Il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma si appresta a diventare il centro internazionale della riflessione sul patrimonio musicale con il convegno “Tra creatività e gestione: patrimonio musicale, ricerca artistica e sostenibilità”. Tre giorni di lectio magistralis, tavole rotonde, performance e sessioni operative esplorano strategie innovative per conservare, valorizzare e rendere sostenibile la musica, integrando ricerca, tecnologia e coinvolgimento delle comunità. Un’occasione unica per professionisti, accademici e istituzioni di confrontarsi sulle sfide e le opportunità del futuro della cultura musicale.
Dal 10 al 12 dicembre 2025, il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma ospiterà il Convegno internazionale di studi “Tra creatività e gestione: patrimonio musicale, ricerca artistica e sostenibilità”, un appuntamento che si propone come punto di riferimento per studiosi, professionisti e istituzioni del settore musicale. L’evento, della durata di tre giorni, combina lectio magistralis, tavole rotonde, performance dal vivo, sessioni di poster e incontri, offrendo una panoramica completa sulle sfide contemporanee legate alla conservazione, valorizzazione e gestione sostenibile del patrimonio musicale.
Il convegno nasce con l’obiettivo di creare uno spazio di confronto tra discipline diverse, integrando ricerca artistica, gestione culturale e sostenibilità. Al centro delle discussioni vi sono non solo le pratiche di documentazione e digitalizzazione dei patrimoni musicali, ma anche la progettazione di strategie innovative di fruizione, la promozione dell’accessibilità e il coinvolgimento attivo delle comunità. L’incontro si propone di stimolare nuove prospettive, favorendo il dialogo tra esperienze italiane e internazionali e sottolineando il ruolo centrale della ricerca artistica nei processi di innovazione sociale, educativa e culturale.
Il programma si sviluppa in tre giornate tematiche. La prima, mercoledì 10 dicembre, esplora il rapporto tra patrimonio musicale e nuove pratiche di documentazione e archiviazione, con interventi su archivi sonori, digitalizzazione e valorizzazione dei materiali. La giornata inaugurale mette in evidenza l’importanza sociale e culturale dei nuovi formati di documentazione e delle strategie di narrazione dei patrimoni.
Giovedì 11 dicembre, la seconda giornata è dedicata alla conservazione, all’accessibilità e alla fruizione del patrimonio musicale. Tavole rotonde, esperienze pratiche e performance dal vivo mostrano come l’interazione tra musicologia, tecnologia e pedagogia possa rendere tangibile il valore della ricerca artistica, creando sinergie tra creazione e studio scientifico.
La terza giornata, venerdì 12 dicembre, concentra l’attenzione sui modelli organizzativi e sulle pratiche sostenibili. Incontri e tavole rotonde analizzano il rapporto tra attività musicali, inclusione sociale e sviluppo territoriale, approfondendo strumenti digitali innovativi e strategie operative per la gestione consapevole delle risorse culturali. L’obiettivo è promuovere modelli di sostenibilità che integrino ricerca, formazione e coinvolgimento del territorio, con un approccio interdisciplinare e inclusivo.
Il convegno vede la partecipazione di docenti, ricercatori e istituzioni di rilievo nazionale e internazionale, con la collaborazione di AFAM, dottorati di ricerca e fondazioni musicali. Questa varietà di contributi offre una visione articolata, in cui studi musicologici, progetti di digitalizzazione, riflessioni su archivi e diritti d’autore, didattica e performance dal vivo si completano a vicenda. L’evento favorisce lo scambio tra accademia, conservatori, enti di promozione musicale e comunità artistiche, creando uno spazio privilegiato di formazione e aggiornamento professionale.
Il Convegno internazionale di studi si configura quindi come un motore di innovazione e consapevolezza per l’intero settore musicale, offrendo strumenti metodologici e pratici per affrontare le sfide dell’era digitale e la necessità di una gestione sostenibile del patrimonio artistico.
Inserendosi nel quadro delle più recenti pratiche di ricerca artistica e valorizzazione culturale, l’evento rappresenta un’occasione unica per delineare nuove strategie di collaborazione tra accademia, territorio e società, confermando Roma e il Conservatorio “Santa Cecilia” come centri di riferimento per il dibattito internazionale sul futuro della musica e della cultura.
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