Passa ai contenuti principali

Dialoghi sonori: la tradizione organistica rivive nella VII edizione della Rassegna IUC, tra Barocco, Romanticismo e modernità

Prende il via Organizzando, la VII Rassegna d’organo della IUC (Istituzione Universitaria dei Concerti), in programma a Roma e Civita Castellana tra maggio e giugno 2025, che unisce originali, trascrizioni e adattamenti. Da Bach a Dupré, un viaggio nella storia dell’organo lungo sette secoli di musica. 



L’organo, con la sua maestosità e versatilità, ha da sempre incarnato l’anima musicale delle epoche che ha attraversato. Nel Barocco, strumento principe della liturgia e della contrappuntistica, diviene per Bach e Vivaldi un mezzo per esplorare complessità armoniche e dialoghi polifonici. Nel Romanticismo, con Franck e Liszt, si trasforma in un’orchestra a fiato, capace di evocare drammi sinfonici e introspezioni mistiche. 

Il Novecento, infine, ne esalta il potenziale timbrico con autori come Dupré e Alain, sperimentando linguaggi moderni senza rinnegare le radici. Questa evoluzione è il fil rouge della VII Rassegna d’organo della IUC (Istituzione Universitaria dei Concerti), in programma a Roma e Civita Castellana tra maggio e giugno 2025, che unisce originali, trascrizioni e adattamenti in un dialogo tra secoli.  

La manifestazione si articola in tre concerti a ingresso gratuito, ospitati in luoghi di culto emblematici:  

- Basilica del Sacro Cuore di Gesù (Via Marsala 42, Roma),  

- Cattedrale di Santa Maria Maggiore (Piazza Duomo, Civita Castellana, VT),  

- Basilica di San Giovanni Bosco (Piazza San Giovanni Bosco, Roma).  

Protagonisti sono gli organisti Stefano Mhamna, Silvio Celeghin e Francesco Paina, ciascuno con un programma che spazia dal repertorio tradizionale a rielaborazioni inedite. La scelta delle sedi non è casuale: gli spazi sacri, con le loro acustiche maestose e gli organi storici, diventano protagonisti attivi del dialogo tra musica e architettura.

Attraverso un itinerario che tocca capisaldi e curiosità (come i Voluntary di Händel o le trascrizioni di Verdi), la manifestazione conferma l’organo non come reliquia, ma come strumento vivo, capace di parlare alle nuove generazioni. La scelta di brani meno noti – ad esempio, le composizioni di Vincenzo Bellini o Johan Alain – arricchisce il dialogo tra epoche, dimostrando che la storia dell’organo è ancora una pagina aperta. L’ingresso gratuito, inoltre, sottolinea l’impegno dell’Istituzione nel rendere accessibile il patrimonio organistico a un pubblico ampio e diversificato.  

Vi presento alcuni brani in programma: 

J.S. Bach, Preludio e fuga in Mi bemolle maggiore, BWV 552  

Erroneamente indicato in Re maggiore nel programma, questo capolavoro – noto come “Fuga di Sant’Anna” – chiude il Clavier-Übung III (1739), summa della teologia luterana in musica. La struttura a tre sezioni riflette la Trinità, con un preludio maestoso e una fuga a tre soggetti.

César Franck, Prélude, Fugue et Variation, Op. 18  

Il brano in programma come “Prêtre op. 20” è probabilmente un errore per l’Op. 18, parte dei Six Pièces (1860-62). Franck fonde misticismo e forma ciclica, tipica del suo stile, con un tema ricorrente che lega preludio e variazione.  

Franz Liszt, Pilgerchor aus Wagners Tannhäuser, S.696  

La trascrizione lisztiana del coro dei pellegrini (1860) trasforma l’organo in un coro drammatico, amplificando il pathos wagneriano attraverso registri orchestrali.

Charles-Marie Widor, Adagio dalla Symphonie Gothique, Op. 70  

Il programma cita erroneamente “Stefene Symphonie op. 42 n. 2”, ma l’Adagio è parte della Symphonie Gothique (1895), ispirata alla cattedrale di Strasburgo. Widor esalta il contrasto tra temi meditativi e maestosi.

Marcel Dupré, Cortège et Litanie, Op. 19 n. 2 

Scritto nel 1921, unisce ritmi incalzanti a melodie sacre, dimostrando la padronanza di Dupré nel bilanciare virtuosismo e spiritualità.

La rassegna dedica spazio a rielaborazioni, come il Concerto in la minore BWV 593 di Bach/Vivaldi, derivato dal Concerto per due violini RV 522. Qui Bach adatta la scrittura violinistica alla tastiera, anticipando la pratica romantica della trascrizione. Interessante anche la Sonata sopra “Sancta Maria” di Monteverdi, arrangiata da W. Dalla Vecchia per organo: un esempio di come il repertorio antico possa rivivere attraverso strumentazioni moderne.  

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...

Scienza, sviluppato dispositivo per misurare il metanolo nel vino

Ricercatori svizzeri hanno sviluppato un dispositivo economico che rileva basse concentrazioni di metanolo nel vino. La nuova tecnologia può essere utilizzata sia da i consumatori che dai produttori ed è in grado di rilevare valori di metanolo in soli due minuti. Perdita di coscienza fino al coma, disturbi visivi fino alla cecità, acidosi metabolica. Sono i segni caratteristici dell’intossicazione da alcool metilico o metanolo. In piccolissime percentuali, l’alcool metilico, è un componente naturale del vino ma che se aumentato dolosamente, provoca danni permanenti, portando anche alla morte. E' bene ricordare che più di trent'anni fa e purtroppo proprio in Italia, si verificò il più grave scandalo nel settore del vino. Si tratta del triste episodio del "vino al metanolo" che nel marzo 1986 provocò 23 vittime e lesioni gravissime a decine di persone come la perdita della vista. Al quel particolare vino erano state aggiunte dosi elevatissime di metanolo per alzare fr...