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Corona stellarum duodecim: una meditazione musicale sui Misteri Gloriosi. La musica del PIMS per l’Anno Santo 2025

Il prossimo 16 maggio 2025, alle ore 20:00, la Basilica di Sant’Apollinare in Roma — nel cuore della città eterna e della sua tradizione liturgico-musicale — accoglierà un evento che unisce arte sacra, spiritualità e creatività contemporanea. Il Pontificio Istituto di Musica Sacra (PIMS), sotto la guida del suo presidente P. Robert Mehlhart OP, presenterà “Corona stellarum duodecim”, una meditazione musicale sui Misteri Gloriosi del Santo Rosario, creata appositamente per l’Anno Santo.


Corona stellarum duodecim è un’opera collettiva concepita da sei compositori legati alla Scuola di Composizione del PIMS: Valentino Miserachs Grau, Silvano Presciuttini, Michele Manganelli, Marialuisa Balza, Italo Bianchi e Marco Cimagalli. L'iniziativa si inserisce in una lunga tradizione che vede la musica farsi voce della preghiera, a partire dalle Litanie Lauretane del barocco fino alle interpretazioni novecentesche di autori come Franz Liszt, Olivier Messiaen, Naji Hakim e Arvo Pärt. Non è un caso che il Rosario, con la sua struttura ciclica e contemplativa, abbia ispirato nel tempo compositori come Heinrich Biber (con i Misteri del Rosario del 1676), Giovanni Battista Pergolesi, Antonín Dvořák, Francis Poulenc, fino alle creazioni contemporanee della scuola di musica sacra romana.

Si tratta di una Meditazione in cinque quadri; l’opera si struttura infatti in cinque sezioni, corrispondenti ai Misteri Gloriosi del Rosario — Resurrezione, Ascensione, Pentecoste, Assunzione, Incoronazione — e si apre e conclude con due grandi pannelli corali. Ogni sezione prevede un’introduzione biblica, una composizione originale (vocale o strumentale), un Ave Maria nel linguaggio stilistico del singolo autore e una meditazione di San Paolo VI, tratte dalle sue riflessioni mariane e teologiche. L’insieme crea un vero e proprio oratorio meditativo, dove parola, musica e contemplazione si intrecciano.

Il titolo, “Corona stellarum duodecim” (Apocalisse 12,1), evoca l’immagine apocalittica della donna vestita di sole, con la luna sotto i piedi e una corona di dodici stelle sul capo: la Chiesa glorificata, la Vergine Assunta, la Gerusalemme celeste. In questo senso, l’opera non è solo una narrazione musicale dei Misteri, ma una professione di fede artistica, capace di esprimere la tensione escatologica e la speranza cristiana.

Il Programma Musicale

Introduzione:

Sub tuum praesidium – Miserachs Grau: grande pagina iniziale per soprano, baritono, coro, orchestra e organo. Una supplica antichissima (III secolo), qui rivestita di colori orchestrali e solennità corale.

I Mistero – La Resurrezione (Mt 28,1-8):

Haec dies e Ave Maria – Silvano Presciuttini. L’annuncio pasquale si trasfigura in esultanza corale e intimità lirica. Segue meditazione di Paolo VI.

II Mistero – L’Ascensione (At 1,9-11; Lc 24,52-53):

Viri Galilaei e Ave Maria – Michele Manganelli. L’attesa e la promessa dello Spirito si fanno suono sospeso, tra cielo e terra. Segue meditazione di Paolo VI.

III Mistero – La Pentecoste (At 1,14; 2,1-4):

Factus est repente e Ave Maria – Marialuisa Balza. L’evento carismatico dello Spirito diventa energia musicale, attraverso un’orchestrazione intensa e la presenza del doppio canto solistico. Segue meditazione di Paolo VI.

IV Mistero – L’Assunzione (Lc 1,46-55):

Beata me dicent (dal Magnificat) – arrangiamento gregoriano di Manganelli, e Ave Maria – Italo Bianchi. L’antico canto liturgico si fonde con l’elaborazione moderna, in un dialogo tra passato e presente. Segue meditazione di Paolo VI.

V Mistero – L’Incoronazione di Maria (Ap 12,1.10.12):

Signum magnum e Ave Maria – Marco Cimagalli. Apocalisse e contemplazione mariana si fondono in uno stile sinfonico corale che eleva il suono alla lode cosmica. Segue meditazione di Paolo VI.

Finale:

Salve Mater misericordiae – Miserachs Grau. Un saluto conclusivo alla Madre di Dio in forma di grande antifona concertante.

Interpreti e Compagine Artistica

La serata sarà animata da interpreti di rilievo nel panorama musicale sacro:

Maria Grazia Schiavo, soprano: interprete raffinata, apprezzata in ambito barocco e lirico.

Marco Severin, baritono: artista dalla doppia vocazione solistica e corale, già nella Cappella Sistina.

Nicola Tangari e Giacomo Balduzzi, voci recitanti.

Marialuisa Balza, organo.

Coro Polifonico del PIMS: ensemble stabile e multiculturale, noto per l’eccellenza nella prassi esecutiva liturgica.

Orchestra Musica Contemporanea di Roma.

Direzione musicale: M° Walter Marzilli, docente e ricercatore, già collaboratore di Deutsche Grammophon.

L’evento non rappresenta solo un concerto, ma una forma moderna di preghiera musicale. La scelta dei compositori e l’articolazione in linguaggi differenti — dalla polifonia a cappella al sinfonismo liturgico — mostrano come la musica sacra contemporanea, senza rinnegare la tradizione, possa diventare voce dell’oggi. Il PIMS prosegue così nella sua missione di formazione e produzione artistica, contribuendo attivamente al rinnovamento della musica liturgica secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II (Sacrosanctum Concilium, 1963, §§112-121).

La meditazione di “Corona stellarum duodecim” si inserisce a pieno titolo in questo solco, come gesto liturgico e culturale, come spazio sonoro in cui la bellezza si fa via alla fede.

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