Passa ai contenuti principali

Mozzarella di Bufala Campana e Reggia di Caserta uniti per il territorio

Firmato il protocollo d’intesa tra il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop e la Reggia di Caserta
L'accordo in chiave di rilancio delle eccellenze del nostro Paese.

Un progetto pilota per trasformare in occasione di sviluppo per il territorio il patrimonio di eccellenze agroalimentari e artistiche. Lo hanno firmato il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop e la Reggia di Caserta dando il via ad una sinergia "che deve rappresentare un modello su scala nazionale", così come ha sottolineato il sottosegretario ai Beni Culturali Antimo Cesaro.

L'iniziativa è stata presentata in questi giorni alla Reggia vanvitelliana in occasione dell’assemblea annuale dei soci del Consorzio. L'organismo di Tutela investirà oltre un milione di euro nei prossimi 12 anni. Il progetto prevede la nascita della nuova sede del consorzio nell'area delle cavallerizze di Palazzo reale, a cui verrà corrisposto un fitto annuo di 80 mila euro. Lo spazio, di oltre mille metri quadrati, prevede attività di formazione sia con i giovani che con i dipendenti dei caseifici e informazione (consumatori, giornalisti, operatori del settore).

Ma nei nuovi spazi saranno anche fatti investimenti in ricerca e sviluppo legati al prodotto in stretto legame con il mondo accademico, in particolare con l’Università Federico II il cui rettore è membro del Comitato Scientifico del Consorzio. In più l’organismo di Tutela finanzierà anche la riapertura del Teatro di Corte della Reggia di Caserta. "Questo accordo è un vero e proprio evento che va nella direzione della rinascita della Reggia – ha detto il direttore, Mauro Felicori. La scelta di fondo è chiara: tale rinascita coinvolge il territorio di cui la mozzarella è un simbolo. È un accordo semplice, ma forte da cui traggono vantaggio agricoltura e Beni Culturali”.

“Questo progetto sarà il nuovo biglietto da visita del Consorzio - dice il presidente dell’organismo di Tutela, Domenico Raimondo - ed è la testimonianza che ormai si è voltato pagina rispetto all’immagine che di questo territorio e di questo prodotto si è fatto ingiustamente nel passato”.

Di “percorso ancorato con il territorio” ha parlato anche il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani: “Il consorzio investe in un'ottica moderna di sviluppo e in un bene unico al mondo, facendo emergere al massimo il collegamento immediato che esiste tra la mozzarella e la sua area di origine e rafforzando il legame con il territorio e l'identità del più importante prodotto a marchio dop del Mezzogiorno". 

Mentre di una “sfida che ha una portata Nazionale e non solo Campana” ha parlato l’europarlamentare, Paolo De Castro, membro del comitato scientifico del Consorzio. "Dobbiamo fare squadra – ha aggiunto - e quello che è in gioco è l'immagine delle eccellenze gastronomiche e dei nostri tesori nazionali. Oggi abbiamo ingranato la marcia in più per dare impulso ad una sfida internazionale”. 

I lavori sono stati conclusi dal sottosegretario Cesaro. “Questa intesa offre l’occasione per dare una nuova narrazione del nostro territorio - ha detto -. Da Caserta arriva un esempio per il resto del Paese che si fonda sulla sinergia tra pubblico e privato, rapporto che fino a poco fa sembrava impossibile e sulla piena collaborazione tra i ministeri, nell'ottica di una reale ricaduta economica, culturale ed occupazionale per i territori interessati”. 

Alla giornata hanno preso parte anche Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio vino Chianti Classico e Antonio Limone, Commissario Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno. Presenti anche il deputato Paolo Russo membro della Commissione Anticontraffazione , il maestro pizzaiolo Franco Pepe e il presidente della Camera di Commercio di Caserta, Tommaso De Simone.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La prima notte di quiete" di Valerio Zurlini e la Madonna del parto

Uno dei capolavori più ammirati di Piero della Francesca attraverso gli occhi di un maestro della "settima arte" "Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile ed alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu sei colei che l'umana natura nobilitasti, sì che il suo fattore, non disdegnò di farsi sua fattura" Nella piccola chiesa di Santa Maria a Momentana, isolata in mezzo al verde delle pendici collinari di Monterchi, Piero della Francesca dipinse in soli sette giorni uno dei suoi più noti e ammirati capolavori che oggi richiama nella Val Tiberina visitatori da tutto il mondo. La datazione esatta dell`opera è incerta, oscillando, a seconda delle teorie, dal 1450 a oltre il 1475. Non sono chiare le motivazioni della committenza né della scelta del soggetto, tema piuttosto frequente nell’iconografia spagnola, ma del tutto insolito in quella italiana. L’affresco rappresenta infatti la Vergine incinta, raffigurata in piedi al centro ...

Musica Sacra, successo e sviluppo della Messa Parodia Rinascimentale

Nel Rinascimento la Messa Parodia è stata una delle tecniche di composizione più utilizzate. Nota anche come messa imitativa, la messa parodia utilizza come canto fermo, o introduce nella sua musica in maniera più elaborata, un mottetto conosciuto, assumendone anche il nome. Una breve analisi di messa parodia di due dei più famosi compositori rinascimentali: Palestrina e De Victoria in programma nel concerto del Coro Johannes Ockeghem, nell'ambito della Rassegna  Concerti alla Pace. Una delle tecniche di composizione più utilizzate nel XVI secolo è stata la cosiddetta Messa Parodia. Tale scelta compositiva significava, in generale, avvalersi di materiale musicale preesistente per ricostruire un nuovo componimento.  Tutto ciò - oggi - sarebbe definito "plagio", ma all'epoca tale prospettiva estetica e giudizio etico non albergava tra i musicisti, in modo tale che tanta musica diventava materia da rivisitare come, ad esempio, la trascrizione di modelli vocali per strum...

Vino e sicurezza, rischio asfissia nel processo di fermentazione dell'uva. Morte in Calabria 4 persone a causa di esalazioni tossiche da vasca con mosto. Il punto sulla prevenzione

Quattro persone sono morte in Calabria a causa delle esalazioni emanate da una vasca dove era contenuto mosto d'uva. Una quinta persona è rimasta ferita gravemente ed è stata trasferita in ospedale.  E' appena arrivata in redazione la notizia di un grave incidente avvenuto in Calabria e precisamente nel  comune di Paola (Cosenza) in contrada Carusi. Un fatto grave che fa riflettere sul perché ancora dopo tanta comunicazione relativa alla sicurezza sul lavoro e nello specifico sulle attività lavorative che riguardano l'enologia tutto questo questo possa ancora accadere e che fa tornare indietro nel tempo quando l'attività contadina non aveva gli stessi mezzi di prevenzione che abbiamo oggi grazie alla ricerca in continua evoluzione. Bisogna allora ribadire quali sono i rischi di esposizione a gas e vapori nelle cantine vinicole e su come prevenirli. Il documento sulla sicurezza nelle cantine vinicole riporta indicazioni precise sui rischi correlati all’esposizione a vari...