 luglio,nel suggestivo Castello Banfi, a dare il via a quella che ormai è una delle rassegne più longeve e conosciute nel panorama musicale italiano saranno i Dirty Six con una performance imperdibile che apre una settimana all’insegna dei grandi protagonisti del jazz mondiale.

Il sound fresco ed accattivante del "contemporary jazz”, sarà il filo conduttore della performance che riunisce sul palco il meglio del jazz italiano di questi ultimi anni: Daniele Scannapieco (sax), Claudio Filippini (piano), Lorenzo Tucci (drums), Tommaso Scannapieco (bass), Gianfranco Campagnoli (trumpet) e Roberto Schiano (trombone).  Nata da un’idea del pianista Claudio Filippini e ispirata agli Snarky Puppy,la parola d’ordine di questa band è energia, per un viaggio fatto di atmosfere rhythm and blues, jazz, funky in linea con le nuove tendenze groovyche si stanno facendo strada nel circuito newyorkese.
La collaborazione con L’Eroica®  arricchirà la giornata di apertura di questa 21^ edizione di Jazz&Wine in Montalcino. In programma, infatti, un percorso su strade bianche che attraversano i magnifici paesaggi della Val d’Orcia e delle Crete Senesi, per un totale di 40 km.  La partenza è dalla Fortezza di Montalcino alle 17:00, con rientro su Montalcino alle 19:30. Oltre alle bici da Eroica, sarà possibile noleggiare anche delle Gravel, tutto gratuitamente, inclusa l’apericena presso OCRA. Alle 21:00 è previsto il trasferimento a Castello Banfi per il concerto dei Dirty Six.

Immancabilemercoledì 18 luglio l’appuntamento con la Jazz & Wine Orchestra diretta da Mario Corvini, che come ogni anno dà il via ai concerti nella Fortezza di Montalcino con un grande ospite internazionale. L’energica big band di quasi 20 elementi nata per celebrare il matrimonio tra vino e jazz, che ha reso questo festival famoso nel mondo, ospiterà il sassofonista e compositore argentino Javier Girottoall’insegna di un tango jazz in versione orchestrale come non l’abbiamo mai sentito.
Una scommessa vinta quella della Jazz & Wine Orchestra: tra i primissimi credere in un progetto come questo, oggi l’orchestra, che si è aggiudicata il premio SIAE, è presente nei migliori festival nazionali ed è resident orchestra al festival di Montalcino dal 2015.

Giovedì 19 luglio ecco il primo di due grandi appuntamenti di blasone mondiale a cui Jazz & Wine ci ha abituato: sul palco l’eleganza, il carisma e l’energia di Billy Hart Quartet ft Joshua Redman.
Joshua Redman, uno degli artisti più acclamati del panorama jazz internazionale fortemente voluto dal festival, considerato fra i più importanti sassofonisti del mondo, sale sul palco al fianco del trio del batterista Billy Hart, leggenda del jazz statunitense, dando vita a una vera e propria all stars band, con Ethan Iverson al pianoforte, e Ben Street al contrabbasso. Un appuntamento assolutamente da non perdere.

Nella volontà di celebrare il miglior jazz italiano, il festival propone “Around Gershwin” lo spettacolo che venerdì 20 luglio vede sul palco Giovanni Tommaso (c.bass), Rita Marcotulli (piano) due interpreti che da anni vantano collaborazioni con star internazionali accompagnati dal talentuosoAlessandro Paternesi (drums). Il trio darà vita a un appuntamento trascinante con un repertorio dedicato a celebri standard di George Gershwin e ad alcune composizioni originali di Giovanni Tommaso.

Il festival proseguesabato 21 luglio con “In Motion Beat”, la band che raggruppa musicisti di cinque diversi paesi e che porta in Europa il meglio del melting pot newyorkese, città dove vivono e lavorano da anni. Il sound del gruppo, rappresenta l’eterogeneo background culturale dei musicisti che lo compongono e che sono Eleni Arapoglou (vocals), Erin Bentlage (vocals), Daniel Rotem (saxophone), Mike Bono (guitar), Christian Li (piano), Luca Alemanno (bass), Roberto Giaquinto (drums).

Gran finale domenica 22 luglio con l’altra grande star internazionale di questa edizione. Alla Fortezza di Montalcino arriva Christian McBride's New Jawn.
McBride è uno dei musicisti più autorevoli e rispettati del mondo musicale contemporaneo. Vincitore di ben cinque Grammy Awards ha partecipato alla registrazione di più di 300 dischi di ogni genere.
Il suo contrabbasso è il pilastro su cui hanno poggiato gli equilibri di innumerevoli band. Con lui Josh Evans (trumpet), Marcus Strickland (saxophone) e Nasheet Waits (drums).

Tutti gli spettacoli di Jazz & Wine in Montalcino avranno inizio alle ore 21.45.

Informazioni, prenotazioni e biglietti
Proloco Montalcino, 0577 849331 / 348 8855416 - info@prolocomontalcino.com
Banfi 0577 840111 - marketing@banfi.it (anche prenotazioni per i concerti di Castello Banfi)
Informazioni e prenotazioni
montalcinojazzandwine.com
eventbrite.it

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro

Musica e psicologia, cambia la percezione di consonanza e dissonanza: uno studio smentisce l'universalità del concetto di armonia di Pitagora

I risultati di una ricerca dell'Università di Cambridge, smentiscono l'universalità del concetto di armonia di Pitagora. Nascono apprezzamenti istintivi verso nuovi tipi di armonia. Lo studio pubblicato su Nature Communications. Un team di ricerca dell’Università di Cambridge, Princeton e del Max Planck Institute for Empirical Aesthetics, ha scoperto che nei normali contesti di ascolto, in realtà non preferiamo che gli accordi siano perfettamente all'interno dei rapporti matematici professati da Pitagora.  Il tono e l’accordatura degli strumenti musicali hanno il potere di manipolare la nostra percezione dell'armonia. I risultati dello studio ribaltano gli assunti di secoli di teoria musicale occidentale e incoraggiano una maggiore sperimentazione con strumenti provenienti da culture diverse. Secondo il filosofo greco Pitagora, la "consonanza" - una combinazione di note dal suono piacevole - è prodotta da relazioni speciali tra numeri semplici come 3 e 4. Rece

Libri. La tecnica del contrappunto vocale nel Cinquecento. Un trattato fondamentale per giovani compositori

Scritto da Renato Dionisi e Bruno Zanolini per la Suvini Zerboni, La tecnica del contrappunto vocale nel Cinquecento è ancora oggi un testo di riferimento per quanti vogliano intraprendere gli studi di composizione offrendo all'allievo una base per potersi appropriare di un solido artigianato che gli consenta di "piegar la nota al voler dell'idea". Quello scritto da Renato Dionisi e Bruno Zanolini che fu suo allievo, costituisce un'ottima guida sullo studio del contrappunto e per la formazione del giovane compositore che ancora non ha individuato una personale cifra stilistica. La scrittura corale era per Dionisi, allievo di Celestino Eccher, maestro di formazione romana, la base di ogni possibile apprendistato in virtù del rigore che la scrittura corale impone e del relativamente più facile controllo che se ne può avere.  In Italia, e non solo in Italia, gli studi di composizione si svolgono ancora secondo un percorso obbligato, che parte dall'armonia, proseg