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Vino&Lavoro. Coldiretti: metà dei voucher per la vendemmia, fare presto

Occorre fare presto perché circa la metà dei voucher in agricoltura viene impiegata per la raccolta delle uve. Così Roberto Moncalvo all’Assemblea annuale di Coldiretti. Secondo un sondaggio Coldiretti/Ixe’, il 68% dei giovani italiani sarebbe disponibile a partecipare alla vendemmia che quest’anno parte con gli inizi di agosto.




Il ritorno nei campi dei voucher è stato accolto molto positivamente da parte della Coldiretti, in quanto circa 50mila posti di lavoro occasionali possono essere recuperati con trasparenza nelle attività stagionali in campagna dove con l’estate sono iniziate le attività di raccolta e presto ci sarà la vendemmia.

E' stato il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio, il fautore della reintroduzione dei voucher per le attività in agricoltura e per le colf, una presa di posizione importante che è stata fortemente sostenuta dalla Coldiretti dopo che la riforma ha di fatto azzerato questa opportunità in agricoltura che consente di integrare il reddito delle categorie più deboli ma anche per avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti o mantenere attivi anziani pensionati

I voucher rispondono a esigenze di specifici settori come quello dell’agricoltura, ha detto Di Maio presente all'Assemblea annuale di Coldiretti che si è aperta questa mattina a Roma. "A queste condizioni noi ci stiamo, se invece qualcuno vuole introdurli per sfruttare i lavoratori noi alzeremo un muro di cemento armato". Per quanto riguarda le reintroduzione delle causali nei contratti a termine, il leader del Movimento Cinque Stelle spiega che "i contratti stagionali hanno una loro disciplina, adesso sta girando questa fake news secondo cui io avrei mollato sulle causali dei contratti stagionali, ma i contratti stagionali non hanno mai avuto le causali; hanno una loro disciplina". "Abbiamo reintrodotto, con il decreto dignità, le causali per i contratti a termine generici, quelli che si occupano in generale del tempo determinato”, ha poi continuato Di Maio., concludendo che per scongiurare gli abusi nell’utilizzo dei voucher “dobbiamo scrivere la norma molto bene. La scriveremo insieme alle categorie, insieme a Coldiretti, insieme al mondo rappresentativo dell’agricoltura in modo tale che possano essere funzionali e non uno strumento che si presti ad abusi”.

I voucher erano stati introdotti per la prima volta in via sperimentale nel 2008 per la vendemmia proprio per le peculiarità dell’offerta di lavoro nelle campagne. Nel corso degli anni successivi l’agricoltura è stata l’unico settore che è rimasto praticamente fedele all’originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali limitazioni (solo lavoro stagionale e solo pensionati e studenti) a differenza de altri settori. Non è un caso che il numero di voucher impiegati in agricoltura sia praticamente rimasto stabile dal 2011 senza gli abusi che si sono verificati in altri settori. In agricoltura sono stati venduti nell’ultimo anno prima dell’abrogazione circa 2 milioni di voucher, più o meno gli stessi dei 5 anni precedenti pari all’incirca a 350mila giornate/anno di lavoro che hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne.

Ora occorre fare presto poiché l’estate coincide con il periodo di maggior impiego di lavoro nelle campagne a partire dalle attività di raccolta di verdura e frutta come albicocche o pesche, fino ad arrivare appunto alla vendemmia che quest'anno inizierà i primi di Agosto e si concentrerà nel mese di settembre. Secondo un sondaggio Coldiretti/Ixe’ il 68% dei giovani italiani sarebbe disponibile a partecipare alla vendemmia o alla raccolta della frutta. I voucher sono quindi uno strumento positivo per l’economia e il lavoro dei territori interessati ma sono anche validi nel favorire l’emersione del sommerso.

“L’Italia non può permettersi di perdere le grandi opportunità di lavoro che vengono da uno dei settori più dinamici dell’economia” ha detto il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, sottolineando l’importanza di “assicurare al settore uno strumento che semplifichi la burocrazia per l’impresa, sia agile e flessibile rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestiva disponibilità all’impiego e dall’altra generi opportunità di integrazione al reddito di cui c’è particolarmente bisogno”.

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