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Viticoltura e Ricerca, Drosophila suzukii: analizzati i marcatori rilasciati dall'insetto durante l’oviposizione. Saranno utilizzati nella lotta integrata

L’unità di entomologia agraria di San Michele all’Adige ha caratterizzato per la prima volta i marcatori rilasciati da Drosophila suzukii - meglio conosciuto come moscerino della frutta -  durante l’oviposizione per utilizzarli nella lotta integrata. Per la ricerca premiata al Congresso europeo di Entomologia Gabriella Tait, dottoranda FEM. 

Gabriella Tait, dottoranda alla Fondazione Edmund Mach, è stata premiata per la sua presentazione orale all’undicesimo Congresso Europeo di Entomologia svoltosi dal 2 al 6 luglio a Napoli. La ricercatrice trentina ha convinto la giuria di esperti con uno speech sulla lotta integrata al moscerino della frutta Drosophila suzukii. L’unità di entomologia agraria di San Michele all’Adige, infatti, per la prima volta ha caratterizzato i marcatori rilasciati dagli insetti durante l’oviposizione come possibili strumenti per interferire sulla diffusione della Drosophila, specie aliena particolarmente dannosa per i piccoli frutti.

Gabriella Tait, laureata in Biologia a Pavia e vincitrice di una borsa di dottorato in convenzione con l’Università degli studi di Udine, ha ottenuto il riconoscimento assieme ad altri quattro studenti da Svezia, Belgio, Polonia e Stati Uniti durante il Congresso organizzato a Napoli dall’Accademia nazionale italiana di entomologia, dalla Società entomologica italiana e dall’Università di Napoli. All’evento, il più importante meeting europeo sul tema, hanno partecipato oltre un migliaio di esperti da 65 Paesi, con 500 speaker intervenuti in cinque giorni.

La presentazione della dottoranda trentina è stata inserita nella sezione “Chemical ecology and multitrophic interactions”. Nei quindici minuti a disposizione, Gabriella Tait ha illustrato il suo lavoro sulle dinamiche di oviposizione della Drosophila suzukii, che hanno messo in evidenza come il parassita tenda a marcare la superficie del frutto con un liquido la cui funzione e presenza non era mai stata evidenziata in passato. Gli esperimenti di laboratorio hanno permesso di definire la composizione del liquido e dimostrare come la marcatura sia in effetti un indicatore per le altre femmine di un buon substrato di crescita per la progenie. In questo modo le femmine di Drosophila risultano attratte dai frutti marcati.

Grazie a queste nuove informazioni sarà possibile mettere a punto nuove tecniche di attrazione, di interferenza e di manipolazione del movimento dell’insetto, basandosi direttamente su ciò che la specie produce naturalmente. Il premio è un’ulteriore conferma del valore della ricerca FEM nel settore entomologico, dopo la realizzazione del primo vigneto vibrazionale al mondo.

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