Passa ai contenuti principali

Ricerca, Supermateriali: oltre il grafene, il polimero bidimensionale diventa realtà

Un un team italo-canadese ha realizzato un nuovo supermateriale simile al grafene ma con migliori proprietà applicative soprattutto in campo elettronico. Lo studio pubblicato su Nature Materials.

Immagine del materiale sintetizzato e della relativa struttura a bande





In un articolo pubblicato su Nature Materials, un team italo-canadese che coinvolge il laboratorio Samos (Self-assembled materials on surfaces) guidato da Giorgio Contini ricercatore dell'Istituto di struttura della materia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ism), descrive la sintesi di polimeri coniugati bidimensionali su larga scala, simili al grafene ma con migliori proprietà applicative soprattutto in campo elettronico.

"Abbiamo realizzato un nuovo materiale polimerico in 2D con un grado di ordine mai raggiunto prima, trasformando in realtà quello che finora era stato solo teorizzato", afferma Contini. "Questi polimeri presentano una struttura 'kagome', la stessa delle sedie in paglia di Vienna che si possono trovare in molte case italiane, e presentano caratteristiche di conducibilità elettrica simili a quelle del grafene. Li possiamo considerare dei materiali post-grafenici: la tecnica utilizzata per la loro sintesi permette di cambiarne i 'mattoncini' costituenti (monomeri) e di concerto le loro caratteristiche, al fine di un ottenere un più vasto utilizzo". Le possibili applicazioni sono infatti tantissime, dalla realizzazione di polimeri 2D per dispositivi elettronici organici utilizzati in display, smartphone, sensori e celle solari a quella di nanopolimeri porosi per l'assorbimento di gas nocivi e di superfici biocompatibili per applicazioni nella nanomedicina, tra le altre. Questi materiali, come previsto teoricamente, hanno proprietà che si adattano all'elettronica moderna, permettendo la riduzione della produzione di calore nella progettazione dei chip. La loro integrazione in un dispositivo (ad esempio transistor) può portare a prestazioni eccezionali.

Nel 2004, l'isolamento del grafene colse di sorpresa il mondo e lo si immaginava destinato a rivoluzionare l'elettronica moderna. Si è presto capito però che le sue proprietà intrinseche ne limitano l'utilizzo nei dispositivi elettronici di uso comune.

Per guardare "oltre il grafene", gli scienziati hanno studiato una grande varietà di sistemi bidimensionali inorganici con struttura simile e - dall'incontro tra la chimica dei polimeri e la fisica delle superfici - hanno ottenuto nuovi polimeri in 2D. Tuttavia, problemi come la bassa cristallinità e la presenza di difetti nelle strutture ottenute ne impedivano la caratterizzazione sperimentale, e lo studio di tali polimeri è rimasto per lungo tempo solo teorico.

La struttura a bande del polimero ottenuto dal team italo-canadese rivela sia bande piatte che un cono Dirac, confermando le previsioni teoriche. La coesistenza osservata di entrambe le strutture è di particolare interesse: mentre i coni di Dirac, sono indice di portatori di carica senza massa, necessari per applicazioni tecnologiche, le bande piatte estinguono l'energia cinetica dei portatori di carica e potrebbero dare origine a fenomeni estremamente interessanti come la superconduttività superficiale, il trasporto superfluo o l'effetto Hall anomalo.

I risultati ottenuti promuoveranno ulteriori studi su una vasta gamma di polimeri bidimensionali con diverse simmetrie reticolari, ottenendo così ulteriori informazioni sulla connessione tra struttura e proprietà. Questi materiali potrebbero quindi essere utilizzati sia per le loro proprietà intrinseche sia per essere uniti ad altri materiali per formare eterostrutture.

La ricerca è stata parzialmente supportata, per la parte italiana, da un progetto Grande Rilevanza Italia-Quebec del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci), Direzione generale per la promozione del sistema Paese.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Felix Culpa: dalle sublimi lacrime di Palestrina alle stelle di Ešenvalds, un dialogo celeste. Il Coro Musicanova in un viaggio sonoro tra le ombre della Passione e l’aurora della Resurrezione

In occasione delle celebrazioni pasquali, il coro polifonico Musicanova presenterà “Felix Culpa - Le Sette Parole di Cristo sulla Croce”, un concerto-meditazione in programma domenica 13 aprile alle ore 20 presso la Parrocchia di Santa Giovanna Antida Thouret a Roma (zona Fonte Meravigliosa), con ingresso gratuito. L’evento, organizzato in collaborazione con Monsignor Antonio Grappone, unirà riflessioni teologiche e un repertorio che spazia dal Rinascimento alla contemporaneità, legando le ultime parole di Gesù in croce a brani emblematici della storia sacra. Felix Culpa si struttura come un itinerario meditativo attraverso un percorso storico-musicale che si svilupperà a partire dalla lettura e dal commento delle frasi che Gesù pronunciò sulla Croce poco prima di spirare: ognuna di esse sarà collegata a un brano che il coro, diretto dal Maestro Fabrizio Barchi, eseguirà poco dopo. La serata vedrà anche la partecipazione di Monsignor Antonio Grappone che, attraverso le sue riflessioni,...

Scienza, sviluppato dispositivo per misurare il metanolo nel vino

Ricercatori svizzeri hanno sviluppato un dispositivo economico che rileva basse concentrazioni di metanolo nel vino. La nuova tecnologia può essere utilizzata sia da i consumatori che dai produttori ed è in grado di rilevare valori di metanolo in soli due minuti. Perdita di coscienza fino al coma, disturbi visivi fino alla cecità, acidosi metabolica. Sono i segni caratteristici dell’intossicazione da alcool metilico o metanolo. In piccolissime percentuali, l’alcool metilico, è un componente naturale del vino ma che se aumentato dolosamente, provoca danni permanenti, portando anche alla morte. E' bene ricordare che più di trent'anni fa e purtroppo proprio in Italia, si verificò il più grave scandalo nel settore del vino. Si tratta del triste episodio del "vino al metanolo" che nel marzo 1986 provocò 23 vittime e lesioni gravissime a decine di persone come la perdita della vista. Al quel particolare vino erano state aggiunte dosi elevatissime di metanolo per alzare fr...